DARLAN, François

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)

DARLAN, François

Armando SAITTA

Ammiraglio francese, nato a Nérac (Lot-et-Garonne) il 7 agosto 1881, morto ad Algeri il 24 dicembre 1942. Entrato alla scuola navale nel 1899, ebbe una carriera del tutto normale e solo nel 1926 entrò nella vita politica, essendo stato aggregato al gabinetto militare del ministro Leygues. Promosso contrammiraglio nel 1929 e viceammiraglio nel 1932, fu designato nel 1934 al comando della squadra del Nord, nel 1936 divenne capo di stato maggiore della marina e il 6 giugno 1939 assunse il comando effettivo dell'intera flotta. La guerra aprì a D. la grande avventura, che avrebbe rivelato tutto l'opportunismo del suo temperamento: restio sull'inizio a considerare come necessario l'armistizio, si lasciò ben presto sopraffare dall'opera di erosione iniziata da Pétain fin dal maggio e nel gabinetto del 16 giugno accettò il portafoglio della marina (lo terrà anche il 12 luglio, ma come segretario di stato). Legato dalla parola data il 19 giugno al ministro inglese Alexander di non cedere la flotta alla Germania (il sabordaggio di Tolone, 1942, è una lontana conseguenza dei suoi ordini del 24 giugno 1940), all'inizio del regime di Vichy, D. si pose a capo della frazione attesista ma - dopo la defenestrazione di Laval - lavorò abilmente al suo trionfo personale (il 10 febbraio 1941 Pétain lo nominò proprio successore e ristabilì per lui la vice-presidenza del consiglio accentrante anche i dicasteri dell'Interno e degli Esteri) e, timoroso della carta Laval che i Tedeschi avevano in mano, accettò la collaborazione più spinta (colloquio di Berchtesgaden e protocolli del maggio 1941). Tuttavia dalla maggiore pressione tedesca e dal fallimento della propria politica interna fu costretto il 18 aprile 1942 a cedere il campo al rivale, pur conservando la designazione a successore di Pétain e il comando delle forze armate. Con l'8 novembre 1942 giocò sulla carta alleata: trovatosi, in condizioni ancora non del tutto chiarite, ad Algeri al momento dello sbarco anglo-americano, ordinò col pretesto di una segreta delega di poteri da parte di Pétain la cessazione del fuoco. Soppiantò così nel favore della diplomazia alleata il generale Giraud e il 13 poté dichiarare di "assumere con l'approvazione delle autorità americane la responsabilità degli interessi francesi in Africa", il 22 realizzare gli accordi Clark-Darlan e il 4 dicembre creare il Consiglio imperiale francese. Fu però per poco: il 24 il giovane monarchico Fernand Bonnier de la Chapelle lo uccise.

Bibl.: Per l'attività marinara di D. fino al 1939 cfr. C. Farrère, F. Darlan amiral de France et sa flotte, Parigi 1940 (scritto di propaganda per la guerra); per i rapporti con Pétain nella preparazione dell'armistizio cfr., oltre l'intervista data dallo stesso Darlan ad H. Béraurd in Gringoire, 3 maggio 1941; A. Kammerer, La vérité sur l'armistice, Parigi 1944; P. Reynaud, La France a sauvé l'Europe, ivi 1947; per Darlan ministro: Du Moulin De Labarthète, Le temps des illusions. Souvenirs, Ginevra 1946; P. Nicolle, Cinquante mois d'armistice, Parigi 1947; per Darlan ad Algeri: Crusoè, Vicissitudes d'une victoire, ivi 1946 e H. Pierre-Gosset, Expédients provisoires; le coup d'Alger, ivi 1946.

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