FRENICO

Enciclopedia Italiana (1932)

FRENICO (dal gr. ϕρήν "diaframma"; lat. scient. phrenicus)

Guido Ferrarini

Nervo (detto anche nervo diaframmatico) che nasce, alla parte alta e profonda del collo, dal 4° nervo cervicale, ricevendo però anche rami che provengono dal 3° e 5° cervicale. Appena nato scende in basso correndo sul muscolo scaleno anteriore, e dal collo entra nel torace passando, a destra, fra l'arteria e la vena succlavia, a sinistra, dietro il tronco brachio-cefalico. Entro il torace il frenico destro costeggia il lato esterno della vena cava superiore, il sinistro discende sul lato sinistro dell'arco aortico; il destro raggiunge il diaframma al lato esterno della cava inferiore, il sinistro lo raggiunge all'apice del cuore dopo aver circondato il bordo sinistro del pericardio, e presentandosi pertanto assai più lungo del destro. Nel torace il frenico riceve rami anastomotici (molto importanti per il chirurgo) dal nervo succlavio, dal gran simpatico, frequentemente dall'ipoglosso. Giunto sul diaframma, vi si distribuisce formandovi un plesso con anastomosi fra i rami del frenico destro e quelli del sinistro. Alla funzione del nervo frenico è legata la contrattilità del diaframma (v.), il quale, coi suoi movimenti di sollevamento e d'abbassamento, costituisce il principale fattore della respirazione, essendo l'aria richiamata nel polmone dall'abbassarsi della cupola diaframmatica e respinta fuori dall'innalzarsi di questa. Deriva da ciò che, quando avviene paralisi bilaterale del frenico (per ferita, per malattie del midollo cervicale, per tumori, avvelenamenti, ecc.), s'ha una correlativa paralisi del diaframma, nel qual caso la respirazione avviene soltanto per opera dei muscoli intercostali e accessorî della respirazione stessa. Un simile stato morboso suol dare scarsa dispnea finché il malato è in riposo, la dà e grave tosto che si muove e lavora. La paralisi del diaframma non è pertanto di per sé necessariamente mortale; può diventarlo però per l'immobilità che induce nella base dei polmoni, con accumulo di muco nei bronchi e consecutive bronchiti e broncopolmoniti. Se nel frenico, invece d'un'interruzione, s'ha una semplice irritazione (per es. per tumori mediastinici, aneurismi, pericardite, pleurite, ecc.), s'ha nel diaframma uno stato opposto alla paralisi, e cioè uno spasmo clonìco, con comparsa di forme gravi e talora ribelli di singhiozzo. Alla sezione, strappamento, ecc. del frenico di un lato solo sussegue immobilità, almeno transitoria, della corrispondente metà del diaframma, che s'innalza e pone pertanto in riposo, almeno relativo, la parte inferiore del corrispondente polmone. Ciò si utilizza nella cura d'alcune malattie (specie la tubercolosi) localizzate alle porzioni basilari del polmone. In tale contingenza si esegue, talora con vantaggio, un'operazione di resezione o di strappamento del nervo frenico al collo (frenicectomia).