GRANO SARACENO

Enciclopedia Italiana (1933)

GRANO SARACENO (fr. sarrasin, blé noir; sp. alfórfon, trigo negro; ted. Buchweizen, Heidekorn; ingl. buckwheat)

Domenico Lanza

È il Fagopyrum esculentum Moench (Polygonum fagopyrum L.) della famiglia Poligonacee, pianta erbacea annuale con fusto eretto, rossastro, striato, foglie cordato-triangolari con orecchiette alla base, le inferiori picciolate, le superiori sessili, con stipole saldate in guaina scariosa abbracciante il fusto; fiori in racemi raccorciati pannocchiuto-corimbosi, frutti (achenî) trigoni lunghi 5-6 mm. e larghi 3-4 mm., nerastri, contenenti un seme.

Originario dell'Asia centrale e boreale, si coltiva qua e là nei paesi freddi, e anche nei monti dell'Italia settentrionale e centrale, in sostituzione dei cereali. È di rapido sviluppo, di poche esigenze, ma sensibile al gelo. Serve per foraggio verde e secco, e il seme, intero o ridotto in farina, per l'alimentazione degli animali e anche dell'uomo.

Specie affine, ma meno coltivata e meno pregevole è il F. tataricum Gaert. (Polygonum tataricum L.) o Grano saraceno di Tartaria o di Siberia.