Kureishi, Hanif

Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)

Kureishi, Hanif

Giuliana Scudder

Scrittore, drammaturgo e sceneggiatore inglese, nato a Bromley il 5 dicembre 1954 da madre inglese e padre pakistano. Dopo gli studi al King's College di Londra, ha esordito nel 1980 con due commedie, Mother country e The king and me; sono seguite nel 1981 Outskirts e Borderline, nelle quali è trattato il tema dell'integrazione degli immigrati pakistani in Inghilterra. K. non appare tanto interessato agli aspetti razziali del problema quanto alla questione più generale delle minoranze, non solo etniche, chiuse nel proprio mondo, come possono essere i giovani tossicodipendenti, i gay o i cittadini britannici impoveriti e declassati dalla diffusa disoccupazione degli anni Ottanta. Di questo tema tratta la successiva commedia Birds of passage (1983). Con la sceneggiatura del film My beautiful laundrette (pubblicata nel 1986; trad. it. 1994), scritta per il regista S. Frears, K. ha ottenuto riconoscimenti di critica e di pubblico, nonché numerosi premi, anche internazionali.

Alla sceneggiatura del film Sammy and Rosie get laid (pubblicata nel 1988; trad. it. 1994), anch'essa scritta per Frears, seguì il primo romanzo, The Buddha of suburbia (1990; trad. it. 1990), poi sceneggiato per la televisione (sceneggiatura in collab. con R. Michell, 1993; trad. it. 1994), in cui K. affronta il tema dei complessi rapporti tra etnie diverse, offrendo, tra l'altro, un'ironica rappresentazione dell'infatuazione dell'Occidente per le religioni orientali. Al mondo dei tossicodipendenti è dedicato invece il primo film scritto e anche diretto da K., London kills me (1991; trad. it. 1993). Il secondo romanzo, The black album (1995; trad. it. 1995), approfondisce, alla luce del caso dello scrittore S. Rushdie, che K. difese pubblicamente, il tema del fondamentalismo islamico, visto da un'angolazione insolita che porta a conclusioni diverse da quelle di una generica e schematica condanna. Dopo Love in a blue time (1997; già apparso in trad. it., 1996), una raccolta di dieci racconti, uno dei quali sceneggiato da K. per il regista anglo-pakistano Udayan Prasad (My son the fanatic, 1997), è apparso Intimacy (1998; trad. it. 1998), un romanzo breve sui rapporti tra individuo e famiglia. Con J. Savage ha curato The Faber book of pop (1995).

bibliografia

A. Hashmi, Hanif Kureishi and the tradition of the novel, in International fiction review, 1992, 2, pp. 88-95.

U. Chauduri, The poetics of exile and the politics of home, in Literary India. Comparative studies in aesthetics, colonialism and culture, ed. P. Colm Hogan, L. Pandit, Albany (N.Y.) 1995, pp. 141-49.

J.C. Ball, The semi-detached metropolis. Hanif Kureishi's London, in Ariel, October 1996, pp. 7-27.

R. Chatterjee, An explosion of difference. The margins of perception in Sammy and Rosie get laid, in Between the lines. South Asians and post-coloniality, ed. D. Bahri, M. Vasudeva, Philadelphia (Pa.) 1996, pp. 167-84.

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