Giovanni di Paolo

Enciclopedia Dantesca (1970)

Giovanni di Paolo

Maria Donati Barcellona

Pittore di cui si hanno notizie dal 1403 al 1482. E tra i più significativi della scuola senese; la sua fantasiosa creatività, nella quale hanno un valore preponderante linee e colori, che si stemperano in delicatissime sfumature o si esaltano con intensità di smalti, lo pone in una posizione di rilievo tra i contemporanei allievi del Sassetta. Tra le sue opere più note interessa, in questa sede, il Giudizio Universale della Galleria dell'Accademia di Siena dipinto nel 1445 sulla predella di una pala eseguita per l'altare della famiglia Guelfi in S. Domenico.

Nella rappresentazione del Paradiso, sulla destra del Cristo giudice, malgrado i tentativi di alcuni critici di vedervi un richiamo a D., il pittore resta fedele a un'iconografia tradizionale, legata a una generica concezione del Paradiso comune a vari artisti del tempo - e l'esempio più noto potrebbe esserne l'Angelico -; nello stesso modo si comporta in una tavoletta raffigurante ugualmente il Paradiso, ora conservata al metropolitan Museum di New York. Il discorso cambia, invece, se si osserva attentamente l'Inferno nel quale l'ispirazione alla prima cantica della Commedia è innegabile, non tanto nell'ambientazione - infatti i cerchi dell'Inferno dantesco divengono nel dipinto di G. di P. le grotte di una collina - quanto nella trattazione dei singoli episodi nei quali la rappresentazione dei peccatori e delle loro pene rivela una conoscenza, da parte del pittore, della Commedia.

Bibl. - G.J. Ferrazzi, Manuale dantesco, II Bassano 1865, 339; P. Rossi, L'ispirazione dantesca in una pittura di G. di P., in " Rassegna d'Arte Senese " XIV (1921) IV 137 ss.; J. Pope-Hennessy, G. di P., Londra 1937, passim.

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