GLOUCESTER

Enciclopedia dell' Arte Medievale (1996)

GLOUCESTER

C. Wilson

(lat. Glevum)

Città dell'Inghilterra sudoccidentale, capoluogo del Gloucestershire.Il nucleo su cui si sviluppò G. in epoca medievale, ancora oggi visibile nel tracciato viario, è il forte rettangolare romano costruito negli anni settanta del sec. 1° d. C. accanto al guado più basso che attraversava il fiume Severn. La colonia romana con cinta muraria in pietra che sostituì la fortezza nel sec. 2° fu conquistata ai Britanni dai Sassoni del Wessex nel 557, ma nel 628 divenne parte del principato dello Hwicce, il quale riconobbe l'egemonia del regno della Mercia. All'annessione del 628 parteciparono probabilmente i condottieri della Northumbria e sembra che permanessero legami con i regni settentrionali, dal momento che nel 909 le reliquie di s. Osvaldo, re di Northumbria, furono traslate nel monastero, noto come New Minster, fondato nel 900 ca. da Ethelfleda, lady di Mercia, a N della città, del quale esiste ancora parte del muro della navata settentrionale della chiesa. Le reliquie di s. Osvaldo dovettero essere collocate in una cripta costruita per l'occasione.G. fu di importanza strategica per quel che riguardava il Galles meridionale per i re normanni, che vi si recarono frequentemente, in particolare durante le maggiori festività religiose. A partire dal regno di Enrico I (1100-1135), un grande castello reale venne costruito nel lato sudovest della città. A S di questo si ergeva l'abbazia agostiniana di Llantony Secunda, fondata nel 1137 da un castellano reale e ampiamente sovvenzionata dai suoi successori, i conti di Hereford. Enrico III (1216-1272), che era stato incoronato a G., visitò frequentemente la città e fu un generoso committente del priorato domenicano fondato nel 1240 ca., uno dei soli tre conventi domenicani inglesi i cui edifici si sono ampiamente conservati. Di particolare rilevanza è la biblioteca, della metà del sec. 13°, situata al primo piano del braccio meridionale del chiostro, unico caso in cui ancora si trovano le nicchie (carrels) in pietra per la lettura.Delle undici parrocchie medievali di G. soltanto due - St Mary de Lode e St Nicholas - contengono elementi sostanziali risalenti a prima del 1350. I battenti, datati all'inizio del sec. 14°, delle porte bronzee provenienti da St Nicholas (oggi al City Mus. and Art Gall.) sono i più importanti arredi superstiti.La più ricca, duratura e produttiva dal punto di vista artistico tra le istituzioni ecclesiastiche di G. in epoca medievale fu l'abbazia di St Peter, situata nell'angolo nordovest della colonia romana. Dopo lo scioglimento del monastero, nel 1539, la sua chiesa divenne cattedrale. Fondato come 'monastero doppio' da Osric sovrano dello Hwicce (m. nel 729), esso divenne un istituto secolare nel 767. Nel 1022 ca. vi fu una nuova fondazione per i monaci benedettini. Qualche tempo prima del 1058 la chiesa venne distrutta da un incendio e fu ricostruita su un nuovo sito poco distante.A un altro incendio nel 1088 si dovette la realizzazione di una nuova chiesa paragonabile per dimensioni a quelle promosse dalle maggiori istituzioni inglesi tra la conquista normanna e il 1090 circa. I lavori iniziarono nel 1089 e alla data della consacrazione (1100) era probabilmente completata la zona orientale, necessaria allo svolgimento della liturgia. Il presbiterio è il più antico ancora esistente, al di sopra del livello della cripta, tra tutte le più grandi chiese romaniche inglesi. La presenza di un deambulatorio con cappelle radiali su tre livelli (cripta, piano terreno, galleria) fa di St Peter una tra le più ambiziose chiese dell'epoca. La cattedrale di Worcester (iniziata nel 1084) - il più precoce esempio di questo schema nell'Inghilterra occidentale - ne costituisce il prototipo più probabile. Le singolari cappelle radiali di Worcester, progettate a pianta poligonale, furono probabilmente il punto di partenza per il più insistito uso a G. della forma poligonale, che venne adottata per l'abside principale e il deambulatorio, così come per le cappelle. La prima campagna costruttiva incluse una zona del settore