CIARDI, Guglielmo

Enciclopedia Italiana (1931)

CIARDI, Guglielmo

Nino Barbantini

Pittore, nato a Venezia il 13 settembre 1842, morto ivi il 6 ottobre 1917. Compiuti regolarmente gli studî classici, nel '60 fu iscritto all'Accademia di belle arti di Venezia. Il Grappa d'inverno (Galleria d'arte moderna di Venezia), dipinto appunto dal C. nel '66 sotto la guida di D. Bresolin, documenta l'influsso che questi esercitò su di lui. Nel 1868 F. Zandomeneghi indusse il C. a recarsi a Firenze. Il C. riportò subito dai concetti e dalle opere dei colleghi fiorentini impressioni profonde, come dalle pitture di Antonio Fontanesi e di Nino Costa conosciute allora, e da quelle del Corot, del Decamps e di altri maestri francesi che ebbe l'occasione di ammirare nella quadreria del principe Demidoff. Da Firenze passò a Roma, poi a Napoli, dove più che a D. Morelli si avvicinò al Palizzi e all'arte di Giacinto Gigante, e lasciò il segno di tali predilezioni in alcune opere d'allora: Capri (Galleria nazionale di Roma), Bagni di Tiberio a Capri, Valle dei mulini a Sorrento (Galleria d'arte moderna di Venezia), ecc. Ma più essenziale e durevole insegnamento trasse dai macchiaioli toscani, specie dal Fattori e dal Lega, come dimostrano numerose tavolette semplici e chiare, dipinte tra il '69 e il '75. Tornato nella regione nativa sulla metà del '69, vi iniziò col Mattino d'estate e col Canale della Giudecca (Gall. d'arte moderna di Venezia), ecc., la pittura moderna.

Nel decennio '70-'80, contraddistinto da alcuni viaggi all'estero, il suo temperamento di pittore veneto prese progressivamente il sopravvento; l'atmosfera di Venezia suggerì all'arte sua, fatta di osservazione attenta e ottimistica, accenti e colorazioni particolari. Il grande quadro del Messidoro, dipinto riel 1883 a Quinto, acquistato dallo stato italiano per la Galleria nazionale di Roma all'esposizione di Venezia dell'87, lo rese celebre. La sua attività fu sempre straordinariamente feconda e fortunata. Tipiche dell'arte sua sono specialmente le grigie visioni della laguna veneta, quelle delle "fondamenta" veneziane rischiarate da placidi soli, e i calmi paesaggi verdeggianti dipinti sul Sile. Insegnò lungamente il paesaggio all'Accademia di belle arti di Venezia. Opere sue figurano nelle maggiori collezioni pubbliche e private d'Italia e dell'estero. La Galleria d'arte moderna di Venezia possiede di lui trentasette pitture e venticinque disegni donati quasi tutti dalla famiglia nel 1924.

Il figlio Beppe, nato a Venezia il 18 marzo 1875, espose nel '94 a Milano una serie di studî dal vero. S'iscrisse nel '96 all'Accademia di belle arti di Venezia, dove ebbe a maestro il padre. È pittore operosissimo, specialmente di paesaggi.

Emma, figlia di Guglielmo, è nata a Venezia il 13 gennaio 1879 ed è stata allieva del padre. Dipinge di preferenza paesaggi veneziani, e giardini antichi animati da figure settecentesche di fantasia.

V. tavv. XXXV e XXXVI.

Bibl.: Oltre il Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VI, Lipsia 1912 (con bibl.) vedi: F. Sapori, Guglielmo C., Torino 1919; Momus, I Ciardi, Ferrara 1922; U. Ojetti, G. C., in Ritratti d'artisti italiani, Milano 1923; V. Pica, I tre Ciardi, Milano 1923.

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