BOAGA, Giovanni

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 10 (1968)

BOAGA, Giovanni

Enzo Pozzato

Nato a Trieste il 28 marzo 1902 da Ernesto e da Antonia Salvaz, all'inizio del primo conflitto mondiale dovette lasciare la città natale, non avendo voluto il padre rinunziare alla cittadinanza italiana. La famiglia si stabilì così a Padova, dove il B. riprese a frequentare la scuola tecnica, lavorando nelle ore libere. Nel 1926 si laureò in matematica pura; nel 1928 vinse il concorso per assistente ordinario e nel 1931 ottenne la libera docenza in geodesia teorica ed operativa. Nel 1933, vinto il concorso per la cattedra di geodesia e topografia, fu chiamato alla facoltà di ingegneria dell'università di Pisa.

Durante la seconda guerra mondiale, il 1º febbraio 1941, ebbe l'incarico di geodeta capo dell'Istituto geografico militare. Nel 1942 fu chiamato a succedere al Cicconetti nella cattedra e nella direzione dell'Istituto di topografia e geodesia della facoltà di ingegneria dell'università di Roma. Nel settembre 1945 il Consiglio dei ministri lo nominò direttore generale del Catasto e dei Servizi tecnici erariali, ufficio che tenne fino al 1954.

Nominato nel 1952 assessore ai Tributi e al Bilancio dell'amministrazione comunale di Roma, incarico che fu da lui tenuto fino al 1956, il B. divenne in quest'ultimo anno socio nazionale dell'Accademia dei Lincei (dal 1948 era membro corrispondente). Fu inoltre membro dell'Accademia pontificia delle Scienze e di altre varie accademie.

Il B. morì a Tripoli il 17 novembre del 1961.

Fra i suoi studi in campo geodetico sono da ricordare quelli sulla gravimetria teorica, la risoluzione originale teorica di problemi pratici di triangolazione e di livellazione di precisione, e campagne gravimetriche geodetiche e di livellazione di precisione.

Per quanto concerne l'importanza delle ricerche di gravimetria teorica, è da sottolineare il fatto che, a causa dell'esistenza delle immense distese oceaniche e di continenti non ancora coperti da triangolazioni regolari, non si può ricorrere al confronto tra le coordinate astronomiche e quelle geodetiche per stabilire carte locali del geoide. Solo lo studio dettagliato del campo gravitazionale terrestre consente di conseguire il risultato cercato in quanto è ora possibile effettuare in mare misure gravimetriche e perché i metodi seguiti sono suscettibili di risultati sempre più precisi via via che le determinazioni gravimetriche terrestri crescono in numero ed in precisione. Dato che l'anomalia di gravità, cioè la differenza tra il valore calcolato teoricamente per un punto del geoide e quello rilevato localmente, corrisponde allo scarto esistente tra l'ellissoide di rotazione, considerato come superficie di livello, ed il geoide, risultano di particolare importanza la determinazione della variazione, nell'interno della terra, della gravità, della densità e della pressione, nonché gli studi sulle anomalie gravimetriche per pianeti sferoidici non di rivoluzione.

Precorritrici delle ricerche del B. furono le famosissime pubblicazioni di G. V. Schiaparelli, tra cui notevole quella del 1896 Sulle anomalie della gravità; al B. rimane il merito di aver trattato gli argomenti precedenti con originalità e di aver raggiunto nuovi risultati, in scritti come: Sopra una formula trinomia considerata come ipotesi relativa alla distribuzione della densità nell'interno della Terra, Venezia 1929; Sulla variazione della densità nell'interno della Terra, in L'Universo, XVIII (1937), n. 9; Sugli scostamenti fra uno sferoide di rotazione e l'elissoide di riferimento e sulla relazione fra le anomalie gravimetriche e le deviazioni della verticale, Venezia 1937; Sulla costituzione interna terrestre, Messina 1940; Nuove ricerche sulla variazione della gravità nell'interno della Terra, Firenze 1940; Le anomalie gravimetriche e le deviazioni della verticale per pianeti sferoidici non di rotazione, Milano 1941; Sulla variazione della pressione nell'interno della Terra,con riferimento a variazione discontinua di densità, Roma 1942. Sulle relazioni tra le deviazioni della verticale e le anomalie gravimetriche, Roma 1937; Scostamenti normali dello sferoide terrestre dall'ellissoide di riferimento lungo allineamenti meridiani e paralleli, in Geofisica pura ed applicata, VI (1944), nn. 3-4; Relazione fra i parametri che caratterizzano la più generale funzione di variazione della densità nell'interno della Terra e quelli della funzione atta alla determinazione degli schiacciamenti delle superfici isopicnotiche, in Annali di Geofisica, IX (1956), n. 3; Espressioni della gravità sulla superficie di un pianeta di forma ellissoidica triassica e considerazioni relative, in Boll. di Geodesia e scienze affini, XVI (1957), n. 1.

Per quanto concerne la risoluzione teorica di problemi pratici di triangolazione e di livellazione di precisione è da ricordare che il B. formulò, per il Sottocomitato italiano per la misura delle dighe, nuovi procedimenti di controllo dei movimenti in coronamento ed a valle durante i periodi di invaso e di svaso delle dighe (Strumenti e metodi di Geodesia per il controllo delle grandi dighe, Roma 1954), e i contributi che egli diede alla geodesia con gli studi effettuati sui problemi di trilaterazione; collaborò inoltre alla compilazione delle norme per il rilevamento del territorio nazionale.

Nel 1941 ebbe l'incarico dallo Stato Maggiore di realizzare la carta fondamentale d'Italia 1: 100.000 in proiezione conforme o isogona. Il B. partì dalla preesistente rappresentazione equivalente, effettuando la sovrastampa di un reticolato ortogonale chilometrico, tracciato secondo la rappresentazione di Gauss, con due fusi meridiani di 6 gradi di ampiezza. Il nuovo sistema, consentendo l'adozione delle coordinate piane cartesiane in luogo di quelle geografiche, ha portato una grande semplificazione nei calcoli relativi a distanza e relazioni angolari tra più punti, anche in fogli diversi, potendosi così applicare i semplici metodi della geometria analitica. La soluzione data dal B. al problema cartografico nazionale fu collaudata dapprima su una geodetica di 200 km tra la Sardegna e la Toscana e poi su di una di 506 km tra Monte Tabor e Monte Peralba. La Commissione geodetica italiana, visto il felice esito dei collaudi, sanzionò l'adozione del binomio Gauss-Boaga per la rappresentazione conforme studiata. Moltissime furono le campagne gravimetriche, geodetiche e di livellazione di precisione dirette dal Boaga. Si deve, infine a lui l'ultimazione, nel 1956, del nuovo Catasto italiano.

Bibl.: Roma, Min. della Pubbl. Istruz., fasc. personale; G. Marocchi, G. B., in Riv. del Catasto e dei Servizi tecnici erariali, 1962 (con elenco delle opere).

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