Fusto

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

fusto

Laura Costanzo

Radici e foglie in comunicazione

Di altezza variabile da una pianta all'altra, il fusto sostiene le foglie verso l'alto in modo che esse, esposte alla luce, possano svolgere la fotosintesi. È anche l'organo che trasporta la linfa grezza e quella elaborata in direzioni opposte: dalle radici alle foglie e viceversa. Alcuni fusti si modificano e si ingrossano perché accumulano sostanze di riserva che li mantengono in vita durante la stagione sfavorevole

L'organo che sostiene la pianta

Il fusto è l'organo situato tra le radici e le foglie, alto da qualche decina di centimetri nelle piante erbacee come la margherita fino a quasi cento metri in piante arboree come la sequoia. Il diverso sviluppo in altezza varia da una pianta a un'altra in modo che tutte possano avere a disposizione luce e aria a sufficienza. Oltre a trasportare le diverse sostanze da un punto all'altro della pianta, il fusto sostiene le foglie verso l'alto in modo che ognuna riceva la massima quantità di luce per svolgere la fotosintesi. Basta osservare un fusto o un ramo per riconoscere i punti in cui sono inserite le foglie, detti nodi, o le piccole cicatrici che segnano la posizione di quelle ormai cadute. In questo modo si può dimostrare che su ogni pianta le foglie sono disposte in modo da evitare che siano troppo ravvicinate e si sovrappongano tra loro. È così che si distinguono le foglie opposte, situate una di fronte all'altra, quelle alternate disposte una sopra all'altra a destra e a sinistra del fusto e infine quelle verticillate caratteristiche perché inserite alla stessa altezza come su un anello che circonda il fusto. Le piante erbacee e arboree crescono in altezza per tutta la loro vita mentre solo quelle arboree accrescono il proprio diametro.

Come è fatto l'interno di un fusto

Tutti i fusti sono formati da una serie di tessuti in successione dall'esterno verso l'interno: quello di rivestimento che lo protegge, quello interno centrale detto midollo che lo sostiene e due gruppi di tubi piccolissimi associati tra loro detti canali conduttori, dove scorrono sostanze diverse. Lungo il fusto acqua e sali minerali prelevati dal terreno formano la linfa grezza e scorrono verso l'alto, mentre la linfa elaborata ricca di zuccheri, prodotti dalla fotosintesi, scorre dalle foglie a tutte le altre parti della pianta come le gemme, i fiori, i frutti e le radici. Il trasporto verso l'alto avviene attraverso canali conduttori che costituiscono lo xilema (o legno), mentre quello in senso inverso attraverso altri canali che formano il floema (o libro).

Il tronco di tutte le piante arboree aumenta sempre più il proprio diametro perché possiede due tessuti concentrici disposti ad anello entro il fusto: il cambio e il fellogeno. Il primo produce ogni anno nuovi canali di conduzione: nuovo xilema verso l'interno e nuovo floema verso l'esterno in modo che la pianta possa assicurare al meglio il trasporto delle sostanze. Il fellogeno assicura, invece, la protezione del tronco perché produce nuova corteccia che si sostituisce a quella vecchia. Quest'ultima, mano a mano che il tronco si accresce, si sgretola progressivamente.

Fusti modificati: stoloni, rizomi, tuberi e bulbi

Non tutti i fusti si spingono verso l'alto: alcuni strisciano orizzontalmente sul terreno più o meno in superficie come gli stoloni delle fragole e della gramigna, grazie ai quali queste piante si propagano rapidamente e occupano aree sempre più vaste.

Altri fusti crescono in senso orizzontale poco sotto la superficie del terreno o sono completamente interrati come i rizomi delle canne, i tuberi della patata o i bulbi della cipolla e della dalia. Si tratta di fusti modificati più o meno grossi poiché accumulano sostanze di riserva che permettono loro di sopravvivere, soprattutto in inverno quando le parti verdi della pianta muoiono. Basta osservare una cipolla e aprirla piano piano per comprendere che il bulbo, a differenza del tubero, è un fusto corto su cui sono inserite foglie ingrossate strettamente accostate l'una all'altra e prive di clorofilla. Bulbi, tuberi, rizomi e stoloni sviluppano nuove gemme che generano nuove piantine identiche da cui provengono, assicurando così la riproduzione non sessuata ‒ detta anche vegetativa ‒ di alcune piante.

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