GUATIMOZINO

Enciclopedia Italiana (1933)

GUATIMOZINO (in lirigua nahua Cuauhtémoc, e col suffisso onorifico Cuauhtemotzín)

Ezequiel A. Chavez

Ultimo imperatore degli Aztechi. Figlio del re Ahuítzotl, che conquistò Tehuantepec e Soconusco, e nipote del re-poeta di Tezcoco, Netzahualcóyotl, nacque a Messico nel 1502, nell'anno in cui era salito al trono suo zio Montezuma. All'età di 17 anni, quando arrivò Hernán Cortés, egli era signore di Tlatelolco, l'antica città indiana che faceva parte della città di Messico. Indignato nel vedere che gli Spagnoli s'erano impossessati del re, e che, durante l'assenza di Cortés, partito per Vera Cruz per l'arrivo di Pánfilo de Narváez, Pietro di Alvarado aveva assalito improvvisamente gl'Indiani durante una festa religiosa, facendone morire un gran numero, egli eccitò il popolo a rivolta contro gli Spagnoli. Quando poi, al ritorno di Cortés, questi si servì di Montezuma per ridurre all'obbedienza i ribelli, ponendolo davanti a sé sulla terrazza del suo palazzo, G. si pose a capo degl'Indiani, e, ingiuriando il re prigioniero, gli lanciò contro una pietra che lo ferì. Allora Cortés mise in libertà Cuitláhuac, per ottenere così la sottomissione della città; ma, Cuitláhuac e G., unitisi, costrinsero il conquistatore spagnuolo a lasciare la città nella famosa notte triste (30 giugno 1520). Morto, forse assassinato, Montezuma, Cuitláhuac fu elettò re del Messico. Morto anche lui, di vaiuolo, sul principio di dicembre, fu eletto re G.; il quale, incoronato il 1 marzo 1521, cercò, benché inutilmente, di concludere alleanze con gli altri signori indigeni, per cacciare gl'invasori. Quando Cortés assediò la sua città, egli la difese con coraggio straordinario in un assedio che durò 75 giorni e che è uno dei più gloriosi che abbia mai registrato la storia. Esaurite tutte le risorse, quando dei difensori non erano rimasti che un pugno d'uomini sopra un mucchio di cadaveri e di infermi, G. cadde in mano di Cortés il 13 agosto 1521. Messo alla tortura Coyoacán perché rivelasse il posto dove si trovava il tesoro degl'Indiani, resistette con serenità stoica. Cortés lo condusse seco nella spedizione a Hibuerras e, dopo averlo accusato di aver promosso una rivolta contro gli Spagnuoli, senza che ci fosse alcuna prova, lo fece impiccare a Izancanac il 26 febbraio 1525.

Bibl.: Si possono consultare utilmente: Ignacio B. del Castillo, Cuauhtémoc. Su ascendencia, su edad, su descendencia, in Anales del Museo Nacional, Messico 1906; Chimalpahín, Sexta y séptima relaciones, de 1250 a 1612, tradotte dall'azteco in francese da R. Siméon, Parigi 1889; A. Teja Zabre, Historia y Tragedia de Cuauhtémoc, Messico 1929.