Giovanni di Dante di Alighiero da Firenze

Enciclopedia Dantesca (1970)

Giovanni di Dante di Alighiero da Firenze

Renato Piattoli

Presunto figlio di D., la cui esistenza fu rivelata e messa in discussione nel 1921 da F.P. Luiso. Infatti in un documento notarile lucchese del 21 ottobre 1308 da lui scoperto e pubblicato in quell'anno si trova tra i testimoni un " Iohanne filio Dantis Alagherii de Florentia ", e questo suscitò grande scalpore anche fuori del campo degli specialisti di cose dantesche. Interloquirono sul problema dell'esistenza di un. figlio lucchese di D., oltre al Luiso stesso, Corrado Ricci, Pio Rajna, Augusto Mancini e Francesco Filippini; il problema fu sviscerato da ogni lato e tutte le ipotesi possibili vennero enunciate: figlio legittimo o illegittimo di Dante? figlio di un omonimo del poeta? Venne per ultimo sull'arengo Michele Barbi, il quale riprese e discusse tutti gli argomenti e tutte le ipotesi, soccorso dalla sua padronanza del materiale documentario fiorentino, e le sue conclusioni positive non hanno trovato contraddittori tranne che nel Barbadoro. Questi, riesaminando il problema dei figli attribuiti a D., sostenne che, sia il Gabriello vivente a Firenze nella metà del sec. XIV, sia questo G. costituivano lo stesso lato di un problema unico, e propendeva per la loro discendenza da un omonimo di D., mentre l'ipotesi caldeggiata dal Barbi era quella che si trattasse di un figlio legittimo. Quest'ipotesi presentava i grandi vantaggi di accordarsi con quanto sappiamo dell'atto dotale di Gemma Donati nel 1277, per cui D. potrebbe aver contratto matrimonio verso il 1285, e poi attestava una perfetta corrispondenza tra i nomi dei tre santi che lo avrebbero interrogato nel Paradiso (Giovanni, Iacopo e Pietro), e quelli dei suoi tre figli maschi.

Il Piattoli è d'accordo col Barbadoro e suppone che G. fosse figlio del Dantino di Alighiero da Firenze che visse a Padova, e, molto più a lungo, a Verona, perché il Barbi, sulla scorta del Da Re, credette che quel Dantino morisse tra il 1350 e il 1367, mentre in verità l'ultimo documento che lo riguarda è una registrazione in un volume d'archivio redatto tra quelle due date estreme, e perciò egli poté morire subito dopo il 1350 piuttosto che a una data vicina all'altro estremo, cioè al 1367.

Bibl. - F.P. Lusso, Un documento inedito lucchese che interessa la biografia di D., Lucca 1921 (nozze Sardi-Mazzei); M. Barbi, Un altro figlio di D. ?, in " Studi d. " V (1922) 5-39 (poi in Problemi II 347-370); B. Barbadoro, Topografia e cittadinanza di Firenze verso la metà del Trecento, in " Marzocco " 11 ottobre 1931; Piattoli, Codice, App. II 1.