GRASSI, Gabriele de'

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 58 (2002)

GRASSI, Gabriele de'

Tiziana Plebani

Non conosciamo la sua data di nascita, ma solo la sua origine pavese.

Il cognome è ben attestato in area ticinese, sia nell'ambito universitario sia nei mestieri connessi al libro: conosciuta è l'attività del miniatore Giovannino de' Grassi e di suo figlio Salomone alla fine del XIV sec. per opere della Biblioteca della Certosa di Pavia (Gargan).

Il G. apprese l'arte della stampa a Pavia dove essa fu introdotta nel 1472, trovando sviluppo soprattutto nell'ambiente medico e universitario. Bidelli, come Antonio Carcano, e portinai dello Studio pavese si industriarono infatti come stampatori ed editori e alcuni si spostarono in altre città. Tra questi stampatori itineranti si inserisce il G., che giunse a Venezia intorno al 1480, attratto come altri dalle favorevoli condizioni che la città offriva alla nuova arte ormai ben consolidata; il G. arrivò alla fine del periodo di predominanza degli stampatori tedeschi che apriva nuovi spazi produttivi e mercanteschi. Probabilmente si spostò insieme col piccolo ma rilevante gruppo di stampatori che si mossero da Pavia e con i quali mantenne rapporti e relazioni, tra cui Andrea Calabrese, Andrea Bonetti, Simone Gabi, detto Bevilacqua. La prima opera firmata dal G., individuata dal Reichling (n. 1119), pare l'Altobello (Indice generale degli incunaboli [IGI], 409; Gesamtkatalog der Wiegendrucke [GW], 1584), un romanzo del ciclo troiano, uscito a Venezia dopo una lavorazione di 14 mesi, con la data del 10 dic. 1481, riportando nel colophon: "Impressa in Venexia per Gabriel de Grassi de Pavia". Un'edizione molto simile, tale da far pensare a una qualche forma di scambio, usciva a Vicenza il 20 nov. 1491 per opera del pavese Simone Gabi (IGI, 410; GW, 1586; Cioni).

Sono inoltre accertati i rapporti d'affari del G. con Giovanni Antonio Beretta (Bireta), ricco mercante pavese che ricoprì la carica di fabbriciere e tesoriere del duomo di Pavia e nel 1479 fondò una società con lo stampatore Francesco Girardengo, di Novi Ligure, che operava nell'ambito universitario pavese, per stampare e commerciare libri anche in altre città (Gasparrini Leporace). Tale società, in cui i due soci potevano agire anche singolarmente, non poteva che avere interesse a essere presente sulla favorevole piazza veneziana. Il Beretta non era uno stampatore, infatti commissionò anche a Venezia stampe che nel colophon portano il suo nome e la sua marca tipografica.

Frutto di un accordo con il Beretta sarebbe quindi il Digestum novum (IGI, 5452; GW, 7707), uscito a Venezia nel 1483, il cui colophon recita: "impensa Iohanis Antonii de Papia", che è stato attribuito all'opera del G. e di cui costituirebbe quindi il secondo lavoro. I tipi usati nella stampa del Digestum con molta probabilità furono passati dal G. ad Andrea Calabrese, pavese, che ne fece uscire a Venezia una nuova edizione che reca la data del 31 genn. 1489 (IGI, 5455).

Il 20 febbr. 1483 uscivano a Venezia le Novellae, insieme con le Consuetudines feudorum e le Decretales extravagantes (IGI, 5530; GW, 7758), sempre in consocietà col Beretta, in veste di editore, come si legge nel colophon: "impensa optimorum virorum Joannis Antonii et Gabrielis Papiensium sociorum". La quarta opera del G., il Quadragesimale de floribus sapientiae di Ambrogio di Spiera, finita di stampare l'11 apr. 1485 (IGI, 9131), è quasi certamente un'edizione autonoma come attesta il colophon: "Impressum Venetiis per Gabrielem Grassis de Papia".

Per realizzare questa impresa il G. si era rivolto il 15 genn. 1485 al libraio Francesco de Madiis per ottenere in prestito una copia di un'edizione precedente da prendere come modello, come testimoniato dal libro-registro del libraio, che annotava: "Quadragesimale Ambrosii dato a Gabriel da Pavia" (Lowry, p. 179). Il testo dei sermoni dello Spiera era stato pubblicato a Venezia da Vindelino da Spira nel 1476 e successivamente da Antonio Stanchi e Jacopo de' Britannici nel 1481, in un'edizione che sembra possa aver costituito il modello di riferimento.

Il G. stampava a proprio nome nello stesso anno, a ritmo sostenuto, il Compendium theologicae veritatis, opera breve attribuita ad Alberto Magno (IGI, 172; GW, 606), uscita con la data 14 giugno. I Sermones quadragesimales di Roberto Caracciolo, stampati insieme con il De conceptione Mariae Virginis di Domenico Bollani (IGI, 2449; GW, 6041), senza data, sono opera invece ponderosa, ben 386 carte che potrebbe essere basata sull'edizione dello Scoto del 1482, della stessa collazione e medesimo numero di pagine. Porta ancora la sua firma, "impressa per me Gabrielem Grassis de Papia", la Summula logica di Paolo Nicoletti (Paolo Veneto) senza data, ma da collocare prima del 1485 (IGI, 7355; Hain, *10564).

