Ford, Harrison

Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)

Ford, Harrison

Simone Emiliani

Attore cinematografico statunitense, nato a Chicago il 13 luglio 1942. Dopo aver ricoperto ruoli marginali in film di autori come G. Lucas (American Graffiti, 1973) e F.F. Coppola (The conversation, 1974), ha raggiunto il successo con Star wars di G. Lucas (1977; Guerre stellari), capostipite di una trilogia che comprende anche The empire strikes back (1980; L'impero colpisce ancora) e The return of the Jedi (1983; Il ritorno dello Jedi) e, successivamente, con la trilogia diretta da S. Spielberg su Indiana Jones.

Con le prime opere F. ha dato vita a un modello interpretativo che privilegia uomini d'azione, i quali, catapultati negli eventi loro malgrado e incoscienti del rischio che stanno correndo, riescono comunque a uscire indenni dal pericolo. Un'altra figura di 'avventuriero esemplare' è quella dell'archeologo Indiana Jones, protagonista della trilogia diretta da S. Spielberg: Raiders of the lost ark (1981; I predatori dell'arca perduta), Indiana Jones and the temple of doom (1984; Indiana Jones e il tempio maledetto) e Indiana Jones and the last crusade (1989; Indiana Jones e l'ultima crociata). In queste opere F. ha costruito un personaggio autoironico, il cui humour contribuisce a sdrammatizzare le numerose situazioni 'al limite' di cui si trova a essere protagonista.

Nel 1982 ha impersonato un cacciatore di taglie nella Los Angeles del 2019 (Blade Runner, capolavoro fantascientifico realizzato da R. Scott dal romanzo di Ph.K. Dick), realizzando un'efficace e intensa reinterpretazione futuristica del personaggio di Marlowe. Anche in seguito ha spesso scelto ruoli complessi e caratterizzati da un incisivo spessore drammatico, non disgiunto da una sottile vena ironica, e accomunati da una costante e positiva evoluzione nell'ambito delle diverse storie, provocata dal confronto con una realtà straniata e comunque 'altra', come la piccola comunità Amish di Witness (1985; Witness - Il testimone) di P. Weir (il regista australiano che lo ha diretto anche in Mosquito coast, 1986), o la hitchcockiana Parigi inquietante di Frantic (1988) di R. Polanski, o da un evento drammatico che muta il normale corso della vita come l'omicidio e il groviglio di sospetti di Presumed innocent (1990; Presunto innocente) di A.J. Pakula, o il terribile incidente di Regarding Henry (1991; A proposito di Henry) di M. Nichols, o l'accusa di omicidio di The fugitive (1993; Il fuggitivo), di A. Davis, o ancora la dolorosa scoperta del tradimento della moglie in Random hearts (1999; Destini incrociati) di S. Pollack. A questi personaggi, psicologicamente più sfaccettati, ha affiancato scelte più tradizionali, interpretando il ruolo dell'eroe 'classico', spesso costretto a lottare per difendere la propria famiglia o la patria, come l'agente della CIA in Patriot games (1992, Giochi di potere) e in Clear and present danger (1994; Sotto il segno del pericolo), entrambi diretti da P. Noyce, il sergente di polizia in The devil's own (1997; L'ombra del diavolo) di A.J. Pakula, il presidente statunitense in Air force one (1997) di W. Petersen. Si è anche misurato con personaggi che si avvicinano molto a quelli delle 'commedie sofisticate' degli anni Quaranta, come in Working girl (1988; Una donna in carriera) di M. Nichols o in Sabrina (1995), diretto da Pollack, remake del celebre film di B. Wilder, in cui l'attore ricopre il ruolo che fu di H. Bogart, e ancora in Six days, seven nights (1998; Sei giorni, sette notti) di I. Reitman.

bibliografia

M. Clinch, Harrison Ford: a biography, London 1987.

J.J. Jelot-Blanc, Harrison Ford, Paris 1987.

G. Jenkins, Harrison Ford: imperfect hero, Secaucus (N.J.) 1998.

L. Pfeiffer, M. Lewis, The films of Harrison Ford, Secaucus (N.J.) 1999².

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