WILDER, Gene

Enciclopedia del Cinema (2004)

Wilder, Gene

Francesco Zippel

Nome d'arte di Jerome Silberman, attore, regista e sceneggiatore cinematografico statunitense, nato a Milwaukee (Wisconsin) l'11 giugno 1933. Entrato nella cosiddetta 'Mel Brooks stock company', ne è stato l'esponente più celebre, interprete delle opere più importanti del regista newyorkese. Dotato di un'ampia gamma mimica, ha saputo costruire una figura comica imprevedibile, apparentemente mite ma in realtà portata a repentine, esilaranti esplosioni di ira. Sulla spinta del successo ottenuto con Mel Brooks, W. si è cimentato in un'interessante quanto diseguale carriera registica. Ha ottenuto una nomination all'Oscar nel 1968 come miglior attore non protagonista per The producers (1967; Per favore non toccate le vecchiette) e una nel 1975 per la sceneggiatura di Young Frankenstein (1974; Frankenstein junior), entrambi diretti da Brooks.

Dopo aver iniziato dodicenne a prendere lezioni di recitazione, affinò la sua preparazione durante gli anni del college, proseguendo poi i suoi studi alla University of Iowa dove si laureò nel 1955. Nello stesso anno decise di trasferirsi in Inghilterra, dove frequentò i corsi del prestigioso teatro Old Vic di Bristol. Tornato negli Stati Uniti nel 1956, fu reclutato dall'esercito dove rimase fino al 1958 continuando però a studiare recitazione nei fine settimana. Nel 1961 divenne membro dell'Actors Studio e debuttò in un teatro off-Broadway, per poi affermarsi nel novembre dello stesso anno a Broadway nella commedia di G. Greene The complaisant lover. La svolta per la sua carriera arrivò due anni più tardi quando affiancò Anne Bancroft, futura moglie di Brooks, nel brechtiano Mother Courage and her children, facendosi così notare dal regista newyorkese. L'esordio nel cinema giunse nel 1967 con Bonnie and Clyde (Gangster story) di Arthur Penn dove seppe mettersi in evidenza nella parte di un nevrotico becchino. Fu però con The producers che W. divenne celebre interpretando Leo Bloom, l'isterico contabile protagonista di una folle truffa teatrale ai danni di un gruppo di vecchiette. Dopo aver partecipato alla farsa storica Start the revolution without me (1970; Fate la rivoluzione senza di noi) di Bud Yorkin, W. tratteggiò il divertente personaggio del proprietario di una fabbrica di dolci in Willy Wonka and the chocolate factory (1971; Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato) di Mel Stuart, commedia fantastica tratta da un romanzo di R. Dahl. Scelto da Woody Allen per l'episodio What is sodomy? del suo Everything you always wanted to know about sex, but were afraid to ask (1972; Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso ma non avete mai osato chiedere), W. fornì un'interpretazione memorabile nel ruolo di un medico innamorato di una pecora. Nel 1974 insieme a Brooks raggiunse il vertice della sua carriera con Blazing saddles (Mezzogiorno e mezzo di fuoco) e Young Frankenstein. In questi due film, al cui successo contribuì in maniera determinante, W. disegna rispettivamente un pistolero dall'ironia sottile e l'isterico nipote del barone Frankenstein. L'anno successivo decise di passare alla regia con The adventure of Sherlock Holmes's smarter brother (Il fratello più furbo di Sherlock Holmes), farsa ricca di invenzioni comiche, memore dei precetti parodistici di Brooks e sostenuta dall'efficace presenza degli altri membri della 'Stock company'. Nel 1976 Silver streak (Wagon-lits con omicidi) di Arthur Hiller, riuscita parodia delle opere hitchcockiane, gli permise di avviare il fortunato sodalizio con il comico Richard Pryor. In seguito diresse e interpretò The world's greatest lover (1977; Il più grande amatore del mondo), e quindi tornò al western, sempre in chiave fortemente ironica, con The Frisco kid (1979; Scusi dov'è il West?) di Robert Aldrich. Dopo essere stato diretto da Sidney Poitier nella commedia brillante Stir crazy (1980; Nessuno ci può fermare), di nuovo accanto a Pryor, e nella farsa d'azione Hanky Panky (1982; Hanky Panky ‒ Fuga per due), è tornato alla regia ottenendo grande successo con la patinata commedia The woman in red (1984; La signora in rosso) e minore fortuna con la parodia horror Haunted honeymoon (1986; Luna di miele stregata). Ha poi di nuovo lavorato con Pryor nelle commedie degli equivoci See no evil, hear no evil (1989; Non guardarmi non ti sento) di Hiller e An-other you (1991; Non dirmelo... non ci credo) di Maurice Phillips.

Dall'inizio degli Novanta, in seguito alla morte della moglie, l'attrice Gilda Radner, ha diradato le sue apparizioni, dedicandosi intensamente all'associazione per la lotta contro il cancro da lui fondata, Gilda's Club.

Bibliografia

G. Bendazzi, Mel Brooks: l'ultima follia di Hollywood, Milano 1977, pp. 147-57.

CATEGORIE
TAG

Sherlock holmes

Sidney poitier

Robert aldrich

Anne bancroft

Actors studio