orientale della navata centrale sufficiente a mostrare che lo schema generale fu concepito fin dall'origine in modo differente rispetto a tutte le altre chiese romaniche inglesi del tardo sec. 11°, combinando un braccio orientale con galleria e una navata centrale priva invece di galleria. L'unico esempio precedente di una tale combinazione sembra essere quello dell'abbazia di Mont-Saint-Michel in Bretagna, da dove proveniva Serlo, il primo abate di G. dopo la conquista.Il progetto non si comprende appieno se non facendo riferimento a fonti non normalmente tenute in considerazione dalla prima generazione di architetti anglonormanni. Al posto dei pilastri compositi dall'articolazione elaborata generalmente in uso, tutti i sostegni dell'intero piano terreno e del livello della galleria - con l'eccezione dei pilastri d'incrocio - sono costituiti da massicci cilindri le cui più prossime analogie sono con la tradizione del primo Romanico. La più notevole corrispondenza è quella tra gli alti pilastri cilindrici adottati nella navata e l'analogo elemento di Saint-Philibert di Tournus, in Borgogna. I massicci pilastri cilindrici del presbiterio di G. furono anticipati dai pilastri del livello della galleria a Worcester, parte dei quali sono stati portati alla luce nel 1991. La decorazione della navata centrale è caratteristica del Romanico inglese dell'inizio del sec. 12° nell'adozione di modanature a chevron e di altri ornamenti astratti, così come di volte nervate del tipo in uso a Durham a partire dal 1093. La volta del sec. 12° al di sopra della navata principale venne sostituita dalla copertura attualmente esistente, terminata nel 1242. Va notato che nei sottotetti delle navatelle non vi sono tracce del tipo di contrafforti usati a Durham.Nel dicembre 1327 il corpo del re assassinato Edoardo II (1307-1327) venne seppellito a N dell'altare principale. Entro pochi anni sul luogo venne eretto un monumento, con un baldacchino, di straordinaria altezza e complessità, che è uno dei capolavori di questo genere, che raggiunse il suo massimo sviluppo in Inghilterra. L'effigie del defunto è il primo importante esemplare delle molte statue funerarie di alabastro prodotte in Inghilterra nel Tardo Medioevo e vi sono pochi dubbi sul fatto che la scelta del materiale fosse dovuta a Isabella, vedova del re e membro della famiglia reale di Francia, le cui tombe cominciavano a venire prodotte in marmo bianco o in alabastro. Il culto popolare che crebbe immediatamente dopo la morte di Edoardo II fu sia l'ispirazione sia la maggior fonte di finanziamento per il rifacimento delle parti orientali dell'edificio, cominciato nel 1331 ca., che costituisce l'apice della storia architettonica di Gloucester. Il lavoro fu portato a compimento in quattro distinte fasi: il transetto meridionale (1331-1336 ca.), il coro (1337-1351 ca.), il presbiterio (1351-1377 ca.) e il transetto settentrionale (dopo il 1368). Il processo costruttivo implicò di conseguenza il rivestimento e il rinnovamento dell'alzato romanico. Nel presbiterio la navata principale fu allungata demolendo i deambulatori del sec. 11° sia al piano terreno sia al livello della galleria. Gli spigoli della nuova campata più a E racchiudono una larghezza maggiore di quella del resto della navata centrale, e la vetrata orientale è costituita da tre segmenti, di cui quello centrale è arretrato rispetto ai due laterali. Da queste particolarità, che possono essere spiegate con l'esigenza di costruire al di sopra del deambulatorio della cripta, risulta un effetto di grande suggestione, una grande parete a vetrata più larga dello spazio cui dà luce e la cui intera larghezza non è percepibile dal punto di vista abituale.Parte dell'eccezionale arredo trecentesco sono gli stalli del coro e le vetrate della finestra orientale (entrambi del 1350-1360 ca.). Su quest'ultima sono raffigurate la gerarchia ecclesiastica terrena e, al di sopra, la gerarchia ecclesiastica celeste, che culmina con l'Incoronazione della Vergine. Questo sembra essere peraltro il più antico esempio rimasto del caratteristico tipo di lavorazione del vetro inglese