GÖRING, Hermann

Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)

GÖRING, Hermann


Uomo politico tedesco, nato il 12 gennaio 1893 a Rosenheim in Baviera. Ufficiale di fanteria dal 1912, partecipò alla guerra mondiale; sin dall'ottobre 1914 passò nell'aviazione, assumendo nel maggio 1917 il comando di una squadriglia. Dimostrò tale valore, da meritare la rara onorificenza Pour le mérite e da succedere (giugno 1918) all'asso von Richthofen nel comando della celebre squadriglia che dal Richthofen trasse nome.

Nel 1921 conobbe A. Hitler, divenendo ben presto uno dei suoi più fedeli collaboratori. Primo organizzatore delle squadre d'assalto, partecipò al putsch di Monaco del novembre 1923. Gravemente ferito e colpito da mandato d'arresto, si rifugiò nel Tirolo, quindi in Italia. Soggiornò a Roma nel 1924 e 1925 osservando gli sviluppi della rivoluzione fascista. Amnistiato, tornò in patria e riprese il suo posto nel movimento nazionalsocialista; nelle elezioni del 1928 era uno dei dodici deputati hitleriani. Rieletto nel 1930, fu rappresentante politico di Hitler a Berlino e uno dei capi della sua frazione al Reichstag. In tale qualità sostenne un violento duello oratorio col ministro Groener, promotore dello scioglimento delle squadre d'assalto. Dopo le elezioni del luglio 1932 fu eletto presidente del Reichstag: nella drammatica seduta del 12 settembre riuscì a far votare una mozione di sfiducia contro il governo di von Papen, rifivtandosi di prendere atto del decreto di scioglimento dell'assemblea. Triumviro del suo partito, rappresentò durante la crisi del novembre la corrente rivoluzionaria intransigente e riuscì a fare respingere le offerte di collaborazione di von Schleicher. Rieletto presidente del Reichstag il 6 dicembre, fu fiduciario di A. Hitler nelle trattative con il centro e i tedesco-nazionali. Salito al potere A. Hitler il 30 gennaio 1933, fu nominato ministro del Reich, commissario per l'aviazione e ministro degli Interni di Prussia. Condusse subito una politica di estrema energia riorganizzando la polizia, espellendo dall'amministrazione gli elementi infidi e iniziando l'epurazioue di Berlino. Alla vigilia delle elezioni del marzo, mentre il palazzo del Reichstag era in fiamme, prese misure radicali contro i comunisti. L'11 aprile 1933 assunse la presidenza del governo prussiano conservandosi il Ministero degl'interni e continuando nella sua inflessibile repressione dell'agitazione marxista. Il 28 aprile venne nominato ministro dell'Aviazione e il 10 settembre 1933 maggior generale. Nel novembre si recò in volo a Roma, latore d'una lettera di A. Hitler a B. Mussolini relativa all'uscita della Germania dalla Società delle nazioni e dalla Conferenza del disarmo. Nell'aprile 1934 rinunciò alla carica di ministro degli Interni di Prussia, ma conservando la direzione, assunta il 1° dicembre 1933, della polizia politica segreta: e pertanto ebbe parte decisiva nel reprimere con estrema energia, il 30 giugno 1934, a Berlino, il movimento capeggiato dal capitano Röhm, mentre Hitler agiva a Monaco di Baviera.

La posizione politica del G., incaricato più volte di speciali missioni politiche, è diventata sempre più importante nel terzo Reich. Il 4 febbraio 1938 è stato nominato maresciallo.

Nell'aprile 1936 gli fu affidata la direzione suprema di tutte le questioni relative alle divise e alle materie prime e nell'ottobre gli fu affidata, con poteri eccezionali, l'esecuzione del piano quadriennale. Nel novembre 1937 in seguito alle dimissioni di Schacht, assunse anche l'interim del Ministero dell'economia nazionale (passato poi nel gennaio 1938 al ministro Funk, a cui nell'aprile dello stesso anno fu poi trasmesso anche il potere supremo in materia di divise).

Bibl.: M. H. Sommerfeldt, H. G., Berlino s. a.

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