Han Suyin

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Pseudonimo della scrittrice cinese naturalizzata inglese Rosalie Elisabeth  Kuanghu Chow (Xinyang 1917 – Losanna 2012). Negli anni Trenta e Quaranta ha studiato Medicina tra Pechino, Bruxelles e Londra. In quel periodo ha pubblicato il romanzo d’esordio Destination Chungking (1942, Destinazione Chungking), ma ha raggiunto la notorietà anni dopo con A many-splendored thing (1952, L’amore è una cosa meravigliosa) e la sua fortunata trasposizione cinematografica (1955, Love is a many-splendored thing). A seguito di romanzi (sempre di ambientazione asiatica) quali And the rain my drink (1956, E la pioggia mia bevanda) e The mountain is young (1958, La montagna è giovane), negli anni Sessanta ha dato alle stampe alcuni tra i testi autobiografici più importanti della sua produzione. The crippled tree (1964, L’albero ferito), A mortal flower (1966, Un fiore mortale) e A birdless summer (1968, Un’estate senza voli) sono romanzi che affrontano gli avvenimenti storici cinesi tra la caduta dell’Impero e la rivoluzione comunista. Autrice di numerosi saggi sulla Cina (Wind in the tower – Mao Tse-Tung and the Chinese Revolution del 1976 e Eldest son – Zhou Enlai and the making of Modern China del 1995, fra gli altri), nel 1995 ha pubblicato in francese il poliziesco Le soleil en embuscade.

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