tardomedievale, in cui predomina il bianco con tracce di giallo e gli sfondi sono alternatamente blu e rossi.Il progetto del coro e del presbiterio costituì un perfezionamento della rielaborazione, schiettamente sperimentale, del transetto meridionale. Diversamente dalle fasi più tarde, i pannelli rettangolari ripetitivi e verticali che includono archi sono tuttora riconoscibili come una variante del triforio del Gotico rayonnant francese. La pannellatura che maschera le aperture della galleria del transetto meridionale è inserita nella struttura modanata della finestra, combinazione questa altrimenti ritrovabile soltanto all'esterno del piano inferiore della St Stephen's Chapel (in parte distrutta) nel Westminster Palace a Londra, cominciata da Michele di Canterbury nel 1292. La finestra sud del transetto meridionale, la più precoce e ancora esistente finestra in perpendicular style, include anche forme di tracery originarie del Kent derivanti dall'opera di Michele. Se Edoardo III (1327-1377), che fece numerosi pellegrinaggi alla tomba di suo padre, avesse raccomandato un architetto all'abate, la scelta più ovvia sarebbe caduta su Tommaso di Canterbury, il successore di Michael a St Stephen, ma il ritiro di Tommaso dai lavori a St Stephen entro il 1336 fa attribuire la responsabilità dei lavori nel coro e nel presbiterio a un secondo e anonimo architetto, aperto all'influenza del decorated style. Questa influenza è particolarmente evidente nel progetto dell'alta volta; la sua forma di base - una botte acuta lunettata - deriva da volte come quelle del coro (posteriore al 1330) della cattedrale di Wells. La maglia di nervature straordinariamente fitta, includente nervature diagonali che attraversano due campate, dipende dai più precoci esperimenti dell'abbazia di Tewkesbury (Gloucestershire) e della cattedrale di Exeter (Devonshire).Nel chiostro, iniziato negli anni 1351-1364 ca., i tentativi dell'inizio del sec. 14° di realizzare volte decorate a blind tracery culminarono nel primo esempio pienamente compiuto di volta a ventaglio, che fu quasi certamente concepito come una applicazione perfezionata della completa copertura a pannelli progettata per l'elevazione del presbiterio. Le forme curve delle volte del chiostro appartengono a una tradizione inglese di lunga data di fasci conoidali di costoloni, esemplificata da quelli al di sopra dei pilastri centrali delle sale capitolari a pianta centrale. La costruzione delle volte a ventaglio di G. come conchiglie di pietra è nuova ed è paragonabile, a questa data e in questa scala, soltanto alla volta del portico (completato entro il 1352) della St George's Chapel nel castello di Windsor. Molte delle più importanti istituzioni religiose dell'Inghilterra sudoccidentale costruirono, tra il tardo sec. 14° e l'inizio del 15°, imitazioni del chiostro di G., ma quasi tutte le più tarde volte a ventaglio erette al di sopra di spazi più ampi dei chiostri ritornarono alla costruzione tradizionale a nervature e pannelli. Integrati nel complessivo schema del chiostro sono un lavatorium con volta a ventaglio aggettante dal braccio nord e - nel braccio sud - una serie di nicchie in pietra per la lettura, esemplate su quelle, già citate, nella biblioteca dei Domenicani. Un altro ambiente di particolare interesse dell'impianto monastico, relativamente completo, è la sala capitolare, dell'inizio del sec. 12°, coperta da una volta a botte acuta, forse originaria o forse frutto di una ricostruzione databile all'inizio del sec. 15°, quando venne rifatta l'abside. Un tal gusto per le forme arcaiche si coglie già nell'ampio riutilizzo di elementi romanici all'esterno della terminazione orientale della chiesa durante il rinnovamento del 14° secolo.

Bibl.: The Victoria History of the Counties of England, a cura di N.M. Herbert, IV, The City of Gloucester, Oxford 1988 (con bibl.); C. Wilson, The Gothic Cathedral. The Architecture of the Great Church 1130-1530, London 1990, pp. 204-211; D. Welander, The History, Art and Architecture of Gloucester Cathedral, Gloucester 1991 (con bibl.).C. Wilson

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