GENTILE, Giuseppe

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 53 (2000)

GENTILE, Giuseppe

Patrizia Mengarelli

Nacque a Sant'Agata di Militello (Messina) il 19 ott. 1879 da Giovanni e da Carlotta Faraci. Laureatosi in giurisprudenza il 12 luglio 1901 presso l'Università di Roma e conseguito il diploma di avvocato presso la corte di appello di Catania il 23 luglio 1904, il 16 genn. 1905 venne iscritto nell'albo degli avvocati presso la corte di appello di Roma.

In seguito a esame di concorso il 15 febbr. 1907 entrò nella carriera diplomatico-consolare in qualità di applicato volontario. Per un breve periodo fu chiamato a prestare servizio al ministero degli Affari esteri e, successivamente, il 10 maggio 1907, venne destinato a New York. In data 30 giugno 1908 gli furono conferite le funzioni di viceconsole. Il 28 marzo 1909 fu promosso viceconsole di seconda classe e il 7 genn. 1910 trasferito a Pittsburgh. Il successivo 22 dicembre fu promosso viceconsole di prima classe e il 12 genn. 1911 fu chiamato a prestare servizio presso il ministero.

Il 16 giugno 1911 tornò a New York, dove resse il consolato fino al 16 ott. 1913, quando fu inviato a New Orleans. Il 20 sett. 1913 venne promosso console di terza classe e in data 24 genn. 1915 fu richiamato al ministero. Dopo essere stato nominato console di seconda classe il 9 sett. 1917, venne trasferito a Denver il 4 novembre. Da questa data al 18 febbr. 1918 resse il consolato di Filadelfia.

Durante questo periodo trascorso negli Stati Uniti d'America ebbe modo di osservare da vicino la società americana, prestando particolare attenzione allo sviluppo sociale degli Stati Uniti e studiando le istituzioni di istruzione e di cultura create con le donazioni di privati (La coltura popolare a New York, in Nuova Antologia, 1° luglio 1909, pp. 152 ss.; Mecenatismo e filantropia dei milionari d'America, ibid., 16 maggio 1911, pp. 239 ss.; La filantropia americana, ms., in Arch. stor. del Ministero degli Affari esteri, Personale, 1910; L'insegnamento della lingua italiana nel distretto consolare di New York durante l'anno scolastico 1912-1913, ms., ibid., V.M. 175 G, 1913).

Il 16 nov. 1919 diede le dimissioni dalla carriera consolare perché eletto deputato, sostenuto dai radicali, per la XXV legislatura nel collegio di Messina, dove venne confermato per la XXVI legislatura (1921-24). Prese parte a varie conferenze internazionali, tra cui quella di Washington tenuta dal novembre 1921 al febbraio 1922 per la riduzione degli armamenti navali e per l'Estremo Oriente. Venne rieletto alla Camera, per la circoscrizione della Sicilia per la XXVII legislatura, per il Partito nazionale fascista a cui nel frattempo aveva aderito. Tra l'altro fu eletto presidente della commissione che curò il progetto, poi divenuto la legge n. 100 del 31 genn. 1926, sull'attribuzione al potere esecutivo della facoltà di legiferare in alcune materie.

Fu fervente sostenitore dell'espansione coloniale italiana, come dimostrano i suoi discorsi parlamentari e le sue conferenze. In particolare il G. vedeva in essa la soluzione del problema demografico e di quello economico causato dalla mancanza di materie prime (si vedano l'intervento pronunciato alla Camera il 30 marzo 1927 e L'espansione coloniale, discorso pronunciato nella "giornata coloniale" al teatro Regina Margherita di Caltanissetta…, Roma 1927). Sottolineò anche l'importanza della politica coloniale ai fini della diffusione della cultura italiana e della creazione di sbocchi commerciali.

