Faldèlla, Giovanni. - Scrittore italiano (Saluggia, Vercelli, 1846 - ivi 1928). Collaborò ai principali periodici letterarî del tempo (Serate italiane, Rivista minima, Fanfulla, ecc.), e fu corrispondente da Roma della Gazzetta piemontese (dove nel 1873 aveva pubblicato i suoi servizî giornalistici da Vienna); deputato al parlamento dal 1881, e più volte rieletto, fu creato nel 1896 senatore del regno: attività politica che spense a poco a poco la sua vena narrativa, nella quale sull'osservazione realistica predominano un umorismo deformatore, quasi surreale, e un senso lirico del linguaggio, misto di italiano e di piemontese, che trasformano il bozzetto in estrosa "figurina": e Figurine (1875) si intitola il suo libro più felice. Tra gli altri suoi scritti più notevoli si ricordano, nel settore narrativo, Rovine (1879); Un serpe (1881); Una serenata ai morti (1884); Madonna di fuoco e Madonna di neve (1888); e, in quello giornalistico, le divagazioni di A Vienna (1874); Un viaggio a Roma senza vedere il papa (1880); Roma borghese (1882).
Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 44 (1994)
Nacque a Saluggia, all'epoca in provincia di Novara (oggi Vercelli), il 26 apr. 1846, da Francesco e da Benedetta Barberis.
Il padre, proprietario terriero e medico condotto, che fu sindaco del paese per diversi anni, è raffigurato in modo indiretto ma trasparente nel personaggio del comm. Sergrandi ...
Scrittore e giornalista, nato a Saluggia (vercelli) il 26 aprile 1846, ivi morto il 14 aprile 1928. Collaborò a tutti i periodici letterarî dell'ultimo Ottocento, e fu corrispondente da Roma della Gazzetta piemontese. Deputato al parlamento dal 1881, poi senatore dal 1896, l'attività politica spense ...
faldèlla s. faldella [dim. di falda]. – 1. Batuffolo di tela sfilacciata, per lo più impiastrato d’unguento, che un tempo si usava mettere su una ferita per medicarla: accomodava faldelle e fasce sulle due ferite ch’egli aveva ricevute nello scontro (Manzoni)....