Giovanni XXI Papa

Enciclopedia Dantesca (1970)

Giovanni XXI Papa (Pietro Spano o Ispano)

Domenico Consoli

Pietro di Giuliano da Lisbona, uno degli spiriti sapienti nel cielo del Sole: Pietro Spano, / lo qual giù luce in dodici libelli (Pd XII 134).

Nato nel secondo decennio del sec. XIII, studiò medicina in ambiente salernitano; fu poi a Parigi, trasferendosi infine in Italia. Dopo aver insegnato medicina a Siena (1247-1252) e ricoperto cariche ecclesiastiche varie a Lisbona, Vermuy e Braga, fu eletto cardinale vescovo di Tuscolo da Gregorio X di cui era archiatra, e quindi pontefice, succedendo ad Adriano V (8 settembre 1276). Come papa si adoperò per conciliare Rodolfo di Asburgo e Carlo d'Angiò, Alfonso X di Castiglia e Filippo III di Francia, e raccolse le decime per una crociata contro i Saraceni, mirante fra l'altro a consolidare i rapporti fra la Chiesa romana e quella orientale. Fu lui a ordinare a Stefano Tempier, vescovo di Parigi, l'indagine (18 gen. 1277) sulle nuove dottrine filosofiche (in particolare l'aristotelismo e l'averroismo) che culminò con la condanna del 7 marzo 1277. Morì a Viterbo il 20 maggio 1277.

Di lui furono famosissime e assai diffuse nelle scuole medievali le Summulae logicales, manuale di logica in dodici trattati (i dodici libelli), comprendenti un compendio della logica aristotelica (logica antiqua, i primi sei trattati) e un'aggiunta sulla logica modernorum (o parva logicalia). A quest'opera e alla fama per essa conquistata (giù luce) egli deve la sua collocazione nella schiera celeste dei sapienti, accanto a Ugo di San Vittore, Pietro Mangiadore, s. Anselmo d'Aosta, s. Bonaventura. Di lui dice Benvenuto: " hic fuit frater praedicator qui fecit tractatus in logica, qui distincti sunt in duodecim libellis intra partem maiorem et manorem; quod opusculum fuit utile novellis introducendis ad logicam et artes ".

Va inoltre ricordato come D. avesse ben presente il manuale di Pietro Ispano, la cui conoscenza impiegherà soprattutto nella vasta esemplificazione di argomentazioni logiche della Monarchia, con la serrata confutazione dei sofismi dei suoi avversari. Per i luoghi più notevoli cfr. Mn I XV 1 (Summulae logicales, ediz. Bocheński, III 34), III V 5 (VII 56-57), VI 7 (V 16-17), VIII 4 (XII 1) e 6 (XII 51-52), XI 3 (VII 40 ss.) e 11 (III 19), XII 2 (VII 55).

Notevole interesse rivestono tuttavia anche i trattati scientifici di lui (De Oculo, Thesaurus Pauperum seu de medendis human corporis membris), inseriti nel solco della medicina greco-araba diffusa in Occidente da Costantino l'Africano, il De Anima, i Syncategoremata, e i commenti ai libri aristotelici De Animalibus, De Morte et vita, De Causis longitudinis et brevitatis vitae, De Anima.

È da notare che gli antichi commentatori, senza eccezione, non fanno cenno, a proposito di questo personaggio, della dignità pontificia, taciuta del resto dallo stesso D.: una circostanza che ha fatto sorgere qualche dubbio sull'identificazione dello scrittore teologo con papa G., tanto più se si tien conto del fatto che " Pietro è collocato dal poeta fra i frati di S. Francesco, mentre papa Giovanni amò assai poco monaci e frati " (Scartazzini, sull'autorità del Muratori).

Tali riserve sono oggi cadute: resta però singolare che D. non abbia voluto nominare l'unico pontefice del suo tempo da lui ammesso alla beatitudine eterna. Vi avrà forse contribuito la prevalenza assegnata nel canto alla sapienza, all'alta dottrina, nei confronti degli onori temporali, la sinistra cura sempre posposta da s. Bonaventura (che qui parla e presenta i compagni di gloria) nei grandi ofaci.

Bibl. - P. Ispano, Obras filosóficas, ediz. M. Alonso, 3 voll., Madrid 1941-52; ID., Summulae logicales, ediz. I.M. Bochenski, Torino 1947; ID., Tractatus Syncategorematum, trad. ingl. di J.P. Mullally, Milwaukee 1964; R. Stapper, Papst Iohannes XXI, in " Kirchengeschichtliche Studien " IV 4 (1898); ID., Pietro Hispano e il suo soggiorno in Siena, in " Bull. Sen. St. Patria ", V (1898) 424-431; G. Petella, Su Pietro Ispano, ibid., VI (1899) 277-329; H. Finke, D. als historiker, in " Historische Zeitschrift " VIII (1910) 473-503; v. anche in Bericht iiber die elfte Versammlung deutscher Historiker, Strasburgo 15-19 Sett. 1909, Lipsia 1909, 24-25, dove si riassume un dibattito tra Finke, Below, Sternfeld e Baeumker sulle ragioni per le quali D. colloca G. in Paradiso; P. Brezzi, D. e la Chiesa del suo tempo, in D. e Roma, Firenze 1965, 98.

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