HAUSSA o Hausa

Enciclopedia Italiana (1933)

HAUSSA o Hausa

Augustin BERNARD
Carlo TAGLIAVINI

Popolazione del Sūdān centrale il cui dominio è limitato a E. dal Bornu, a O. dal Niger inferiore, a N. dal Sahara, a S. dal Benué. Il nome sembra designare la riva sinistra del Niger, in contrapposto a Gurma, la riva destra. Razzialmente i Haussa si presentano come un miscuglio di elementi sudanesi, berberi ed arabi. Gli stati haussa raggiunsero grande prosperità nei secoli XVII e XVIII. Tre regni a organizzazione feudale, quelli di Sokoto, di Gando, e di Adamaua dominarono allora il Sūdān centrale; 14 provincie, 7 delle quali dette "vere haussa" (Sokoto, Sufara, Katsina, Kano, Zaria, Bauchi, Muri), pagavano i tributi al sovrano di Sokoto, lo stato che esercitava la supremazia. Nel 1807 la dominazione politica passò ai Fulbè, i quali distrussero Katsina e fecero di Kano la loro capitale, ma nel 1903 i sultanati fulbè furono a lor volta disfatti dagli Inglesi. Molto superiori in cultura alle popolazioni nere che li circondano, i Haussa benchè numericamente in minoranza (circa 4.000.000) hanno esercitato una parte assai importante nel commercio del Sūdān e dei paesi vicini.

I Haussa sono musulmani, ma, per quanto seguano le pratiche religiose e la circoncisione, sono in gran parte solo superficialmente islamizzati. Praticano la poligamia quando i mezzi lo consentono; le donne godono di molta libertà. Vestono la toba, camice formato da larghe strisce di cotone bianco o azzurro, ricamate, con una grande tasca sul petto, calzano pantofole gialle e coprono il capo con un turbante di mussola bianca. Le donne portano uno scialle sopra una corta tunica ricamata e si acconciano i capelli in minute treccioline: ornano le braccia e le caviglie di braccialetti, il naso d'un anello, il collo di perline di vetro, d'avorio o d'agata. I cavalieri indossano in guerra un'ampia tunica d'ovatta.

Le industrie maggiormente praticate sono la tessitura, la tintura, la lavorazione del cuoio, l'intrecciatura e la metallurgia nella quale sono abilissimi. Tali industrie sono forse autoctone, ma hanno subito l'influsso delle tecniche venute dal nord. L'agricoltura è generalmente in mano degli schiavi.

Lingua. - Anche fuori del territorio abitato dai Haussa, il haussa s'è diffuso come lingua di commercio anche presso popoli parlanti altri idiomi, divenendo la principale lingua di civiltà e di commercio del Sūdān centrale e occidentale (dal sud algerino e tripolino sino alle foci del Niger). Ha assunto per questo un'importanza simile a quella del swahili nell'Africa orientale.

Geneticamente il haussa è ricollegato dalla maggior parte dei linguisti (R. Lepsius, L. Reinisch, L. Meinhof, A. Trombetti) alla famiglia camitica (cfr. I, p. 765; VIII, pp. 549-50). M. Delafosse lo riunisce a parecchi altri idiomi di minore importanza di questa regione in un gruppo "nigerociadiano" (VIII, p. 550); J. Lippert lo considera sudanese, mentre A. Drexel vi vede dei punti di contatto con l'assiro-babilonese, senza dare però nessuna prova convincente. Si distinguono nel Haussa cinque dialetti: il Daura (il più conservativo), il Katsina, il Sokoto, il Kano e lo Zanfara.

Nella fonetica sono notevoli le alternanze t > r (farkē "commerciante" 〈 *fatkē cfr. pl. fátakē) r > s tudasda "versare" 〈 tudarda *tudatda, e le alterazioni dovute alla metafonesi (serki "re" 〈 *sarki cfr. pl. sárakī). Nella morfologia la principale caratteristica del haussa in confronto alle altre lingue africane è lo sviluppo di un genere grammaticale ben distinto (yaro "ragazzo", yarīna "ragazza"; abōki "amico", abūkia "amica" ecc). Gl'indigeni scrivono con l'alfabeto arabo; la diffusione della cultura araba ha portato anche un considerevole quantitativo di prestiti arabi nel haussa.

Bibl.: M. Delafosse, Manuel de la langue haoussa, Parigi 1901; M. Landeroin e J. Tilho, Grammaire et contes haoussas, Parigi 1900; J. Lippert, Haussa Grammatik, Berlino 1906; A. Mischlich, Lehrbuch d. Hausa-Sprache, Berlino 1902; 2a ed., ivi 1911; D. Westermann, Die Sprache d. Haussa in Zentralafrika, Berlino 1911: J. M. Le Roux, Essai de dictionnaire français-haoussa et haoussa-français, Parigi 1886; A. Mischlich, Wörterbuch der Hausasprache, Berlino 1906; M. Landeroin e J. Tilho, Dict. haoussa, Parigi 1910; C. H. Robinson, Dictionary of the Hausa language, 4a ed., Londra 1925. Per la posizione linguistica, cfr. K. R. Lepsius, Nubische Grammatik, Berlino 1880, p. li; J. Lippert, Über die Stellung der Hausasprache, ecc., in Mitteilungen d. Seminar f. orient. Sprachen, Berlino 1906, p. 334 segg.; M. Delafosse, in Langues du Monde (di Meillet-Cohen), Parigi 1924, p. 518 seg.; A. Drexel, in Anthropos, XX (1925), p. 229 segg.; C. Meinhof, Die Sprachen der Hamiten, Amburgo 1912, pp. 58-86.

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