Durante il suo mandato alla Camera si occupò molto dei problemi della Sicilia: promosse la costruzione di strade nella provincia di Messina e vari lavori pubblici nei comuni terremotati. Nel 1925 fu autore di una proposta di legge per la costituzione in Comune autonomo della frazione di Capo d'Orlando del Comune di Naso.

Fu membro della delegazione italiana alla conferenza interparlamentare di Berna e Ginevra, 15-25 ag. 1924, della commissione parlamentare di vigilanza sul fondo per l'emigrazione (XXVII legislatura) e del Consiglio superiore dell'emigrazione (1923-25).

Il 3 dic. 1926 il G. fu reintegrato nel ruolo consolare al grado di console di prima classe e il 31 luglio 1927 destinato a Corfù con patenti di console generale. Membro della delegazione italiana alla conferenza interparlamentare di Parigi (26 agosto - 4 sett. 1927), il 21 sett. 1927 fu trasferito a Tolosa. Dal 5 nov. 1927 al 31 dic. 1932 prestò servizio come console generale d'Italia a Parigi in un periodo particolarmente difficile a causa dei fuorusciti. Durante la reggenza del consolato a Parigi, l'8 genn. 1932 rimase vittima di un attentato da parte di Michele Richichi, un antifascista, che, davanti all'ingresso del consolato, gli sparò contro dei colpi di pistola procurandogli una grave ferita all'arto inferiore destro. A seguito dell'incidente rimase permanentemente minorato e fu riconosciuto mutilato per la causa nazionale.

Nel 1929 cessò dalla carica di deputato per la ristabilita incompatibilità con la carriera diplomatico-consolare. Il 31 dic. 1932 terminò la carriera consolare e fu collocato a riposo con la carica di console generale di prima classe. In pari data fu nominato consigliere di Stato. Al Consiglio di Stato prestò servizio dapprima presso le sezioni giurisdizionali e successivamente alla prima sezione; svolse altri incarichi oltre quelli istituzionali: fu membro supplente del Comitato per le pensioni privilegiate ordinarie nel 1939, membro della Commissione centrale finanza locale nel 1938 e nel 1941 e fece parte della Commissione per i lavori e le forniture militari in Albania (1941). Il 20 ott. 1939 fu nominato senatore del Regno.

In seguito a sua richiesta fu collocato a riposo dalla carica di consigliere di Stato in data 29 genn. 1945. Cultore di studi storici, si interessò in particolar modo alla storia degli Stati Uniti d'America e alla figura dello storico Filippo Mazzei.

Il G. morì a Roma il 13 apr. 1959. Aveva sposato a Roma il 12 dic. 1934 Marcellina Clotilde Flammez.

Fonti e Bibl.: Roma, Archivio centr. dello Stato, Segreteria particolare del duce, f. 197748; Ibid., Presidenza del Consiglio dei ministri, anno 1924, f. 8, sottofasc. 2, prot. 3307; anni 1940-41, f. 1, sottofasc. 7, prot. 6896.2.2; anni 1941-43, f. 1, sottofasc. 5.1, prot. 21545; anni 1944-47, 13503-6-29 e 10124-39-S-2-11-1/7; Ibid., Polizia politica, b. 572; Roma, Min. degli Affari esteri, Arch. stor. diplomatico, Archivio del personale, I serie, G.27, fascicolo personale; Roma, Consiglio di Stato, fascicolo personale; Atti parlamentari, Camera dei deputati, legislature XXV, XXVI, XXVII, ad indices; I 535 eletti per la XXVII legislatura, Bologna 1924, p. 141; E. Savino, La nazione operante, Milano 1928, pp. 204 s.; Annuario diplomatico, 1931, pp. 339 s.; Chi è? 1940, p. 441; Chi è? 1948, p. 432; Università degli studi di Lecce, La formazione della diplomazia nazionale (1861-1915). Repertorio bio-bibliografico dei funzionari del Ministero degli Affari esteri, Roma 1987, pp. 357 s.

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