Grand Canyon

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Sezione del fiume Colorado compresa tra le foci del Paria e il Grand Wash, nell’Arizona; è solo un tratto, se pure il più notevole, del corso con cui il fiume stesso traversa l’altopiano omonimo in profonde e maestose gole. Entro tali limiti ha una lunghezza di 450 km, di cui un centinaio spettano al Marble Canyon. Si presenta come un immenso baratro della profondità media di 1200 m e di larghezza variante da 8 a 25 km, aperto in un altopiano a larghe ondulazioni, che prende denominazioni diverse (Kaibab, Kanab, Shiwits, Coconino) e si eleva fra 1400 e 2800 m, intagliato e frammentato in varie direzioni da più modesti canyon. Questi canyon secondari, a causa del clima arido, mancano di acque stabili, mentre il G. ne ha sempre, perché il fiume, alimentato da regioni piovose, ne convoglia in media 650 m3/s. Morfologicamente il G. consta di una gola interna, incavata con pareti a picco di 300-400 m in terreni di età precambriana che formano la base della regione, e di una serie di svasature intagliate a diverse altezze, entro pile di terreni sedimentari, ognuno di diversa età (compresa tra il Paleozoico e il Cenozoico), natura e resistenza.

Per la maggior parte il G. è incluso nel Parco nazionale del Gran Canyon (4900 km2 ca.), istituito nel 1919. Articolato in una sezione settentrionale (North Rim) più estesa, poco accessibile, aspra e selvaggia, e in una sezione meridionale (South Rim), attrezzata per le visite turistiche con piazzole e torri, il parco è stato incluso dall’UNESCO, nel 1979, tra i beni naturali ‘patrimonio dell’umanità’. Ogni anno viene visitato da circa 4.500.000 persone.

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