GOLFO

Enciclopedia Italiana (1933)

GOLFO

Roberto Almagià

. È la voce più comunemente usata nella lingua italiana per indicare un'insenatura o rientranza, generalmente vasta e profonda, della costa del mare o anche di un lago; in lat. sinus, in gr. κάλπος.

La voce si usa senza riguardo né alla forma né alle dimensioni: accanto al piccolo Golfo della Spezia, si ha il Golfo del Messico, grande da solo quanto tutto il Mediterraneo occidentale; si chiama Golfo Persico, un mare grande quasi quanto l'Adriatico (che un tempo si chiamava pure, tutto insieme, Golfo di Venezia); si chiama Golfo del Bengala l'insenatura fra l'India e l'Indocina, mentre si dà il nome di Mare Arabico a quella fra l'India e l'Arabia.

Talora si usa il termine golfo anche per insenature aperte, come il Golfo di Aden. L'uso del termine è perciò assai vago. In taluni casi si preferisce la voce baia, che dovrebbe indicare, in senso proprio, un'insenatura stretta alla bocca, e allargantesi nell'interno, come è la Baia di Hudson. Ma quest'uso non è costante; in altre lingue, p. es. in inglese, il termine bay è equivalente puro e semplice di golfo. Per indicare insenature assai piccole, ma ben riparate, si usa in italiano anche il termine cala; altre voci, usate a designare tipi speciali di insenature, sono importate da altre lingue (fiordo, ría, ecc.: v. le rispettive voci).