OSPITALIERI, FRATELLI

Enciclopedia Italiana (1935)

OSPITALIERI, FRATELLI

Luigi GIAMBENE
Stanislao PASTORI

. L'ordine ospitaliero di San Giovanni di Dio (Ordo hospitalarius S. Ionnnis de Deo, detto comunemente in Italia dei Fatebenefratelli; in Francia, Frères de la charité; in Germania, Barmherzige Brüder; in Spagna; Hermanos de la Hospitalidad). - Quest'ordine in origine fu una semplice congregazione di laici, formata, verso il 1540, da S. Giovanni di Dio (Giovanni Ciudad, portoghese, 1495-1550) per aiutarlo nell'assistenza dei malati dell'ospedale di Granata (Spagna). Dopo la sua morte, avendo i suoi compagni fondato altri ospedali (tra cui uno a Roma in Piazza di Pietra, trasferito nel 1584 all'isola Tiberina), Pio V con bolla del 1° gennaio 1572 elevò la congregazione a ordine religioso sotto la regola di S. Agostino. Questo istituto, che ha per scopo la cura dei malati senza riguardi a confessione religiosa, e in cui solo alcuni membri ricevono gli ordini sacri per l'esercizio delle funzioni ecclesiastiche, si diffuse ben presto dapprima nella Spagna e nell'Italia, poi per opera dei religiosi italiani nella Francia (1601), nell'Austria e nella Polonia (1605), mentre quelli spagnoli fondavano case nell'America Meridionale e nell'Asia. Nel 1642 per facilitare l'amministrazione l'ordine fu diviso tra due superiori generali, l'uno residente a Granata, l'altro a Roma; ma poco più tardi tutti i conventi passarono all'unica dipendenza di Roma. Da una statistica del 1685 si rileva che i Fatebenefratelli avevano allora circa 300 conventi-ospedali: solo in Italia alla fine del sec. XVIII v'erano sei provincie religiose con 90 case contenenti 900 letti ciascuna e dove annualmente venivano curati circa 29.000 infermi. Nel 1930 l'ordine si estendeva su 13 provincie e 2 delegazioni, comprendenti 129 case-ospedali con 23.643 letti. Nello stesso anno gli ammalati ricoverati furono 431.317, e i religiosi, compresi i novizî, ascendevano a 2145: tra essi v'erano sacerdoti, medici, chirurgi, dentisti e farmacisti. Le case non sono tutte adibite a ospedali propriamente detti, ma anche ad asili per vecchi, per alienati, per bambini poveri e infermi, per sordomuti, ecc. La direzione dell'ordine è affidata a un priore generale, assistito da 4 definitori generali e dai provinciali.

Bibl.: J. Santos, Chronologia hospitalaria y resúmen historial de la sagrada religión del glorioso patriarca S. Juan de Dios, voll. 2, Madrid 1716; L. del Pozo, Caridad y patriotismo; resēna histórica de la Orden Ospitalaria de S. Juan de Dios, Barcellona 1917; G. de Villethierry, Vita di S. Giovanni di Dio, traduzione italiana di P. Cianfrogni, 2ª ed., Roma 1925.

Fratelli ospitalieri dell'Immacolata Concezione. - Congregazione religiosa di laici per l'assistenza degl'infermi, che ebbe a fondatore il padre Luigi M. Monti, nato a Bovisio (Milano) nel 1825, e a promotore Cipriano Pezzini di Cremona (1819-1861). La prima idea fu del Pezzini il quale, ottenutane l'approvazione da Pio IX, si unì al Monti per attuarla nell'ospedale di S. Spirito in Roma. Ivi fu iniziata l'8 settembre 1857, ed ebbe il decreto di approvazione nel 1865. Ma fino dall'inizio i due compagni trovarono nell'ospedale stesso tali opposizioni che il Pezzini fu costretto a ritirarsi (1858) e il Monti dovette subire per molto tempo le ingerenze di estranei: finché poi Pio IX, in seguito a una rigorosa inchiesta, lo richiamò alla direzione dell'opera (1877). Egli emanò allora nuove costituzioni; stabilì la forma definitiva dell'abito che consiste in una tonaca celeste con fascia bianca; estese l'opera in varî ospedali, assumendosi anche l'educazione degli orfani (1886), al quale scopo fondò orfanotrofî a Saronno e a Cantù. Avuta in dono da Pio IX una casa in Roma, vi stabilì la sede generalizia, divenuta definitiva dopo che la congregazione fu costretta ad abbandonare l'ospedale di S. Spirito (1889). Il Monti morì a Saronno il 1° ottobre 1900; le costituzioni della congregazione ottennero dalla Santa Sede l'approvazione definitiva nel 1906.

La congregazione è costituita di un'unica categoria di membri che hanno gli stessi diritti e professano la medesima regola. Vi sono sacerdoti, ma in numero limitato ai bisogni delle singole case, medici, farmacisti, infermieri, maestri elementari e maestri d'arte. La statistica del 10 gennaio 1934 enumera in Italia: 10 orfanotrofî, 6 ospedali e 3 istituti di preparazione per i membri; nell'Argentina un grande ospedale per sacerdoti a Buenos-Ayres, un orfanotrofio a Córdoba, un ospedale e una scuola elementare a Pascanas e a Tucumán, in Polonia un orfanotrofio a Brześć Kujawski.

Bibl.: S. Vismara, Fr. Bonifacio Pavletic, Milano 1922; A. Angelini, Biografie edificanti dei Fratelli Spedalieri dell'Immacolata Concezione, Roma 1883; L'Orfanello dell'Immacolata, periodico mensile.

Per gli Ospitalieri (o ospedalieri) di S. Giovanni di Gerusalemme, v. malta, ordine di.

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