KENNEDY, George

Enciclopedia del Cinema (2003)

Kennedy, George

Riccardo Martelli

Attore cinematografico statunitense, nato a New York il 18 febbraio 1925. Apprezzato caratterista, in quarant'anni di carriera ha preso parte a oltre cento film e a numerose serie televisive. Il fisico massiccio e i lineamenti marcati lo hanno confinato negli anni Sessanta al ruolo di uomini duri o addirittura brutali, da lui interpretati con una recitazione mai sopra le righe, che ha avuto il suo esito più felice in Cool hand Luke (1967; Nick mano fredda) di Stuart Rosenberg, per il quale ha ricevuto un Oscar come miglior attore non protagonista. In seguito ha lavorato quasi sempre in film di modesto rilievo, soprattutto a partire dalla fine degli anni Settanta.

Figlio d'arte (il padre era musicista, la madre ballerina), a due anni iniziò a recitare in teatro e a dieci anche alla radio. Fu chiamato alle armi nel 1943 e alla fine della guerra scelse di intraprendere la carriera militare, ma continuò a rimanere nel mondo dello spettacolo, dal momento che il suo principale incarico fu quello di produttore, regista e animatore di programmi radiofonici per le truppe. Nel 1959 si dimise dall'esercito e iniziò a recitare in televisione. Esordì nel cinema prendendo parte al western The little shepherd of Kingdom Come (1961) di Andrew V. McLaglen; ne interpretò poi diversi altri, quasi sempre nel ruolo di sceriffo (Shenandoah, 1965, Shenandoah, la valle dell'onore, di McLaglen; The sons of Katie Elder, 1965, I quattro figli di Katie Elder, di Henry Hathaway). Fu inoltre un militare in vari film bellici (In harm's way, 1965, Prima vittoria, di Otto Preminger; The dirty dozen, 1967, Quella sporca dozzina, di Robert Aldrich). Ebbero invece caratteristiche più inquietanti i suoi personaggi nei thriller (Charade, 1963, Sciarada, di Stanley Donen; Hush… hush, sweet Charlotte, 1964, Piano… piano, dolce Carlotta, di Aldrich; Mirage, 1965, di Edward Dmytryk). Come comprimario di Paul Newman, nel carcerario Cool hand Luke delineò con efficacia il progressivo allontanamento del suo personaggio dalla violenza e dalla prepotenza iniziali, realizzando in tal modo la migliore interpretazione della sua carriera.Successivamente, a pochi altri western (soprattutto di McLaglen) ha affiancato alcune opere di valore di altro genere, dal poliziesco (Thunderbolt and Lightfoot, 1974, Una calibro 20 per lo specialista, di Michael Cimino) al thriller (The Eiger sanction, 1975, Assassinio sull'Eiger, di Clint Eastwood). Ma il livello dei suoi film è andato nel complesso diminuendo; negli anni Settanta, per es., è stato uno dei volti fissi del genere catastrofico, in particolare con la serie Airport (quattro episodi, 1970-1979, nel ruolo del pilota Joe Patroni). Di qualità ancor più bassa la sua filmografia negli anni Ottanta e Novanta, nei quali ha spaziato dall'horror alla fantascienza, dall'avventura al demenziale (tre episodi della serie Naked gun, 1988-1994, Una pallottola spuntata).

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