BREZZI, Giuseppe

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 14 (1972)

BREZZI, Giuseppe

Mauro Gobbini

Nacque il 2 apr. 1878 da Andrea e Clementina Pernigotti ad Alessandria. dove compì gli studi secondari; iscrittosi al politecnico di Torino, nel 1902 vi si laureava in ingegneria mineraria.

Fece le sue prime esperienze di lavoro nel bacino dell'Iglesiente in Sardegna; grazie alla sua preparazione tecnica nel 1910 veniva assunto dalla soc. "Gio. Ansaldo e C.", proprio negli anni in cui questa indirizzava i suoi investimenti in maniera massiccia nel settore minerario, direttiva che culminava nel 1915 con l'acquisto della società "Miniere Cogne".

L'indirizzo e l'espansione produttivi che i fratelli Perrone dettero alla loro società, la "Ansaldo", negli anni della guerra portarono il B. a lavorare in settori diversi da quello minerario e a divenire nel contempo uno dei quadri dirigenti della società. Fu il B., infatti, che il 20 nov. 1916 dette il via alla costruzione dello stabilimento di Borzoli (Genova) dove, dal 2 febbr. 1917, iniziò la produzione dell'aereo Ansaldo (lo SVA). Nel 1918, dirigendo ancora il cantiere aeronautico di Borzoli, il B. ebbe rapporti epistolari con D'Annunzio che, si rivolse a lui per ottenere alcune modifiche tecniche degli aerei Ansaldo coi quali di lì a pochi mesi avrebbe compiuto il volo su Vienna.

L'importanza del settore che l'Ansaldo aveva affidato al B. è testimoniata, oltre che dal successo tecnico che gli aerei SVA ottennero anche fuori d'Italia, dal flusso produttivo giornaliero della fabbrica di Borzoli che fu nel 1918 di ben 12 aerei. Ma si trattava ancora di una produzione esclusivamente bellica e così, quando la guerra finì, i cantieri aeronautici di Borzoli furono trasformati in una fabbrica di mobili per navi (Soc. ... Ansaldo,Relaz. del Cons. d'amm. ... 1920, p. 20).

Fu questo il momento decisivo della vita del B., il momento in cui, entrata in crisi la vecchia ditta, volgendosi a nuovi settori produttivi, egli poté far valere la sua specifica competenza di ingegnere minerario. Gli veniva infatti affidata la direzione della miniera Cogne, che i fratelli Perrone con l'aiuto della Banca italiana di sconto avevano acquistato nel 1915. La direzione tecnica del bacino minerario rimase nelle mani del B. anche quando il fallimento della Banca (1921) e la messa sotto inchiesta dell'"Ansaldo" crearono grosse difficoltà alla prosecuzione dell'attività industriale di quest'ultimo complesso.

Dal 1921 al 1923 il B. si trovò praticamente solo a far fronte sul piano delle decisioni operative alle esigenze di ammodernamento e di ampliamento delle miniere che si erano rivelate ricche di ottimo minerale, indispensabile all'economia italiana anche in tempo di pace. E del modo intelligente ed esperto che egli seppe tenere nel guidare il complesso per questi tre anni, il B. ebbe riconoscimento nel gennaio 1923, allorché la commissione convocata da Mussolini, e di cui facevano parte, tra gli altri, il ministro Teofilo Rossi, il gen. Dallolio, e l'ing. Federico Giolitti, decise di dare vita a una società la "Ansaldo-Cogne", della quale divennero proprietari l'"Ansaldo" - con la maggioranza azionaria - e lo Stato italiano.

Presidente della società "Ansaldo-Cogne" fu l'ing. Belluzzo, mentre il B. ne divenne direttore generale. La sua costituzione permise l'accelerazione dei lavori di ammodernamento degli impianti minerari e siderurgici per la cui impostazione ed esecuzione la società stessa ritenne opportuno associarsi il francese ing. Girod, esperto soprattutto nell'impiego dell'energia elettrica in siderurgia. Con l'ing. Girod, infatti, la "Ansaldo-Cogne" avviò gli impianti elettrici delle acciaierie di Aosta, arrivando poi alla costituzione, nel 1924, della "Soc. An. Acciaierie Elettriche Cogne-Girod", nella quale era rappresentata anche la "Ansaldo-Cogne". Nella nuova società il B. ebbe modo di esplicare la sua attività tecnica sovrintendendo all'acquisto da parte dell'"Ansaldo" e all'avvio delle miniere di antracite della Thuile, sfruttate in modo i intensivo qualche anno più tardi, tra il '30 e il '35.

