Arnold, Gottfried

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Teologo e storico luterano del cristianesimo (Annaberg, Sassonia, 1666 - Perleberg 1714). Dapprima insegnante privato a Quedlinburg e Allstadt e prof. a Giessen (1697-98), avvertendo l'insufficienza del luteranesimo ufficiale, si volse, con spirito ascetico-mistico, allo studio del cristianesimo primitivo. Le sue opere Die erste Liebe des Gemeinden Jesu Christi, das ist wahre Abbildung der ersten Christen (1696), Geheimnis der göttlichen Sophie (1700), rivelano l'influsso rispettivamente di W. Cave e di J. Böhme; la Unparteiische Kirchen- und Ketzerhistorie (1699-1703) è importante non solo per l'affermata inparzialità (per l'A. dopo l'età apostolica la chiesa è decaduta, e il vero cristianesimo si è perpetuato tra minoranze di perseguitati e mistici rimasti fedeli alla dottrina e all'esempio di Cristo), ma anche per aver introdotto nella storiografia ecclesiastica lo sforzo della comprensione psicologica: l'opera, cui è ancora estraneo il concetto di sviluppo, oscurato da una presentazione tipologica (contrasto tra il bene e il male, che l'illuminato giudica serenamente), segna il passaggio dalla storia della Chiesa a quella del cristianesimo ed esercitò un vasto influsso: per es. su J. L. Mosheim e J. S. Semler, e anche su Rousseau e Goethe.

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