ASBURGO, Giuseppe d'

Enciclopedia Italiana (1929)

ASBURGO, Giuseppe d'


Arciduca d'Austria, principe reale d'Ungheria, ex-feldmaresciallo dell'esercito austro-ungarico, vivente. Nato ad Alcsut (Ungheria) il 9 agosto 1872, dall'arciduca Giuseppe Carlo Lodovico e da Clotilde, principessa di Sassonia Coburgo Gotha, si diede alla carriera delle armi, comandando quasi sempre, sia in tempo di pace, sia durante la guerra, reparti di truppe ungheresi, prima sul fronte serbo, poi su quello russo fino all'offensiva del maggio 1915. Durante il resto della guerra - tranne un breve periodo di tempo a difesa della patria ungherese contro i Romeni (fine del 1916) - ebbe alti comandi sul fronte italiano, prima all'Isonzo, poi, dopo Caporetto, alla testa della 6ª armata, sul Piave e sul Montello durante l'offensiva del giugno 1918, infine nel Trentino. L'esercito italiano conobbe in lui un avversario accanito, ma leale, che ha saputo riconoscerne l'alto valore, come è provato dal Diario di guerra, che l'arciduca vien pubblicando a Budapest. Dopo l'armistizio ebbe una parte importante nella politica ungherese: prestò subito giuramento, insieme col figlio, al neocostituito consiglio nazionale ungherese, ma fu anche l'uomo di fiducia del profugo imperatore Carlo e variamente implicato nei suoi tentativi per ritornare sul trono ungherese. Internato ad Alcsut durante il regime comunistico di Bela Kuhn, alla caduta del regime esercitò provvisoriamente i poteri sovrani, per invito dell'Intesa affidando il governo al gabinetto di Stefano Friedrich. Nominato palatino d'Ungheria dall'imperatore Carlo, dovette rinunziare all'esercizio di queste funzioni, in seguito alle proteste dell'Italia della Cecoslovacchia, della Iugoslavia; ma da allora in poi, benché egli viva ritirato dalla politica, limitandosi a patrocinare istituzioni scientifiche e artistiche, il suo nome, o quello del suo primogenito Giuseppe Francesco, natogli dalla moglie, Augusta, principessa di Baviera, è stato fatto più volte come quello del futuro sovrano dello stato, appunto per le larghe simpatie che circondano l'arciduca in Ungheria e che egli tiene a coltivare, dichiarandosi un Asburgo di nazionalità ungherese.

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