Nel 1927 lo Stato, intervenendo decisamente nel settore industriale, acquistò l'intero pacchetto dell'"Ansaldo-Cogne", mettendo la nuova società in posizione di forza nei confronti delle "Acciaierie". Espulso il Girod e il suo gruppo da queste, anche le "Acciaierie" divennero proprietà esclusiva dello Stato assumendo la ragione sociale di "Società anonima nazionale Aosta" (1929).

Con questa ultima iniziativa lo Stato completò il programma di assorbimento del complesso di industrie cresciute attorno alle miniere di Cogne, lasciando spesso ai posti direttivi di queste società assorbite gli stessi uomini che le avevano dirette fino allora.

Al B. toccò proprio questa sorte. Quello stesso anno. 1929, a gennaio, Mussolini compì una visita ufficiale in Val d'Aosta e accompagnato dal B. visitò il complesso minerario di Cogne e la ferrovia ad esso legata, la Aosta - Pont St.-Didier. Fu l'occasione personale del B. per il suo definitivo inserimento nella vita politico-sociale del nuovo regime e, infatti, con r.d. del 26 febbr. 1929 il B. fu nominato senatore insieme con altri industriali quali il Maino e il Borletti.

Divenuto senatore, non cessò la sua attività industriale, rimanendo ancora per anni alla direzione del complesso minerario e interessandosi come tecnico ai progetti del bacino del Sulcis.

Durante la seconda guerra mondiale fu chiamato a dirigere l'Ente distribuzione rottami, istituito nel giugno 1938, che disciplinava la distribuzione dei rottami di ferro alle industrie siderurgiche, disciplina a cui era sottratta per la sua particolare posizione proprio la Società nazionale Cogne.

Alla fine della guerra il B., decaduto da senatore e da qualsiasi carica direzionale, continuò tuttavia a mantenere legami economici e finanziari fondando la "Adams" di Castellamonte.

Il B. morì a Torino il 19 ag. 1958.

Fonti e Bibl.: Società an. ital. Gio. Ansaldo e C., Milano1967, p. 36; Società A. Gio. Ansaldo,Relazione del Consiglio di amm. all'Ass,generale ordinaria del 31marzo 1920, Roma 1920, p. 26; Relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta Per le spese di guerra, in Atti Parlamentare Camera,Discussioni, legislatura XXVI, sess. 1921-23, n. XXI (doc.), Roma 1923; Leggi ed dispos. per la regolam. dell'industria siderurgica,Ente distr. rottami s.l. [ma Roma] 1939, p. 54; G. Salvadori, Le miniere di Cogne e gli impianti siderurgici di Aosta, in Realtà, 1º aprile 1927, pp. 163-170; La visita del duce alle miniere di Cogne in Val d'Aosta, in L'ala d'Italia, VIII (1929), n. 1-2, pp. 42 s.; A. Bei, Il vasto impianto di arricchimento delle antraciti nazionali, in Il Popolo d'Italia, 24 sett. 1932, p. 5; [L. Lojacono], L'indipendenza economica italiana, Milano1937, ad Indicem;B. Saladini di Revetino, La Cogne e l'autarchia siderurgica nazion., in L'Illustr. ital., 17 apr. 1938 (fasc. speciale); V. Piga, Il giacimento carbonifero del Sulcis. Carbonia, a cura della Conf. fascista dei lavoratori dell'Ired., Roma 1938, p. 1452; A. Fossati, Lavoro e produzione in Italia, Torino 1951, ad Indicem;P. Angiolini, I cento anni dellAnsaldo, in Riv. di st.,arte,archeologia per le prov. d'Alessandria e Asti, LXII(1953), pp. 458 ss.; E. Gazzo, I cento anni dell'Ansaldo. 1853-1953, Genova 1953; R. Pracchi, L'attività mineraria di Cogne e la trasformazione del paesaggio, in Boll. della Soc. geografica italiana, s. 8, VII (1954), pp. 265-283; E. Rossi, I padroni del vapore, Bari 1955, ad Indicem; Il senatore G. B. deceduto per infarto, in La Stampa, 20 agosto 1958; I senatori del Regno (1848-1931), p. 179; Diz. Ind. Ital., p. 612.

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