GUIDOBALDO da Montefeltro

Enciclopedia Italiana (1933)

GUIDOBALDO da Montefeltro

Giovanni Battista Picotti

Nacque il 24 gennaio 1472 da Federico da M., conte e poi duca di Urbino, e da Battista Sforza; fu educato finemente da Ludovico Odasio e da Ottaviano Ubaldini, che, alla morte di Federico, ne rimase tutore e padrone. Capitano generale della lega di Napoli e Milano fin dal 1483, ebbe parte nelle guerre della Marca; combatté contro i Francesi nel 1494 in Romagna e nel 1496 nel Napoletano; a Soriano, nell'esercito della Chiesa contro gli Orsini, fu fatto prigioniero (1497) e si riscattò per danaro. Perdette il ducato per tradimento di Cesare Borgia e dovette fuggire "con un giuppone et una camiscia" (giugno 1502); lo riacquistò dopo la congiura della Magione (ottobre), lo riperdette (dicembre), lo riebbe alla morte di Alessandro VI (agosto 1503). Adottò nel 1504 il nipote Francesco Maria della Rovere. Accolse Giulio II in Urbino (settembre 1506), lo accompagnò nel trionfale ingresso in Bologna (11 novembre 1506), lo ospitò di nuovo al ritorno (marzo 1507). Morì a Fossombrone il 23 aprile 1508. Di salute cagionevole, valoroso più che fortunato nella guerra, ebbe fama per cultura nelle lettere; la sua unione infeconda con Elisabetta Gonzaga, colta e gentile, fu rallegrata dallo splendore di quella vita di corte, che rivive nel celebre dialogo di Baldassar Castiglione.

Bibl.: Oltre alle opere di R. Reposati (Bologna 1772), di J. Dennistoun (Londra 1851), di F. Ugolini (Firenze 1859) sui duchi di Urbino, v. P. Bembo, De Guidone Ubaldo Feltrio, Roma 1548; B. Baldi, Della vita e de' fatti di G. I. da M. duca d'Urbino, 2ª ed., Milano 1852; A. Luzio e R. Renier, Mantova e Urbino, Torino 1893; art. in Boll. d. Soc. umbra di st. patr., V (1890).