Granito

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

granito

Fabio Catino

L'ossatura della crosta terrestre

Quella dei graniti è una delle più importanti categorie di rocce in assoluto. A essa appartengono masse rocciose formate a grande profondità nella crosta terrestre (rocce intrusive) ‒ di cui costituiscono la tipologia più diffusa ‒ e rocce che derivano da eruzioni vulcaniche (rocce effusive)

Rocce colorate che arredano le città

Imbattersi in un frammento di roccia granitica è un'esperienza comune. Questo materiale è da secoli utilizzato per costruire palazzi, monumenti, ponti e strade. È una pietra dura, con varietà cromatiche ‒ nella forma intrusiva ‒ tra il grigio e il rosa, esaltate da pigmentazioni nere. Quando formata in profondità nella crosta terrestre, è costituita prevalentemente da cristalli di quarzo (la cui abbondanza permette di distinguere i graniti propriamente detti dalle granodioriti, più povere in questo minerale), da feldspati, minerali ricchi di sodio, potassio e calcio, talvolta in grado di conferire il caratteristico colore rosato, e da biotite, di forma lamellare e causa delle tipiche pigmentazioni della roccia. Dagli antichi obelischi fino agli elementi più ordinari delle applicazioni nell'edilizia (pavimentazioni, banconi di esercizi commerciali), quasi quotidianamente entriamo in contatto con il granito, la roccia intrusiva più diffusa.

Come si formano i graniti

Montagne intere sono costituite da masse granitiche, che rappresentano soltanto la parte superficiale di volumi rocciosi ancora più ingenti radicati in profondità. La formazione di questi corpi, che sono chiamati batoliti, si riconduce a un fenomeno di lentissima solidificazione di masse fuse che avviene a qualche decina di chilometri all'interno della crosta terrestre. Nel corso di milioni di anni, attraverso l'orogenesi ‒ vale a dire il processo di formazione delle catene montuose ‒ si verifica prima la realizzazione in profondità degli ammassi granitici, che possono anche raggiungere lunghezze di centinaia di chilometri. In seguito, se i movimenti della crosta sospingono le rocce verso l'alto, avviene la loro emersione in superficie attraverso fenomeni di erosione che provocano lo smantellamento delle rocce sovrastanti.

Hanno visto la luce in questo modo strutture imponenti che caratterizzano estese aree della superficie terrestre. L'ossatura portante della Corsica e della Sardegna, per esempio, è costituita da un immenso batolite risalito e messo in posto durante l'orogenesi ercinica, nel Paleozoico superiore, circa 300 milioni di anni fa. In Sardegna, il massiccio cristallino affiora diffusamente nella parte nordorientale dell'isola: qui le rocce hanno forme caratteristiche dovute all'azione dell'erosione sui graniti. Complessivamente i territori coperti raggiungono in questa zona un'estensione di alcune migliaia di chilometri quadrati.

Del resto, la parte superiore di giganteschi batoliti granitici affiora in tutte le catene montuose già sottoposte a intensa attività erosiva: nella Sierra Nevada in California, dove i rilievi dello Yosemite national park, pur così imponenti e spettacolari, costituiscono soltanto una piccola parte della massa di granito; nella Cordigliera delle Ande nell'America Meridionale, dove in Patagonia si stagliano con pareti quasi verticali; nelle Alpi, dove formano famosissime cime, come il Monte Bianco e l'Adamello.

Le ossidiane

Il magma di composizione granitica può anche irrompere in superficie attraverso eruzioni vulcaniche e originare rocce effusive. Appartengono a questa tipologia le rioliti, che comunemente si formano per ricaduta di polveri, ceneri e lapilli violentemente espulsi dai vulcani. Quando invece sono eruttate in forma lavica possono anche assumere il singolare aspetto vetroso delle ossidiane. Questo materiale lucido e tagliente, detto anche vetro vulcanico, è stato apprezzato dagli uomini fin dalla preistoria. Gli scambi dell'ossidiana, un tempo utilizzata come prezioso strumento per la realizzazione di armi e utensili, risalgono a epoche remote in cui erano già praticate rotte commerciali tra i principali giacimenti mediterranei quali quello del Monte Arci in Sardegna, coltivato certamente dal Neolitico -, e quelli di Lipari, Pantelleria, Palmarola.

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