HAITI

Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2007)

Haiti

Albertina Migliaccio e Paola Salvatori
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Geografia umana ed economica

di Albertina Migliaccio

Stato dell'America Centrale insulare. Al censimento del 2003 il Paese contava 7.929.048 ab., saliti a 8.528.000 a una stima del 2005. Il tasso di natalità è elevato ed è compensato, oltre che dal movimento migratorio, da un'alta mortalità dovuta, oltre che alle precarie condizioni sociali, anche alla diffusione dell'AIDS (nel 2003 i malati stimati erano 280.000). Agli inizi del 21° sec. la situazione economica e politica mostrava evidenti segni di difficoltà e gli indicatori sociali rilevavano un progressivo deterioramento delle condizioni di vita: circa l'80% degli abitanti viveva sotto la soglia di povertà e il 25% dei bambini con meno di 5 anni soffriva di malnutrizione cronica. Nel 2001 l'incidenza della disoccupazione e della sottoccupazione superava il 50% della forza lavoro e, dopo la sospensione degli aiuti internazionali (v. oltre: Storia), il PIL registrava un decremento dell'1,2%. Il biennio successivo è stato contrassegnato da una modesta ripresa, interrotta bruscamente nel 2004 (−3,5%) in conseguenza sia dei disordini interni sia dei disastri naturali che hanno investito il Paese provocando seri danni alle infrastrutture. Nel 2005 sono ripresi gli aiuti internazionali, che hanno contribuito ad alleviare una situazione economica che appare caratterizzata da un alto tasso di inflazione, da insufficienza degli investimenti ed elevato disavanzo commerciale. L'agricoltura assorbe la maggior parte della manodopera e contribuisce per il 26% al PIL. Il comparto con il peso economico più elevato è il terziario (59% del PIL); l'occupazione industriale è leggermente aumentata così come il contributo del settore alla formazione del reddito. Nel Nord, lungo il confine con la Repubblica Dominicana, è stata avviata la strutturazione della prima delle 17 Zone Economiche Speciali. Questo progetto ha provocato le proteste degli agricoltori, che vedono negli insediamenti industriali una minaccia per le loro produzioni e per i terreni della regione, i più fertili del Paese.

Storia

di Paola Salvatori

Il faticoso processo di democratizzazione avviato nella seconda metà degli anni Novanta, dopo una dittatura ventennale (1964-1986) e un turbolento periodo caratterizzato da ripetuti colpi di Stato, venne bruscamente interrotto agli inizi del 2000, quando il Paese si trovò nuovamente sull'orlo della guerra civile. Lo scontro politico tra il nuovo presidente R. Preval, esponente dell'Organisation Politique Lavalas (dal 1998 Organisation du Peuple en Lutte, OPL) eletto nel 1995, e il presidente uscente J.-B. Aristide, leader dal 1996 del partito Fanmi lavalas (FL), divenne infatti in questo periodo particolarmente aspro e riemersero rapidamente le caratteristiche di un sistema poco avvezzo alle pratiche democratiche: autoritarismo, ricorso alla violenza e corruzione tornarono a condizionare le logiche di governo e a impedire un dialogo effettivo tra le parti. Il preludio della crisi furono le elezioni politiche e amministrative del maggio-luglio 2000. L'affermazione della FL, contestata dalle forze di opposizione coalizzatesi nella Convergence Démocratique (CD) e dagli osservatori internazionali, provocò l'esplodere di numerosi episodi di violenza, intensificatisi dopo la vittoria di Aristide nelle elezioni presidenziali di novembre. Boicottate dalla CD, esse sancirono la spaccatura definitiva con le forze di opposizione, che rifiutarono di accettare qualunque soluzione politica che non prevedesse le immediate dimissioni del presidente. Inutili risultarono i tentativi di mediazione della comunità internazionale, che utilizzò come strumento di pressione l'interruzione degli aiuti finanziari: negli anni successivi H. sprofondò nuovamente nel caos e, mentre si susseguivano i rimpasti di governo, le condizioni della popolazione peggioravano drasticamente. Gruppi militari legati a organizzazioni criminali o a generali dei passati regimi, associati all'una e all'altra parte, cominciarono a scontrarsi sempre più di frequente nelle diverse regioni del Paese. Agli inizi del 2004, mentre le forze ribelli controllavano numerose città, la protesta dilagò anche nella capitale. In febbraio Aristide lasciò H., dichiarando successivamente di esservi stato costretto dalle pressioni statunitensi e francesi; la carica di presidente venne assunta, ad interim, da B. Alexandre che, in marzo, nominò primo ministro G. Latortue.

Il nuovo governo, composto da tecnici e coadiuvato da una forza di pace multinazionale autorizzata dall'ONU, si assunse il difficile compito di promuovere la riconciliazione nazionale e creare le condizioni per lo svolgimento di nuove elezioni presidenziali. Queste si svolsero nel febbraio 2006 in un clima di forte tensione. Evidenti brogli elettorali a scapito del candidato Preval, il quale non era riuscito a ottenere la maggioranza assoluta al primo turno, provocarono violente mani-festazioni popolari e precipitarono H. nel caos. La commissione elettorale, dopo lunghe trattative, proclamò infine Preval presidente. In maggio J.E. Alexis fu nominato primo ministro.

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