GIAN GALEAZZO Sforza, duca di Milano

Enciclopedia Italiana (1932)

GIAN GALEAZZO Sforza, duca di Milano

Ettore Verga

Nato nel Castello di Abbiategrasso il 10 giugno 1469 da Galeazzo Maria e da Bona di Savoia; quando fu ucciso il padre fu, a otto anni, riconosciuto duca, sotto la reggenza della madre, assistita da Cicco Simonetta. Ma lo zio Lodovico il Moro riuscì a sostituirsi nella reggenza e a diventare arbitro del governo (1481). E gli fece bensì dare un'istruzione vasta e raffinata, ma adatta a un privato, non a un principe; cosicché G. G. crebbe affatto inesperto alle arti del governo anche per la salute malferma e per la debolezza del carattere. Quand'ebbe compiuto i vent'anni lo zio gli diede in isposa Isabella figlia di Alfonso d'Aragona, principe ereditario del regno di Napoli e di Ippolita Sforza (1489). Da allora G. G. si dedicò interamente alla sposa, alle cacce, ai piaceri. Ma Isabella mal tollerava la condizione umiliante del marito, onde un'impazienza, che assunse aspetti di ribellione dopo il matrimonio del Moro con Beatrice d'Este (1491). L'inevitabile rivalità fra la vera duchessa, lasciata in disparte, e la trionfante consorte del reggente non fu ultima causa dei tristi avvenimenti che seguirono: a quella tensione di rapporti molti storici hanno attribuito la calata in Italia, contro il re di Napoli, di re Carlo VIII di Francia, la quale ha tuttavia cause ben più complesse. Quando Carlo VIII giunse col suo esercito in Lombardia il giovane duca era a Pavia gravemente ammalato. Il re andò a visitarlo il 14 ottobre del 1494. Pochi giorni dopo, 21 ottobre, G. G. cessava di vivere. La voce che la sua morte fosse dovuta a veleno fattogli propinare dallo zio non ha fondamento.

Bibl.: T. Calchi, Historiae patriae libri XX, MIlano 1625; id., Residua, Milano 1644; A. Grumello, Cronaca pavese dal 1467 al 1529, Milano 1856; F. Argelati, Bibliotheca scriptorum mediolanensium, Milano 1745; P. Verri, Storia di Milano, Milano 1834-1850; C. Magenta, I Visconti e gli Sforza nel Castello di Pavia, Milano 1882; C. Cantù, Gli Sforza e Carlo VIII, in Archivio storico lombardo, XV (1888); A. Dina, Lodovico Sforza detto il Moro e Giovanni Galeazzo Sforza nel canzoniere di Bernardo Bellincioni, ibid. (1884); id., Lodovico il Moro prima della sua venuta al governo, ibid., (1886); id., Isabella d'Aragona alla Corte aragonese, ibid. (1919); id., Isabella d'Aragona duchessa di Milano e di Bari, ibid. (1921); A. Luzio-R. Renier, Delle relazioni di Isabella d'Este Gonzaga con Lodovico e Beatrice Sforza, ibid. (1890); A. Segre, Lodovico il Moro e la Repubblica di Venezia, ibid. (1902); (1903); Calvi, Contributi alla biografia di Leonardo da Vinci, ibid. (1916), p. 455 segg.; F. Fossati, Lodovico Sforza avvelenatore del nipote?, ibid. (1904).