MANFREDI, Giuseppe

Enciclopedia Italiana (1934)

MANFREDI, Giuseppe

Mario Menghini

Uomo politico e magistrato, nato a Cortemaggiore il 17 marzo 1828, morto a Roma il 6 novembre 1918. Il sopraggiungere della rivoluzione del 1848 gli fece interrompere gli studî giuridici da lui intrapresi a Piacenza. Sgombrata Piacenza dalla dominazione austriaca, sostituitasi a quella ducale, il M. fu partecipe di quei primi moti liberali, fondò un giornaletto, Il Tribuno, e diede a luce alcuni Cenni storici in cui proclamò il principio della sovranità popolare. Tornata la città sotto la dominazione straniera (14 agosto 1848), il M. riprese e compì a Piacenza, poi a Parma gli studî di giurisprudenza, laureandosi il 5 settembre 1849. Iniziò la sua professione d'avvocato, pur continuando a cospirare; poiché, nominato (16 novembre 1853) ufficiale inquirente presso l'amministrazione delle contribuzioni indirette a Parma, quindi (24 maggio 1855) insegnante di diritto civile in quell'università, tenne segreto carteggio con G. La Farina, animatore della Società nazionale italiana, e fondò a Piacenza con altri giovani liberali un comitato insurrezionale che fosse pronto ad agire per quel riscatto dalla soggezione straniera che si andava sempre più delineando per l'energica azione del Cavour. Minacciato d'arresto, emigrò in tempo; e il 21 maggio 1859 era a Torino, ma pochi giorni dopo, sgombrata Piacenza dagli Austriaci (10 giugno), il M. tornò e vi fu nominato membro della commissione provvisoria di governo. Dopo Villafranca, quando cioè la sorte dei ducati attraversò una crisi assai grave e il governo piemontese ritirò i suoi rappresentanti, al M. fu affidato (9 agosto) il governo di Parma e Piacenza col titolo di governatore provvisorio. Votata l'annessione delle due provincie al Piemonte, egli recò a Torino gli atti del plebiscito del 12 settembre, e otto giorni dopo fu nominato ministro dell'Istruzione per le Provincie Parmensi, poi, unite queste alle altre di Modena e della Romagna, rette dal dittatore L. C. Farini, ebbe la carica di segretario generale del Ministero di grazia, giustizia e dei culti (10 dicembre). Eletto deputato al parlamento subalpino per la VII legislatura, si adoperò nella sua provincia a preparare aiuti alla spedizione di Sicilia, quindi entrò nella magistratura, dapprima come sostituto procuratore generale a Casale Monferrato (1861), a Perugia, poi come procuratore generale a Catania (1869), a Bologna, a Roma (1876), infine procuratore generale presso la Corte di cassazione di Firenze (12 gennaio 1881). Fu collocato a riposo il 28 dicembre 1907. Senatore del regno dal 16 novembre 1876, succedette il 28 dicembre 1907 al conte G. Codronchi nella presidenza di quell'alto consesso. Il 29 ottobre 1911 fu insignito del titolo comitale.

Bibl.: S. Fermi e E. Ottolenghi, G. M. patriota e magistrato piacentino, Piacenza 1927.

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