GIOVANNI XIII papa

Enciclopedia Italiana (1933)

GIOVANNI XIII papa

Giovanni Battista Picotti

Giovanni, vescovo di Narni, discendente forse per parte di padre dalla famiglia de' Crescenzî e per parte di madre da quella di Teofilatto, già fautore di Giovanni XII, ma intervenuto poi al sinodo, che lo aveva deposto, fu eletto a succedere a Leone VIII, per un accordo, come sembra, fra le fazioni romane e col consenso dell'imperatore, e fu consacrato nell'ottobre 965. Ma presto (dicembre) si ruppe con la nobiltà romana e fu imprigionato in Castel S. Angelo. Riuscì tuttavia a riparare presso Pandolfo di Capua e, probabilmente per opera della fazione crescentina, fu, nel novembre 966, riaccolto in Roma cum ymnis et laudibus (Benedetto). Quasi contemporaneamente vi entrava Ottone I: i capi della rivolta furono aspramente puniti. G. si dimostrò benevolo all'imperatore, incoronò a Roma il 25 dicembre 967 il tredicenne Ottone II; si adoperò per il matrimonio di questo con Teofano, figlia di Niceforo Foca, e celebrò poi le nozze in S. Pietro il 14 aprile 972. Favorì largamente la famiglia crescentina; diede a Stefania senatrice, forse sorella sua, Palestrina, a un nipote Benedetto il comitato di Sabina. Ma spiegò anche attività religiosa notevole. In un concilio tenuto a Ravenna con l'imperatore, nell'aprile 967, ottenne la restituzione delle terre della Chiesa di là dall'Appennino, rimise in vigore antiche leggi sui costumi del clero e riorganizzò i vescovati della Germania settentrionale, erigendo a metropoli Magdeburgo, per favorire la diffusione del cristianesimo fra gli Slavi del NE. Si occupò delle chiese d'Inghilterra e di Spagna; appoggiò l'opera dei cluniacensi. Mori il 6 settembre 972.

Bibl.: Lettere in Migne, Patr. Lat., CXXXV, col. 951; Jaffé, Reg., I, p. 470 segg.; Lib. pontif., II, ed. Duchesne, Parigi 1886, p. 252 segg. Cfr. poi la bibl. a giovanni viii e giovanni xii e A. Brachmann, Die Ostpolitik Ottos des Grossen, in Hist. Zeitschr., CXXXIV (1926), p. 242 segg.