VENIER, Girolamo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 98 (2020)

VENIER, Girolamo

Vittorio Mandelli

– Nacque a Venezia, dal matrimonio tra Nicolò Venier di Girolamo, del ramo dei Ss. Vito e Modesto, vulgo S. Vio, e Angela Grimani di Pietro (Archivio di Stato di Venezia, ASV, Avogaria di Comun, reg. 92, c. 259v), l’8 aprile 1650, battezzato Girolamo Giuseppe (reg. 60, c. 336r).

«Di ricchezze copiosissimo» il padre. Questi, retta «con splendidezza» la podestaria di Bergamo, acquistò la procuratoria di S. Marco de citra per 25.000 ducati. Influente nelle consulte, «di genio più spagnolo che francese», ricoprì per venticinque volte la carica di savio del Consiglio (La copella politica..., a cura di V. Mandelli, 1675, 2012, pp. 50, 193 s.).

Ebbe almeno otto tra fratelli e sorelle: Pietro, Giovanni Battista Giuseppe, morto in tenera età, Giovanni Battista, senatore e censore, Marco Antonio, Sebastiano, addottoratosi a Padova e vescovo di Vicenza, Almorò, Leonardo, senatore, il quale ebbe discendenza da Orsa Barbarigo di Marco Antonio, ed Elisabetta.

Scelta la strada della diplomazia, esordì come savio agli Ordini il 20 aprile 1675, venendo confermato il 10 settembre seguente (Venezia, Biblioteca del Museo Correr, Provenienze diverse, Venier, reg. 82, alle date), per passare il 10 ottobre alla Camera di imprestiti (reg. 83). Padrone all’Arsenale il 31 ottobre 1677 (ibid.), fu poi ai Dieci offici il 25 gennaio 1682 (reg. 84). L’elezione a savio di Terraferma del 28 marzo 1682 (ibid.) gli diede modo di proporsi per l’incarico di ambasciatore in Francia, in sostituzione di Sebastiano Foscarini di Alvise, che compiva. Ebbe la meglio sui concorrenti il 5 maggio 1682, in una votazione risoltasi al quarto scrutinio: suscitò perplessità la poca esperienza imputatagli, a fronte delle responsabilità che lo attendevano alla corte di Luigi XIV.

Avuta dal Senato la commissione il 1° maggio 1683 (ASV, Senato, Commissioni, filza 11, cc. 156r-161v) partì da Padova, con il segretario Lorenzo Franceschi il 13 luglio (Senato, Dispacci, Francia, filza 172, c. 267r). Giunse a Parigi il 29 settembre (c. 1r), quando ormai era prossimo il coinvolgimento veneziano nella guerra austro-turca. Dovette convincere Luigi XIV della funzione difensiva della Lega santa, alla quale la Serenissima aveva aderito il 5 marzo 1684, tentando contestualmente di ottenere risorse per la campagna veneziana in Morea (28 maggio 1684; c. 358r). Non gli facilitò il compito la crisi causata dall’arresto, per futili motivi, di alcuni domestici dell’ambasciatore di Francia a Venezia, Michel-Jean Amelot de Gournay (13 giugno 1684; ibid., Collegio, Esposizioni Principi, reg. 83, cc. 16r-18r). Fu particolarmente fermo nel chiedere la rimozione di Amelot, alla fine destinato in Portogallo e sostituito da Denis de La Haye, inviato di Francia in Baviera (10 gennaio 1684; Senato, Dispacci, Francia, filza 173, c. 367rv). Disincantato testimone, assistette all’udienza imposta da Luigi XIV al doge di Genova Francesco Maria Imperiale Lercari nella galleria di Versailles a suggello della pace tra la Francia e quella Repubblica (15 maggio 1685; filza 174, cc. 139r-144v).

Nominato nuovo ambasciatore in corte cesarea il 10 luglio 1687, passate le consegne a Pietro Venier di Francesco, per la via di Lione e Padova – avuti il 29 gennaio 1689 gli ordini del Senato (ibid., Senato, Commissioni, filza 13, cc. 190r-191v) –, nel maggio giunse a Vienna. Da qui spedì a Venezia la sua Relazione di Francia (3 luglio 1689; Relazioni di ambasciatori..., a cura di L. Firpo, VII, 1975, pp. 438-491) e, dato il cambio all’ambasciatore uscente, Federico Corner di Andrea, fece il suo «Publico ingresso» il 14 luglio 1689 (ASV, Senato, Dispacci, Germania, filza 165, c. 5r). Tenne le fila dell’alleanza con l’imperatore Leopoldo I d’Asburgo. Il 24 luglio 1691, il Senato, affiancandogli l’ambasciatore ordinario entrante, Alessandro Zen di Vincenzo, e il segretario del Consiglio dei dieci, Giovanni Cappello di Giacomo, lo incaricò formalmente di prender parte alle trattative di pace con i turchi sulla base di un dettagliato capitolato mirante al mantenimento dei territori conquistati (Senato, Corti, reg. 68, cc. 109v-114v).

