RIZZOLATTI, Giacomo

Enciclopedia Italiana - IX Appendice (2015)

RIZZOLATTI, Giacomo

Paola Vinesi

Neuroscienziato, nato a Kiev (ex Unione Sovietica, odierna Ucraina) il 28 aprile 1937. Tra i più importanti scienziati italiani, con la scoperta dei neuroni specchio ha dato un contributo fondamentale alla comprensione dei meccanismi cerebrali. Per questo motivo ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali il premio Antonio Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei (2000), il premio Herlitzka dell’Accademia delle scienze di Torino (2005), il Grawemayer award dell’University of Louisville (2007), il premio Jean-Louis Signoret in neuropsicologia della Fondazione IPSEN (2010), il premio Principe delle Asturie (2011), il Brain prize della Grete Lundbeck European brain research foundation di Copenhagen (2014), assegnatogli «per la ricerca pionieristica sui meccanismi cerebrali che sottendono alle funzioni umane complesse come alfabetizzazione, abilità di calcolo, cognizione e comportamento, e gli sforzi di comprensione dei disturbi cognitivi e comportamentali».

Nel 1961 si è laureato in medicina all’Università di Padova, in seguito specializzandosi in neurologia. Presso l’Università di Parma, dal 1975 è professore di fisiologia umana e dal 2002 direttore del Dipartimento di neuroscienze. È inoltre coordinatore del Brain center for social and motor cognition dell’Istituto italiano di tecnologia (IIT). Nell’attività di ricerca condotta da R., il principale interesse è stato lo studio delle funzioni cognitive dei neuroni della corteccia motoria. Agli inizi degli anni Novanta del 20° sec., esaminando le proprietà della corteccia cerebrale premotoria di macaco, ha scoperto un tipo di neuroni capaci di attivarsi sia quando l’animale esegue semplici movimenti finalizzati a uno scopo (come afferrare un oggetto), sia quando l’animale guarda un altro individuo eseguire lo stesso movimento. A questi neuroni è stato dato il nome di neuroni specchio proprio perché sembrano riflettere le azioni eseguite da un soggetto nel cervello di chi lo osserva. Successivamente R. ha individuato i neuroni specchio anche nel cervello umano, in due settori della corteccia cerebrale: il lobo parietale inferiore e il giro frontale inferiore. Oltre a rappresentare la prima evidenza di un meccanismo neurofisiologico in grado di spiegare alcuni aspetti di base della nostra intelligenza sociale, come la capacità di comprendere le emozioni e le sensazioni altrui, la scoperta dei neuroni specchio ha numerose altre ricadute: infatti, sembra che anche il linguaggio possa avere legami con questo meccanismo, così come determinati disordini comportamentali, per es. l’autismo.

Tra le sue opere letterarie più recenti: So quel che fai. Il cervello che agisce e i neuroni specchio (2006), in collaborazione con Corrado Sinigaglia; Nella mente degli altri. Neuroni specchio e comportamento sociale (2007), in collaborazione con Lisa Vozza.

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