JACOMETTI, Giovanni

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 62 (2004)

JACOMETTI, Giovanni

Silvano Scannerini

Nacque a Trecate, presso Novara, il 26 apr. 1874 da Cassiano e da Marietta Mettica. Si laureò in scienze agrarie all'Università di Pisa nel 1900.

Socio ordinario dal 1907 (poi membro del consiglio direttivo) dell'Accademia di agricoltura di Torino, negli anni Trenta operò affinché nell'ateneo torinese fosse costituita la facoltà di scienze agrarie.

Fu collaboratore di G. Chiej-Gamacchio, poi titolare della sezione di Chieri della cattedra ambulante di agricoltura di Torino, quindi direttore del podere Pignatelli e della stazione fitotecnica in Villafranca Sabauda (oggi Villafranca Piemonte), ove condusse numerose sperimentazioni di miglioramento genetico. Promosse e diresse l'Istituzione per il miglioramento del pioppo (la cui opera continua nell'Istituto per le piante da legno e l'ambiente di Torino, e nell'Istituto di pioppicoltura di Casale Monferrato).

Nel 1939 fu nominato consigliere nazionale della Camera dei fasci e delle corporazioni per la corporazione dell'agricoltura; nel 1947, per la trascorsa attività politica, fu allontanato dalle istituzioni sperimentali da lui dirette, pur mantenendo la carica di segretario dell'Accademia di agricoltura di Torino e continuando l'attività di ricerca in un'istituzione privata. La sua operosità nei corsi di pratica agraria promossi dall'Accademia di agricoltura e dalle cattedre ambulanti, nonché i contributi divulgativi apparsi nel periodico della cattedra di Torino, Consigliere dell'agricoltura, e in giornali locali (ove nel 1930 lanciò per primo l'allarme per la defogliazione del pioppo in Piemonte), e nazionali, come la Gazzetta del popolo, documentano la sua attività di divulgatore delle novità in agricoltura.

Lo J. morì a Torino il 10 giugno 1964.

Da giovane lo J., già come collaboratore dell'azienda risicola paterna - il padre era agricoltore affittuario di un fondo nella campagna piemontese -, fu un convinto sostenitore dell'innovazione arricchendo la pratica con un solido inquadramento teorico che spaziava dalla genetica alla patologia e alla sistematica dei vegetali.

Impegnato in particolare nei settori della risicoltura, della frutticoltura, e della coltura della segale, lo J. diede contributi d'avanguardia sui nuovi concimi chimici, sulle malerbe del riso (1912) e soprattutto sul miglioramento genetico del frumento italiano: riuscì a selezionare ibridi di alta qualità mediante lo sfruttamento come specie parentali di grani Manitoba ad alto contenuto proteico e di frumenti italiani selezionati, e a ottenere la costituzione di grani teneri ricchi di glutine elastico (grani di forza) evitando in tal modo le importazioni dall'estero. Tra le razze migliori che poté mettere gratuitamente a disposizione della collettività si annoverano la Precoce Piemonte, la Torino 1 e la ben nota Carme Jacometti (1941). Nello stesso tempo, dal 1927 al '41, lo J. fu all'avanguardia nel selezionare varietà di pioppo resistenti alla defogliazione, che ebbero ampio successo in Italia e all'estero. Il suo ibrido 154 - Arnaldo Mussolini si diffuse in Argentina, Uruguay e Paraguay (vedi le relazioni accademiche dello J. nel 1957-58). Fu quindi scientificamente un precursore, così come lo fu nell'opera di recupero di varietà locali quali una razza di granturco primaverile conosciuta e apprezzata da gran tempo in Piemonte (1942).

La sua attività nella genetica applicata continuò fra il 1948 e il 1962 presso l'Azienda Scarsella della Società italiana sementi, dove poté avvalersi del sostegno di R. Tartara e, col metodo degli incroci artificiali, costituire nuove varietà di colza, lino, soia, cipolle e asparagi.

Opere: Nuovi concimi azotati di fronte ai vecchi, in Annali della R. Accademia di agricoltura di Torino, LI (1908), pp. 179-208; Sopra alcune novità orticole ottenute nell'orto sperimentale della R. Accademia di agricoltura di Torino, ibid., LIII (1910), pp. 717-725; La segale di montagna, ibid., pp. 727-736; Alcune novità orticole ottenute nell'orto sperimentale della R. Accademia di agricoltura di Torino, Torino 1911; Le erbe che infestano le risaie italiane, in Atti del IV Congresso risicolo internazionale… 1912, Vercelli 1913, pp. 57-93; Delle razze di grano coltivate in Piemonte, Torino 1926 (pubblicato insieme con V. Manvilli, Cose vecchie e cose nuove nella coltivazione del frumento); Salviamo il pioppo (il grido d'allarme di un competente), in La Sentinella d'Italia (Cuneo), 15 maggio 1930, pp. 1 s.; Istituzione per il miglioramento del pioppo (relazione tenuta presso il Comitato nazionale forestale, sez. III), Torino 1933; Autarchia anche nella produzione dei grani di forza, in Annali della R. Accademia di agricoltura di Torino, LXXXIV (1941), pp. 119-130; Una razza di granoturco ad alta produttività otto file piemontesi P.38., ibid., LXXXV (1942), pp. 119-130; Osservazioni sull'innesto applicato al pioppo, ibid., XCVIII (1955-56), pp. 141-161; Origini e sviluppi della coltivazione del pioppo e di altre piante legnose della moderna arboricoltura piemontese, ibid., CI (1958-59), pp. 45-72.

Fonti e Bibl.: Torino, Arch. dell'Accademia di agricoltura: schede personali dei soci e verbali 1907-65 (informazioni dettagliate su cariche ricoperte dallo J., cursus honorum, ricerche registrate nei "sunti storici" delle attività accademiche. I titoli delle lezioni di frutticoltura presso l'Accademia compaiono negli Annali dell'Accademia). G. Chiej-Gamacchio, Svolgimento della battaglia pel grano nella provincia di Torino, in Annali della R. Accademia di agricoltura di Torino, LXX (1927), pp. 21-40; C. Celidonio, G. J. geniale innovatore nel campo della genetica vegetale applicata…, ibid., CVII (1965), pp. 355-367; G. Donna d'Oldenigo, L'Accademia di agricoltura di Torino dal 1785 ai giorni nostri, Torino 1978, ad ind.; Podere Pignatelli Villafranca Piemonte dalle origini a oggi. Documentazione storico-amministrativa, a cura di P. Marocco, Torino 1981, pp. 31-43.

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