Gravisca (lat. Graviscae) Antico porto di Tarquinia e della medievale Corneto, noto con il nome di Porto Clementino. L’abitato etrusco (6°-3° sec. a.C.) aveva un’ampiezza molto maggiore della colonia romana a esso succeduta nel 2° sec. a.C. Nella parte non interessata da strutture romane sono state scoperte strutture di tipo emporico e un santuario greco (testimonianza della presenza di mercanti e forse di artigiani greci nel cuore dell’Etruria), con quattro fasi di vita principali dal 600 al 250 a.C.: i culti più sicuramente attestati sono quelli di Afrodite, Era, Demetra e Apollo. Notevoli i ritrovamenti di ceramiche di alta qualità, bronzi e avori; numerose le lucerne greche.
(gravisce, XVII, p. 769)
Ricordata soprattutto da fonti geografiche (Plinio, Nat. hist., iii, 51; Mela, ii, 4, 72; Tolemeo, iii, 1, 4; Strabone, v, 225-26; Itiner. Marit., p. 498 s.; Tab. Peutingeriana; Anonimo Ravennate, iv, 32=v,2), GRAVISCA venne fondata nel 181 a.C. come colonia civium Romanorum ...
(Graviscae, raro Gravisca; demotico Graviscanus). - Colonia romana nel 181 in territorio dell'etrusca Tarquinia, situata sull'orlo della costa, fuori della Via Aurelia, fu iscritta nella Stellatina, tribù adottata per i varî comuni tarquiniesi. Probabilmente centro preromano, non ebbe nome latino e ...
gravare v. tr. e intr. [lat. gravare, der. di gravis «grave»]. – 1. tr. a. Caricare di un peso, opprimere imponendo un peso: gravare le spalle di un fardello; gravarsi lo stomaco di cibo; più spesso fig.: il sonno mi grava gli occhi, me li fa chiudere;...
grave agg. [lat. gravis]. – 1. a. Che ha peso, che è soggetto alla forza di gravità: i corpi grave (anche s. m., spec. al plur.: le leggi della caduta dei grave); e cantando vanìo Come per acqua cupa cosa grave (Dante). b. Contrapposto a leggero, che...