BOCCARDI, Giovanni

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 11 (1969)

BOCCARDI, Giovanni

Enrico Ferri

Nacque il 20 giugno 1859 a Castelmauro, in provincia di Campobasso, e, fin da giovane, mostrò spiccata inclinazione per gli studi scientifici. Entrato a far parte della Congregazione della Missione, ordinato sacerdote nel 1884, insegnò poi matematica nei collegi della sua Congregazione (Ordine dei lazzaristi) a Salonicco, Smirne, in altri luoghi del Medio Oriente. Nel 1892 venne chiamato a Roma dove continuò la sua vita di religioso e di insegnante.

In questo periodo il B. perfezionò ed approfondì i suoi studi presso l'osservatorio del Collegio Romano, dove fu nominato astronomo aggregato per il biennio 1899-1900. Qui fece importanti calcoli sul pianetino 416, dietro sua proposta battezzato Vaticana. Si trasferì poi all'osservatorio di Teramo e, successivamente, ottenne d'essere inviato a Parigi e Berlino per seguire corsi di perfezionamento in astronomia.

Ritornato in Italia alla fine del 1900, fu nominato professore anziano aggregato presso l'università di Catania e secondo assistente nell'osservatorio astrofisico locale. Qui il B. venne incaricato di studiare le formule di riduzione delle lastre fotografiche della zona di cielo compresa tra le declinazioni 46º e 55º assegnata a quell'osservatorio per il catalogo astrofotografico stellare iniziato, per la zona celeste di Catania, dal direttore Annibale Riccò sin dalla primavera del 1896.

In seguito a questo incarico, il B. stese laboriose memorie, compilò un catalogo di 3243 stelle di riferimento e descrisse il metodo per la riduzione di oltre 1000 lastre fotografiche; contemporaneamente pubblicò diagrammi astronomici e calcoli d'Orbite, campo nel quale acquistò una singolare perizia. Sulla base dell'esperienza acquisita, raccolse i risultati più significativi dei suoi studi nel Guide du Calculateur, edito a Parigi nel 1902 in due volumi.

Merito di questo lavoro fu quello di facilitare sia per la chiarezza dell'esposizione, sia per la precisa e concisa formulazione e risoluzione dei problemi più importanti, lo studio e la ricerca nel campo dei calcoli astronomici, con riferimento particolare ai calcoli delle orbite. Il B. riunì regole pratiche, consigli, procedimenti che si applicavano in generale a tutti i calcoli scientifici e che non si trovavano nei manuali allora esistenti. Il Guide du Calculateur venne diviso in due parti: la prima costituiva una specie di introduzione alla seconda e conteneva le regole per i calcoli in generale; nella seconda erano esposte le regole per i calcoli speciali.

Nel 1903 il B. vinse, per concorso, la cattedra di astronomia presso l'università di Torino ed assunse contemporaneamente la direzione dell'osservatorio astrofisico lasciato vacante da Francesco Porro. Sulle torri del palazzo Madama il B., in decine di migliaia d'Osservazioni astronomiche, elaborò un catalogo di 594 ascensioni rette ed eseguì numerosi altri lavori di carattere teorico e pratico, per i quali ebbe dall'Accademia delle Scienze di Parigi il premio Valz per l'astronomia.

Quando il ministero della Pubblica Istruzione soppresse le spese per gli annuari astronomici, il B., convinto della loro utilità per il pubblico, stampò quello dell'osservatorio di Torino a sue spese. Pertanto, a partire dal 1905, l'Annuario astronomicodel R. Osservatorio di Torino riprese le pubblicazioni dopo trentasette anni di interruzione, migliorato nella veste e nel contenuto, ricco di note divulgative ed anche scientifiche.

Alla fine del 1906 il B. fondò una Società astronomica italiana, con sede a Torino, la quale ebbe per organo di stampa dal 1907 la Rivista di astronomia e scienze affini.

Spetta al B. il merito del trasferimento dell'osservatorio dalla sua vecchia sede sul palazzo Madama, ormai insufficiente ed infelice per la sua posizione nel pieno centro cittadino, in vicinanza di opifici meccanici, a quella dislocata sulla collina di Pino Torinese, dove le osservazioni non venivano disturbate dalle luci della città. Fu il B. infatti a ideare il piano di attrezzatura del nuovo osservatorio e ad effettuarne la realizzazione con l'acquisto di molti ed importanti strumenti per i quali ottenne i fondi da enti pubblici, da privati nonché da una sottoscrizione promossa sulle colonne della Stampa per l'acquisto di un equatoriale Zeiss.

Alla fine del 1923, vista l'impossibilità di mantenere con efficienza la direzione dell'osservatorio e la cattedra di astronomia, avendo tra l'altro quasi completamente perso la facoltà di vedere con l'occhio destro, chiese al ministero la rinuncia, per ragioni di salute, all'uno ed all'altro incarico. Messo, quindi, a riposo, il B. soggiornò per un certo periodo in Francia, dove aveva molte amicizie e dove gli furono concessi numerosi riconoscimenti.

Rientrato in Italia, il B. si stabilì in primo tempo a Napoli, quindi a Varazze ed infine a Villetta (Savona), dedicandosi alla propaganda scientifica e all'apologia religiosa, scrivendo articoli di divulgazione scientifica, tenendo conferenze e continuando le polemiche alle quali era portato dal suo carattere battagliero, polemiche che gli procurarono spesso critiche ed amarezze. Morì a Villetta il 24 ott. 1936.

Fra i suoi scritti principali sono da ricordare, oltre a quelli citati: Studio sulla variazione della latitudine di Collurania. Il metodo di Tietjen per la correzione dell'orbita di un pianeta. Applicazione del metodo di Tietjen a Vicentina (336) e Vaticana(416), Roma 1900; Pel nuovo Osservatorio di Torino: relazione e proposte, Torino 1907; Osservazioni di ascensioni rette eseguite nel R. Osservatorio di Torino negli anni 1904-06 da G. B., Torino 1908; Ricerche sui cataloghi delle stelle, Torino 1909; Sulla latitudine del R. Osservatorio di Torino, Torino 1911, La détermination des Orbites, Torino 1914; Quelques résultats des observations de latitude faites à Pino Torinese, Torino 1915; Latitudine della prima sala meridiana. del R. Osservatorio di Pino Torinese, Torino 1916; Lezioni di cosmografia, Milano 1916; Saggio sulla costante di aberrazione, Torino 1916; Sulla polodia, Roma 1917; Sur la polhodie du sphéroide terrestre, Torino 1917; La latitudine di Pino Torinese nel 1916-1917, Torino 1918; Dati di fatto e statistici relativi alle Scienze di osservazione e misura, Torino 1933.

Bibl.: Osservatori astrofisici, astronomici e vulcanologici italiani, Roma 1956, pp. 186-187; A. Fresa, Il Padre G. B., in Annuali della Missione, Roma 1937, pp. 477-504; E. Lucatello, Preti scienziati, Milano 1949, pp. 110-112; Encicl. Univ. ilustrada Europeo-Americana, VIII, p. 1250.

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