GIORNO

Enciclopedia Italiana (1933)

GIORNO (dal lat. diurnus "giornaliero"; fr. jour; sp. dia; ted. Tag; ingl. day)

Francesco Porro de Somenzi

In astronomia giorno è l'intervallo di tempo entro il quale la rotazione della Terra attorno al proprio asse riconduce un punto del cielo a passare per un meridiano qualunque. Poiché gli astri sono dotati di movimento sensibile sulla vòlta celeste, i giorni che essi definiscono sono diversi l'uno dall'altro. Così abbiamo il giorno siderale o il giorno solare vero, secondo che il punto culminante sia una stella oppure il Sole. Ma poiché il ritardo di quest'ultimo rispetto alle stelle è variabile da giorno a giorno, bisogna compensare in una media annua le durate dei giorni solari: e così la teoria astronomica conduce a un giorno solare medio, unità invariabile di misura del tempo in tutte le applicazioni pratiche, così per la scienza come per la vita civile.

S'intende pure per giorno, nel linguaggio astronomico e in quello comune, l'intervallo di tempo che intercede fra il sorgere e il tramonto del Sole: in questo senso, al giorno si contrappone la notte. La durata di tale periodo dipende da due elementi, la declinazione del Sole e la latitudine geografica del luogo di osservazione: la metà di esso (arco semidiurno) è il tempo nel quale il Sole sale dall'orizzonte al meridiano, oppure discende da questo a quello. Ciò se si prescinde dalle variazioni diurne della declinazione solare, le quali rendono necessarie piccole correzioni, dalla rifrazione atmosferica, che ha per effetto di allungare sensibilmente la durata del giorno, infine dal crepuscolo, che, nei momenti che precedono il sorgere o seguono il tramonto, ha pure l'effetto di un prolungamento del giorno chiaro.

L'arco diurno a è di dodici ore esatte sull'equatore terrestre: in ogni altro luogo, di latitudine ϕ, è dato dalla formula

dove δ denota la declinazione del Sole.

Si vede di qui che i massimi e i minimi di durata del giorno corrispondono, in ogni luogo della Terra, ai massimi della declinazione solare; e più precisamente, i massimi ai massimi di egual segno e i minimi ai massimi di segno opposto per la latitudine. Quando questa supera il complemento della declinazione massima solare (declinazione del solstizio, pari a 23°27′), la durata del giorno intorno al solstizio estivo, e della notte intorno al solstizio iemale, supera le 24 ore. Al polo il giorno è di sei mesi, e la notte di altrettanto.