PÉTAIN, Henri-Philippe-Omer

Enciclopedia Italiana (1935)

PÉTAIN, Henri-Philippe-Omer

Adriano Alberti

Maresciallo di Francia, nato a Cauchy-la-Tour (Pas-de-Calais) il 24 aprile 1856. Ufficiale di fanteria, insegnò alla scuola superiore di guerra. Allo scoppio della guerra mondiale era colonnello comandante d'una brigata di fanteria e stava per essere colpito dai limiti di età. Dopo le prime sfortunate operazioni francesi, furono messe in valore le sue elette qualità di comandante di truppe. Nell'ottobre del 1914 ebbe il comando del XXXIII corpo d'armata e nel giugno successivo quello della 2ª armata. Quando nel febbraio 1916 Verdun, violentemente attaccata, era in pericolo di cadere, il P. vi fu inviato con la sua armata e ristabilì la situazione opponendo ai Tedeschi un'eroica resistenza. Il 1° maggio, quando la lotta, pur continuando, aveva però oltrepassato il punto critico, il P. fu nominato comandante del gruppo d'armate del centro. Allorchè, alla fine del 1916, lo Joffre lasciò il comando, fu, per suo consiglio, assunto il Nivelle anziché il P., ma la carica suprema fu affidata al P. nel maggio 1917, dopo che l'inconsiderata offensiva del Nivelle ebbe portato l'esercito vicino alla ribellione. Qui rifulse la vera grandezza d'animo del P. Egli, malgrado le incertezze del potere centrale, seppe imporre la disciplina con indispensabili atti d'estremo rigore, mentre con la sua opera personale di propaganda tra le truppe e con opportuna azione verso il governo, intesa a infrenare la demagogia socialista, fece rinascere la fiducia e il rispetto verso i capi.

Tenne il comando supremo sino alla fine della guerra (v. guerra mondiale). Se la Francia nel 1918 dovette al Foch la vittoria, essa nel 1916 e più nel 1917 dovette al P. la salvezza. Il P. è fra i generali francesi quello che più esplicitamente riconobbe le benemerenze dell'esercito italiano nella guerra mondiale. Maresciallo di Francia il 19 novembre 1918, membro dell'Accademia di Francia nel 1929, coprì le cariche di vicepresidente del Consiglio superiore della guerra e di ministro della Guerra.

Scrisse: Verdun.