Angioni, Giulio

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Angioni, Giulio

di Carlo Maxia


Antropologo culturale e scrittore italiano (Guasila, Cagliari, 1939 - Settimo San Pietro, Cagliari, 2017). Allievo di E. De Martino e A.M. Cirese, dopo la laurea in Lettere ha intrapreso la carriera accademica come incaricato di Antropologia culturale all’Università di Cagliari (1971) e nel 1980 ha assunto il ruolo di professore ordinario. Le sue pubblicazioni, di carattere teorico ed etnografico, si sono concentrate soprattutto sulla cultura materiale, sul rapporto tra pensiero e azione tecnica, sui saperi naturalistici, sui processi di costruzione dell’identità e sull’organizzazione sociale del lavoro agropastorale in Sardegna: tra i suoi lavori si ricordano Tre saggi sull’antropologia dell’età coloniale (1973), Rapporti di produzione e cultura subalterna (1974), Sa laurera. Il lavoro contadino in Sardegna (1976), Il sapere della mano. Saggi di antropologia del lavoro (1986), I pascoli erranti. Antropologia del pastore in Sardegna (1989), Fare, dire, sentire. L’identico e il diverso nelle culture (2011).

Alla produzione saggistica ha affiancato quella letteraria: dopo l’esordio con A fuoco dentro. A fogu a intru (1978), ha pubblicato romanzi quali L’oro di Fraus (1988), Una ignota compagnia (1992), Il mare intorno (2003), Assandira (2004), da cui è tratto il film omonimo di S. Mereu (2020), Gabbiani sul Carso (2010), Doppio cielo (2010) e Sulla faccia della terra (2015). Si è inoltre dedicato alla scrittura poetica bilingue, pubblicando opere quali Tempus (2008) e Oremari (2013). Vincitore di numerosi premi (tra i principali si cita qui il Premio Mondello per il romanzo Le fiamme di Toledo, edito nel 2006), l'antropologo è stato cofondatore del Festival letterario di Gavoi L’isola delle storie.

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