Richiamato il 14 giugno 1692 (reg. 69, c. 70v), l’11 dicembre lesse la sua relazione ai Pregadi (Relazioni di ambasciatori..., cit., IV, 1970, pp. 438-491). Fu attivo politicamente. Entrato savio del Consiglio il 28 giugno 1692, venne riconfermato ogni anno tra il 1694 e il 1697, così come tra il 1692 e il 1697 fu senatore ordinario. Savio alla Mercanzia (7 ottobre 1694; Venezia, Biblioteca del Museo Correr, Provenienze diverse, Venier, reg. 86, alla data), e uno dei deputati eletti sopra i banditi (13 gennaio 1695; ASV, Segretario alle Voci, Pregadi, reg. 21, c. 180), il 1° luglio 1695 gli venne affidata, assieme a Lorenzo Soranzo di Andrea, l’ambasciata straordinaria di complimento per l’assunzione al trono di Guglielmo III Orange-Nassau, re di Inghilterra (Venezia, Biblioteca del Museo Correr, Provenienze diverse, Venier, reg. 86, alla data). Decretata la commissione il 19 dicembre 1695 (ASV, Senato, Commissioni, filza 13, cc. 417r-418v), i due partirono da Bassano il 29 gennaio 1696 con «numero riguardevole di molti soggetti patritii» (Senato, Dispacci, Inghilterra, filza 74, c. 33r) e quel padre Vincenzo Coronelli che nel Viaggio d’Italia in Inghilterra (1697) scrisse un dettagliato resoconto dell’itinerario.

La particolare posizione di Guglielmo III – era anche stadtholder dei Paesi Bassi – era strategica per la diplomazia veneziana. Tuttavia, nonostante lo sfarzo con cui furono ricevuti – entrarono a Londra sull’imbarcazione reale (V. Coronelli, Navi..., 1697, tav. 43) –, non riuscirono a ottenere risultati concreti. Tornati a Venezia, lessero la relazione d’Inghilterra al Senato il 19 settembre 1696 (Relazioni di ambasciatori..., cit., I, 1965, pp. 961-1022).

Provveditore alle artiglierie il 5 aprile 1698 e sopraprovveditore alla Sanità il 5 giugno seguente, Venier coronò la sua carriera con l’elezione per merito a procuratore di S. Marco de ultra il 28 febbraio 1699 (Venezia, Biblioteca del Museo Correr, Provenienze diverse, Venier, reg. 87). Legato alla parte più riformista, colta e politicamente influente del patriziato veneziano, quella dei Tron, dei Memmo e dei Sagredo, detti S. Sofia (Mandelli, 2017), ricoprì cariche di rilievo, quasi tutte di indirizzo economico e culturale: tre volte esecutore alla Bestemmia, altrettante sopraprovveditore alla Sanità, soprintendente alla Camera dei confini, deputato alla Provvisione del denaro e poi presidente all’Esazione dello stesso, savio alla Mercanzia, sopraprovveditore alle Pompe e soprintendente al Sommario delle leggi, fu cinque volte riformatore allo Studio di Padova e deputato al Commercio (Venezia, Biblioteca del Museo Correr, Provenienze diverse, Venier, regg. 88-91). Il 20 aprile 1709 era stato eletto bibliotecario della Pubblica Libreria, l’odierna Biblioteca nazionale Marciana, per la quale acquisì i consistenti legati di Giacomo Contarini di Pietro e di Vincenzo Coronelli, arricchendola del «numero rimarcabile di 2200 volumi» (10 giugno 1719; ASV, Senato, Terra, filza 1542).

Morì a Venezia il 18 aprile 1735 «sorpreso da febre con ressipiglia nella faccia», nel suo palazzo di S. Vio (ibid., Provveditori alla Sanità, reg. 926).

Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Venezia, ASV, Avogaria di Comun, regg. 60, c. 336r; 92, c. 259v; Collegio, Esposizioni, Principi, regg. 83, cc. 16r, 16v-18r; 88, cc. 36v-40r; Collegio, Relazioni ambasciatori..., filze 10/38 (Francia), 14/15 (Germania), 17/11 (Inghilterra); Consiglio di dieci, Parti comuni, reg. 133, c. 60v; Dieci Savi alle Decime, b. 277/15120, 15121; Misc. Codd., s. 1, 20, Storia veneta: M. Barbaro - A.M. Tasca, Arbori de’ patritii veneti, VII, c. 237; Notarile, Testamenti, b. 488/388; Provveditori alla Sanità, Necrologi, reg. 926, 18 aprile 1735; Segretario alle Voci, Pregadi, regg. 20, cc. 9, 11; 21, cc. 2, 180; Senato, Commissioni, filze 11, cc. 156r-161v; 12, cc. 190r-191r; 13, cc. 417r-418v, 429r-430v; Senato, Corti, Deliberazioni, regg. 68, cc. 109v-114r, 184r; 69, cc. 69r-70r; Senato, Dispacci, Francia, filze 171/457-471; 172/1-78 (dispacci nn. 1-3 alle cc. 267r-274v); 173/79-150; 174/151-240; 175/241-339; 176/340-451; 177/452-513; 178/513-524, 526-529, 531-553a; Senato, Dispacci, Germania, filze 165; 167/180-226 (per le filze 166, 168, 169 distrutte nel bombardamento alleato di Napoli del 30 settembre 1943 si vedano i codd. Marciani 1068-1069 ai nn. sotto indicati): Senato, Dispacci, Inghilterra, filza 74/1-20; Senato, Terra, Deliberazioni, filze 1461 (1° febbraio 1714); 1474 (27 febbraio 1715); 1542 (19 giugno 1719); Venezia, Biblioteca del Museo Correr, Provenienze diverse, Venier: Consegi..., regg. 82 (20 aprile, 19 settembre, 4 ottobre 1675); 83 (31 ottobre 1677); 84 (25 gennaio, 28 marzo, 5 maggio 1682); 85 (10 luglio 1687); 86 (10 agosto 1692, 9 agosto 1693, 30 marzo, 5 agosto, 7 ottobre 1694, 29 marzo, 1° luglio, 14 agosto 1695); 87 (31 marzo, 6 agosto, 29 settembre 1696, 2 aprile, 11 agosto 1697, 5 aprile 1698, 28 febbraio, 20 maggio, 14 agosto, 3 settembre 1699); 88 (20 settembre 1703); 89 (6 ottobre 1707, 20 aprile 1709, 27 maggio, 17 luglio, 6 settembre 1710); 90 (12 ottobre 1711, 8 settembre 1713, 12 gennaio, 2 marzo, 19 ottobre 1715); 91 (22 giugno 1716, 1° maggio, 29 settembre 1717); Biblioteca nazionale Marciana, Mss. It., cl. VII, 18 (=8307): G.A. Cappellari-Vivaro, Campidoglio veneto, IV, cc. 165r, 168v; 852 (=8931): Consegi, cc. 220v, 304v; 1068 (=8074)/98-162; 1069 (=8075)/163-179, 227-312: Ambasciata di Germania; La copella politica: esame istorico-politico di cento soggetti della Repubblica di Venezia (1675), a cura di V. Mandelli, Roma 2012, pp. 49, 50, 193 s.; V. Coronelli, Navi [...] ed altre barche..., [Venezia] 1697, tav. 43; Id., Viaggio d’Italia in Inghilterra, I-II, Venetia 1697; G. Pilarino, La medicina difesa..., Venezia 1717 (dedica a Venier); Relazioni di ambasciatori veneti al Senato, a cura di L. Firpo, I, Inghilterra, Torino 1965, pp. XXXI s., 961-1022, II, Germania, 1970, pp. LVIII s., IV, Germania, 1970, pp. 343-378, V, Francia, 1978, pp. XXXV s., VII, Francia, 1975, pp. 438-491.

M. Luxorio, La Biblioteca di San Marco nella sua storia, Firenze 1954, pp. 62 s.; Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia, LXXXVII, a cura di P. Zorzanello - G. Zorzanello, Firenze 1967, p. 12, LXXXIX, a cura di P. Zorzanello - G. Zorzanello, 1974, p. 67; A. De Ferrari, Coronelli, Vincenzo, in Dizionario biografico degli Italiani, XXIX, Roma 1983, p. 307; M. Zorzi, La Libreria di San Marco..., Milano 1987, pp. 156, 242-249, 305, 486 s.; V. Mandelli, Sagredo, Caterina, in Dizionario biografico degli Italiani, LXXXIX, Roma 2017, p. 602.

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