GAGLIARDI, Giulio Antonio

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 51 (1998)

GAGLIARDI, Giulio Antonio

Raffaella De Rosa

Nacque a Brescia il 17 sett. 1660 da Cristoforo, avvocato fiscale, e da Angelica Luzzaga di antica famiglia nobile bresciana.

Seguendo l'esempio del padre, fu giureconsulto e avvocato fiscale molto stimato nella città natale. All'attività forense, però, affiancò lo studio delle humanae litterae, al quale attese lungo tutto l'arco della vita, cimentandosi anche come poeta ed erudito. Dotato di pronto e penetrante ingegno, fu accademico Errante e coltivò l'amicizia dei più famosi letterati. In particolare, il G. fu intimo amico di Apostolo Zeno, che con lui condivideva la grande passione per gli scrittori classici; nell'epistolario del famoso letterato veneziano il G. è ricordato con considerazione come "amico… da più di quarant'anni" e scrittore "di buon gusto" (lettera a G.B. Mazzuchelli del 21 dic. 1737, in Lettere…, III, p. 169).

Scarse notizie si hanno sia sulla biografia sia sull'attività letteraria del G.; alcuni cenni si trovano tra le lettere del fratello minore Paolo, canonico e accademico della Crusca, più frequentemente ricordato nelle cronache e nelle raccolte di storia bresciana. Intorno al 1727, con tutta probabilità, fu costretto ad abbandonare Brescia, essendosi sollevata contro di lui una "grave e travagliosa burrasca", per cui gli "convenne cedere alla fortuna e ritirarsi altrove" (Calogerà, p. VIII), lasciando la famiglia nelle mani del fratello, che, gravato da questa incombenza dovette abbandonare gli studi fino al suo ritorno. Di quale evento si tratti rimane oscuro; certo è che il G. non restò troppo a lungo lontano dalla sua città, nella quale fece presto ritorno per non allontanarsene più fino alla fine dei suoi giorni.

Morì a Brescia il 26 dic. 1737.

Con profondo affetto lo ricorda Paolo nel suo epistolario; infatti "non tanto le strette ragioni del sangue" ma "l'uniformità della squisita letteratura" legò i due fratelli, vale a dire un'intensa affinità intellettuale e una stima tale che, alla morte del G., Paolo scrisse con commozione di aver "nel Fratello perduto un compagno dolcissimo, ed indefesso degli studi… un amico affettuosissimo, e fedelissimo in tutti gli incontri" (Lettere…, 1763, II, p. 42).

Il G. lasciò inedite molte opere, soprattutto relative alla storia bresciana; si possono leggere soltanto sue rime stampate in alcune raccolte del tempo: p. es. nella raccolta Anniversario celebrato con prose e versi nella morte…, Giovanni Morosini e… Elisabetta Trevisani, a cura di B. Trevisan, Venezia 1702, II, p. 105 (cfr. Storia della cultura veneta, 5, Il Settecento, I, Vicenza 1985, p. 158). Nella Libreria Mazzuchelli a Brescia era conservata manoscritta la "Dissertazione sulla lira planet Bresciana". Nella Civica Biblioteca Queriniana della stessa città sono i manoscritti della "Dissertazione sulla lapide che sta nel fianco del nuovo Duomo", una spiegazione cioè dell'incisione che cominciava "Divus Augustinus…" presente su un'antica lapide presso il duomo di Brescia (non era comunque nelle intenzioni del G. "di terminarla, e molto meno di produrla, dovendo essere ripurgata di molte cose", P. Gagliardi, Lettere…, I, 1763, p. 26); "Notizia del Cardinale Gabriello di Chiari"; della "Vita del cav. Bartolomeo Dotti", cavaliere bresciano celebre per il suo estro satirico e per le sue vicende, (la Vita venne utilizzata come premessa alle Rime - Satire di B. Dotti, stampate a Parigi con la falsa indicazione di Ginevra solo nel 1757); "Notizie intorno a un famoso letterato del secolo XVI", cui il G. aggiunse "alcune dissertazioni critiche, colle quali sostiene il suo parere ripruovando quello de' celebri letterati, dai quali dissente" (P. Gagliardi, Lettere…, 1763, I, p. 54). Presso i padri dell'Oratorio di Brescia sono conservate manoscritte le "Antiche memorie bresciane", alla cui stesura il G. era intento prima che la morte ne interrompesse il corso; questo lavoro di ricostruzione della storia bresciana era molto atteso nella città e di esso si avvalsero gli storici ed eruditi che in seguito si interessarono alla materia.

Fonti e Bibl.: G.M. Mazzuchelli, Notizie intorno alla vita… P. Gagliardi, in Raccolta di opuscoli scinetifici e filologici, a cura di A. Calogerà, XXVII, Venezia 1742, p. VIII; A. Zeno, Lettere…, a cura di F. Morelli, Venezia 1752, III, pp. 169, 349; P. Gagliardi, Operette e lettere…, a cura di G.B. Chiaramonti, Brescia 1757, pp. 41 s.; Lettere…, a cura di G.B. Chiaramonti, ibid. Brescia 1763, I, pp. 26, 54, 207; II, pp. 15, 40-42; G. Moschini, Della letteratura veneziana del sec. XVIII, I, Venezia 1806, p. 80; V. Peroni, Biblioteca bresciana, Brescia 1818-23, II, pp. 79 s.

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata

CATEGORIE