Tarde, Gabriel

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Sociologo e criminologo francese (Sarlat, Dordogna, 1843 - Parigi 1904). Di formazione giuridica, raggiunse la notorietà con la pubblicazione nel 1890 di Les lois de l'imitation (5ª ed., ivi 1907). T. sostenne che nell'imitazione si trovi la formula della vita sociale, il cui corso sarebbe regolato dall'invenzione e dall'imitazione, le due grandi molle dell'umanità. Il fenomeno sociale elementare è la suggestione che muove dagl'inventori (personalità geniali), in virtù della quale le masse li imitano e li ripetono. Dal concorso d'invenzione e d'imitazione sorgono le forme sociali.

Vita

Compì gli studi giuridici a Tolosa e Parigi. Magistrato dal 1869 al 1894, fu quindi, fino alla morte, direttore della sezione di statistica criminale del ministero della Giustizia. Nel 1900 fu nominato prof. di filosofia moderna al Collège de France e chiamato a far parte dell'Académie des sciences morales et politiques.

Pensiero

Per spiegare il progresso sociale, l'integrazione e l'adattamento, nonché il trasmettersi e il permanere delle forme sociali (costume, tradizione, moda), T. postulò il meccanismo dell'invenzione-imitazione. Mentre il numero delle invenzioni umane è praticamente illimitato, pochissime riescono poi ad affermarsi; e questo avviene mediante il processo imitativo, concepito sulla falsariga di un processo naturale (onde concentriche che si diffondono da una sorgente). Successivamente T. introdusse accanto all'invenzione e all'imitazione anche l'opposizione (e il conflitto). I suoi contributi più specifici alla sociologia possono ritenersi il fine esame dell'influenza dei mezzi di comunicazione di massa e l'applicazione del suo schema generale alla sociologia politica (rapporto élite-massa e problema del potere). Interessanti anche i suoi saggi di psicologia sociale con riferimento all'economia, ma soprattutto importante la sua opera di criminologo, in cui, avvalendosi abilmente della statistica come mezzo di analisi, criticò le teorie biologiche (in particolare quelle di C. Lombroso) sull'origine del crimine, dimostrandone la natura sociale e al tempo stesso sostenendo la responsabilità del singolo individuo.

Opere

La criminalité comparée (1866); La philosophie pénale (1890); Les transformations du droit (1893); La logique sociale (1894); Essais et mélanges sociologiques (1895); Fragment d'histoire future (1896); L'opposition universelle (1897); Études de psychologie sociale (1898); Les lois sociales (1898); Les transformations du pouvoir (1899); L'opinion et la foule (1901); Psychologie économique (2 voll., 1902).

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