Goliardi

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Con questo nome, che affiancò dalla seconda metà del 12° sec. quello più antico di clerici vagantes, si indicarono quei chierici e monaci, uomini di chiesa e insieme di scuola, che erano portati ad abbandonare le loro sedi per frequentare le scuole più rinomate sorte nei grandi centri cittadini, e quindi per far carriera alle corti dei principi o dei potenti ecclesiastici. Usi a una vita più aperta alle nuove esperienze dell’ambiente cittadino, furono intesi spesso come una confraternita o ordine, di cui i g. stessi si compiacquero di scrivere le ‘regole’ parodiando quelle degli ordini religiosi. Canti goliardici Le poesie latine scritte e cantate dai clerici vagantes (10°-13° sec.). Le maggiori raccolte di tali canti sono quelle delle biblioteche di Monaco di Baviera (Carmina Burana) e di Londra (codici Harleianus e Arundelianus); si tratta di componimenti poetici dai toni più diversi, da quello della poesia popolaresca, non senza inserzioni di versi in volgare, a quello più raffinatamente letterario, esemplato sui classici (Orazio, Ovidio, Tibullo). Motivi di questa poesia furono l’esaltazione dell’amore, della giovinezza, del vino, della primavera, la critica sociale volta specialmente contro il mondo ecclesiastico, spinta fino alla parodia degli stessi riti liturgici. Cultori del genere furono l’‘Archipoeta’, Gualtiero Map, Gualtiero di Châtillon, Ugo d’Orléans; va sottolineato che in Italia non si ebbe una vera e propria poesia goliardica, ma piuttosto riecheggiamenti relativamente tardi, come il canto Vinum dulce gloriosum di Morando da Padova e la satira contro il clero Vehementi nimium di Pier delle Vigne. La novità di alcuni temi di questo tipo di poesia si accompagnò, ravvivandosi, a nuovi schemi metrici: si sostituì alla quantità il ritmo e la regolarità degli accenti e del numero delle sillabe, elementi fattisi sempre più prevalenti tra 9° e 12° sec., e si introdusse la rima perfetta (innegabili gli influssi sulla lirica romanza). Una nuova fioritura di canti goliardici si ebbe intorno al 1600, con la pubblicazione di diverse raccolte.

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