CAPPARONI, Giuseppe

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 18 (1975)

CAPPARONI, Giuseppe

Maria Grazia Branchetti Buonocore

Figlio di Gaspare e di Elisabetta Pacini, nacque a Roma intorno al 1800. Sposatosi con Angela Antonelli, ebbe da lei quattro figli: Elisabetta, Gaspare, Salvatore (morto nel 1831 in tenerissima età) e Silverio. Rimasto vedovo, contrasse un nuovo matrimonio con Adelaide Blasi dalla quale ebbe altri figli. Abitò prima in una casa in via del Corso (n. 310) adiacente a una tipografia (n. 311) di sua proprietà, di cui è documentata l'esistenza nello Stato delle anime della parrocchia di S. Marcello al Corso fino al 1827; nel 1828, infatti, al n. 311 di via del Corso è indicata, nello Stato suddetto, una bottega di cartoleria di tali Mariano Bachi e Franco Marini. Si ignora se il C. avesse semplicemente trasferito la sua attività in altro luogo o se l'avesse cessata. In seguito abitò in via dell'Umiltà sempre nei pressi della chiesa di S. Marcello.

Fu pittore e incisore acquafortista. Di pitture si conoscono attualmente solo le opere che eseguì per la chiesa di S. Andrea delle Fratte: due quadri laterali nella cappella dedicata a S. Giuseppe, rappresentanti Lo Sposalizio della Vergine e La Sacra Famiglia, e due quadretti della III e XI stazione della Via Crucis; questi ultimi furono regalati alla chiesa dal C. intorno al 1818.

Meglio documentati si è invece sull'attività del C. incisore: le prime due raccolte di incisioni furono anzi ideate dal C. stesso e stampate presso la sua tipografia. Si tratta della Raccolta degli Ordini religiosi che esistono nella città di Roma (1826) e della Raccolta degli Ordini religiosi delle vergini a Dio dedicate (1828), comprendenti il primo cinquantacinque tavole e il secondo cinquantotto. In entrambi i volumi sono raffigurati personaggi ideali, rivestiti dell'abito tipico delle diverse compagnie religiose; nel primo sono contenute anche notizie storiche, in italiano e in francese, relative a ciascun Ordine rappresentato. I frontespizi delle due raccolte sono ornati da incisioni rappresentanti rispettivamente la Traditio clavis e una Allegoria della Chiesa. Altre ventinove incisioni del C., datate tra il 1827 e il 1829, raffiguranti costumi della corte papale, furono composte, nel 1838, insieme ad incisioni analoghe di altri artisti, in un volume cui il legatore diede il titolo di Miscellanea dei costumi della corte papale. Queste tre raccolte offrono un valido contributo alla storia del costume religioso. Nel 1831 il C. pubblicò a Roma presso la tipografia Salviucci un'importante opera, Le principali quattro basiliche di Roma, composta da quattro fascicoli, uno per ogni chiesa, contenenti nella prima parte un testo esplicativo e nella seconda pregevoli tavole illustrative (ma nella Bibl. Apost. Vaticana esiste solo il fascicolo su S. Giovanni in Laterano).

Nulla purtroppo si conosce dell'attività svolta dal C. dopo questa data. Morì in età avanzata a Roma, nella sua casa in via dell'Umiltà, il 9 agosto 1879.

Fonti e Bibl.: Roma, Arch. generale Minimi, A. 28, f. 1r: Nota dei pittori che dipinsero e regalarono le stazioni alla chiesa di S. Andrea delle Fratte, in Introito ed esito della Via Crucis dall'anno 1818 al 1844 (il documento è stato pubbl. incompleto dal Salvagnini); Arch. stor. del Vicariato, Parrocchia di S. Marcello,Stato delle anime (1825-1828), a. 1825, p. 22; a. 1826, p. 21; a. 1827, p. 21; a. 1828, p. 16; Liber mortuorum, 1828-1854, p. 23; Liber mortuorum, 1855-1892, p. 220; F. A. Salvagnini, La Basil. di S. Andrea delle Fratte..., Roma 1967, pp. 43, 51; M. D'Onofrio, S.Andrea delle Fratte, Roma 1971 , pp. 58, 90.

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