Gerico

Enciclopedia Dantesca (1970)

Gerico

Adolfo Cecilia

Villaggio palestinese, posto lungo le pendici orientali dell'altopiano di Giudea, circa 20 Km a nord-est di Gerusalemme, 8 Km a nord del Mar Morto.

È, forse, il più antico esempio di città nel Vicino Oriente (le mura più antiche risalgono all'incirca al 5000 a.C.); il suo nome suona Erīhā in arabo, Yěrihō in ebraico, Ἱεριχώ in greco, Hiericus o Iericho in latino. Secondo la Bibbia fu la prima città incontrata dagli Ebrei dopo il passaggio del Giordano: essi la conquistarono abbattendone le mura col suono delle trombe. Ricostruite le mura dal re Acab, G. fu nuovamente distrutta dai Babilonesi, quindi ricostruita dagli Ebrei al ritorno dall'esilio. Conobbe un periodo di ascesa, soprattutto sotto Erode il Grande, e la floridezza della città continuò nell'era cristiana, giungendo a essere sede vescovile nel 325. Poi, poco a poco, decadde. Una nuova città, costruita nei pressi dai crociati, ebbe breve vita.

Sulla scorta della Bibbia, D. cita G. due volte, e sempre indirettamente. In Pd IX 1.24-125, nel cielo di Venere, essa è la prima gloria / di Iosüè, la prima sua vittoria, propiziata da Raab (los. 6, 17 ss.). In Pg XX 109-111, nel cerchio degli avari, G. è la città di cui Acàn... / furò le spoglie, trasgredendo gli ordini di Giosuè; scoperto, fu, per tale colpa, condannato alla lapidazione.

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