Il G. era entrato in affari con il libraio de Madiis, che nel suo Zornale lo annotava infatti come consociato, tanto che alla fine del 1485 il G. stampò per sua commissione il celebre lessico biblico del francescano Giovanni Marchesini, Mammotrectus super Bibliam (IGI, 6152), che nel colophon dichiara: "opera et impensis Francisci de Madijs". L'anno successivo il G. replicò la stampa del Mammotrectus (IGI, 6153; Hain, *10565), forse autonomamente, come sembra potersi dedurre dal colophon: "per magistrum Gabrielem Grassum de Papia".

Nel 1486 pare concludersi l'attività accertata di stampatore ed editore a Venezia del Grassi. La sua firma ricompariva nel 1490 a Pavia, dove era ritornato, e dal '90 al '94 partecipava alla realizzazione di alcune stampe, in qualità di finanziatore. Il 6 nov. 1490 usciva il Conciliator di Pietro da Abano (IGI, 7599), seguito a pochi giorni di distanza, il 24 novembre, dal Prognostico dell'anno 1491 del medico e astrologo Antonio Arquato (IGI, 874; GW, 2552). Nel 1491 pubblicava a suo nome il Prognosticum anni 1491 del medico e astrologo pavese Giovanni Basilio Augustoni (IGI, 1076; GW, 3068). La conferma del ruolo di editore svolto a Pavia si deduce dal colophon dell'edizione dei Consilia seu Responsa iuris di Francesco Accolti (IGI, 17; GW, 143), fatta uscire da Antonio Carcano l'11 ag. 1494 che nel colophon precisa: "impressa Papie per magistrum Antonium de Calcano expensis […] Gabrielis Grassi".

Dopo la partecipazione a questa impresa tipografica non si conoscono altri suoi lavori né altre notizie su di lui. Ignoriamo il luogo e la data della sua morte.

Fonti e Bibl.: Venezia, Biblioteca naz. Marciana, Mss.it., cl. XI, 45 (=7439): Francesco de' Madiis, Zornale, c. 12r; S. Comi, Memorie bibliografiche per la storia della tipografia pavese del secolo XV, Pavia 1807, ad ind.; C. Castellani, La stampa in Venezia dalla sua origine alla morte di Aldo Manuzio seniore, Venezia 1889, I, p. 116; II, p. 103; H.F. Brown, The Venetian printing press, London 1891, p. 406; G. Fumagalli, Lexicon typographicum Italiae, Florence 1905, pp. 289-293; V. Scholderer, Introduction, in Catalogue of books printed in the fifteenth century now in the British Museum, V, London 1924, p. XXVII; T. Gasparrini Leporace, La società tipografica Beretta-Girardengo, in La Bibliofilia, L (1948), pp. 41-52; F. Ageno, Librorum saec. XV impressorum qui in publica Ticinensi Bibliotheca adservantur catalogus, a cura di T. Gasparrini Leporace, Firenze 1954, p. 2 n. 2; E. Gualandi, La tipografia in Pavia nel secolo XV, in Boll. della Società pavese di storia patria, LIX (1959), pp. 80-83; G. Borsa, Clavis typographorum librariorumque Italiae 1465-1600, Aureliae Aquensis 1980, I, p. 170; A.G. Cavagna, Libri e tipografi a Pavia nel Cinquecento. Note per la storia dell'Università e della cultura, Milano 1981, pp. 13 s., 163-166; M. Lowry, Nicholas Jenson and the rise of Venetian publishing in Renaissance Europe, Oxford 1991, pp. 179, 192; A. Cioni, Gabi, Simone, in Diz. biogr. degli Italiani, LI, Roma 1998, p. 18; L. Gargan, L'antica biblioteca della certosa di Pavia, Roma 1998, pp. 12 s., 92; P. Needham, Venetian printers and publishers in the fifteenth century, in La Bibliofilia, C (1998), p. 174; A. Nuovo, Il commercio librario a Ferrara tra XV e XVI secolo. La bottega di Domenico Sivieri, Firenze 1998, p. 200; L. Hain, Repertorium bibliographicum, nn. *448, *921, *4461, *9584, *10564, *10565, *12498; Catalogue of books printed in the fifteenth century now in the British Museum, V, p. 333; VII, p. 1013; Indice generale degli incunaboli delle biblioteche d'Italia, nn. 17, 172, 409 s., 874, 1076, 2449, 5452, 5455, 5530, 6152 s., 7355, 7599, 9131; Gesamtkatalog der Wiegendrucke, nn. 143, 606, 1584, 1586, 2552, 3068, 6041, 7707, 7758; D. Reichling, Appendices ad Hainii-Copingeri Repertorium bibliographicum, n. 1119.

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