WALSCHAP, Gerard

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1995)

WALSCHAP, Gerard

René F. Lissens

Scrittore belga, nato a Londerzeel il 9 luglio 1898, morto ad Anversa il 25 ottobre 1989. Dopo una vocazione missionaria, poi venuta meno, fu giornalista, e dal 1940 al 1963 ispettore delle biblioteche pubbliche. Narratore vitalista e impegnato, razionalista ma affascinato dall'inconscio e dall'irrazionale, W. condusse una ricerca morale e filosofica in opere dai toni ora aggressivi ora tolleranti, caratterizzate sempre da un forte coinvolgimento emotivo e drammatico. Militante cattolico all'esordio, si propose di emancipare il romanzo cattolico con Adelaïde (1929; trad. it., Il peccato di Adelaide, 1950) e alcune opere della stessa vena, per le quali fu adottata la definizione di ''realismo cristiano''. Si attirò tuttavia le censure della critica ortodossa, di una parte del clero e di un vasto settore del suo pubblico. Ci fu così un ''caso Walschap''. L'insuccesso del progetto letterario gettò lo scrittore in profonda crisi: volse le spalle alla Chiesa, manifestò dubbi riguardo alla fede e rinunciò a ogni convinzione religiosa.

A provocare indignazione fu soprattutto lo smascheramento dei costumi provinciali, al punto che numerose associazioni culturali, sociali e politiche erano giunte a pubblicare comunicati che denunciavano come un tradimento la sfilata di maniaci sessuali, tarati fisici e mentali, ipocriti e subdoli simulatori, che improvvisamente facevano irruzione in un paesaggio letterario a quell'epoca gradevolmente idillico e folcloristico. Dopo la rivolta, il dubbio e l'apostasia, W. affermò la sua fiducia nelle forze naturali della vita, capaci di realizzare l'altruismo e la giustizia nella società. In Houtekiet (1939), considerato il suo capolavoro, traccia l'immagine di un pagano istintivo, incarnazione della volontà di vivere al di là del bene e del male. Al contrario, in Zuster Virgilia (1951; trad. it., Suor Virgilia, 1978) è curioso veder controbilanciarsi legge naturale e mistica religiosa. Perpetuamente inquieto, dopo aver tentato la discesa nel subconscio nel racconto Genezing door aspirine ("Guarigione con l'aspirina", 1943), non cessa d'interrogarsi e rimette in dubbio ogni cosa, forse per effetto dei turbolenti anni Sessanta, in Het gastmaal ("Il banchetto", 1966) e in Het avondmaal ("La cena", 1968), due romanzi che fanno uso di alcuni procedimenti del Nouveau Roman e nel contempo li deridono: l'uomo è solo sciocchezza, l'universo è il prodotto di un'infinita follia; assurdo ma meraviglioso, il mondo è l'unico destino dell'uomo, che può trovare la felicità solo se si libera da illusioni religiose, mistiche e metafisiche. L'ultimo romanzo importante, De heilige Jan Mus ("Il santo Jan Mus", 1979), rientra nello schema del romanzo-racconto e narra la vita di un profeta del laicismo integrale e universale. Mentre affronta i valori tradizionali del suo ambiente, W. crea una propria scrittura dinamica, essenziale, vicina al parlato quotidiano, e mette a punto la sua posizione di scrittore: il romanzo non è né descrizione né analisi, ma racconto; suo unico oggetto è la vita dell'uomo nella sua profondità e intensità; l'arte non ha significato se non cerca di scoprire il significato della vita. W. non ha mai abbandonato questa posizione non già estetica ma etica. La sua vasta produzione comprende circa settanta pubblicazioni fra romanzi, racconti, libri per ragazzi, saggi, pamphlets, opere teatrali, ora riunite in Verzameld werk (1988-93, 6 voll.).

Bibl.: K. Elebaers, De romankunst van Gerard Walschap, Diest 1942; J.C. Brandt Corstius, Gerard Walschap, Bruxelles 1960; A. Westerlinck, Gesprekken met Gerard Walschap, 2 voll., Hasselt 1969-70; R. Roemans, H. van Assche, in R. Baeyens, Bibliografie van en over Gerard Walschap, ivi 1974; B. Fr. van Vlierden, Gerard Walschap, Anversa 19785; Fr. de Boeck, Gerard Walschap langs Louderzeelse wegen, Malderen 1983; V. Daelman, in C. Walschap, Album Gerard Walschap, Anversa 1986; J. Borré, Biografie Gerard Walschap, Bruxelles 1987; K. Wanters, Het ''geval Walschap''. Een analyse van de beshissende fase: het debat over de katholieke roman (1934), Anversa 1989; J. Borré, Gerard Walschap, rebel en missionaris, ivi 1990; M. Wildiers, Denkend aan Walschap, Kapellen 1990; J. Spanhove, De jonge Walschap, Bruxelles 1990.

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