Culìcchia, Giuseppe

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Scrittore italiano (n. Ciriè 1965). Dopo alcuni racconti apparsi nell'antologia di racconti Papergang (1990), curata da P.V. Tondelli nell'ambito del progetto di scrittura giovanile Under 25, esordì nel 1994 con Tutti giù per terra (Premio Grinzane Cavour Giovane autore esordiente 1995), da cui nel 1997 è stato tratto il film diretto da D. Ferrario. Ha poi pubblicato: Paso doble (1995), Bla bla bla (1997), Ambarabà (2000), A spasso con Anselm (2002), Liberi tutti, quasi (2002), Il paese delle meraviglie (2004), Ecce toro (2006), Un'estate al mare (2007), tutti caratterizzati da uno stile spigliato, un'ironia paradossale e uno sguardo disilluso sulle incongruenze e le contraddizioni del mondo contemporaneo. Nel romanzo Brucia la città (2009) ha estremizzato il lucido criticismo già presente inTorino è casa mia (2006), descrivendo i radicali mutamenti sociali che hanno interessato l'ex capitale sabauda, liberandola dal grigiore industriale ma indirizzandola verso un'insensata ricerca dell'effimero. Con Sicilia, o cara, del 2010, C. compie un viaggio sentimentale, raccontando la sua prima vacanza in una terra che gli evoca ricordi, come quello del padre, che si mescolano a sogni. Tra le sue opere successive vanno citati i romanzi Ameni inganni (2011), Venere in metrò (2012) e Ma in seguito a rudi scontri (2014), l'insolito manuale sul mestiere di scrivere E così vorresti fare lo scrittore (2013), Mi sono perso in un luogo comune. Dizionario della nostra stupidità (2016), Essere Nanni Moretti (2017), Il cuore e la tenebra (2019), E finsero felici e contenti. Dizionario delle nostre ipocrisie (2020), Il tempo di vivere con te (2021) e A Venezia con un piccione in testa. Storia tragicomica degli italiani in ferie (2021).

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