GHIONE, Franco

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 53 (2000)

GHIONE, Franco

Raoul Meloncelli

Nacque ad Acqui Terme il 26 ag. 1886 da Giuseppe e da Angela Corielli.

Allievo del conservatorio di Parma, ove si diplomò in violino e in composizione, fece parte dell'orchestra del teatro Regio di Parma come violinista, passando poi all'Augusteo di Roma sotto B. Molinari. Dedicatosi successivamente alla direzione d'orchestra, intraprese la carriera direttoriale nel 1913, ospite di vari teatri italiani e stranieri, tra cui, nella stagione 1915-16, il teatro Municipale di Reggio Emilia, ove diresse Faust di Ch. Gounod, Aida di G. Verdi e LaGioconda di A. Ponchielli. Nella stagione 1919-20 fu al Lirico di Barcellona, quindi nella stagione 1922-23 fece il suo esordio al teatro alla Scala di Milano come "altro direttore" guadagnandosi la stima di A. Toscanini, con il quale si alternò nella direzione di Manon Lescaut di G. Puccini e dirigendo poi con successo nella stessa stagione Rigoletto di Verdi, Lucia di Lammermoor di G. Donizetti e La bohème di Puccini. Chiamato da istituzioni musicali e teatri italiani, cui era pervenuta la fama del suo talento direttoriale, fu al teatro Regio di Parma, ove tra il 1923 e il 1930 diresse con grandi consensi opere di Puccini (Madama Butterfly e Tosca, con Flarica Cristoforeanu), Verdi (Rigoletto), V. Bellini (La sonnambula), R. Wagner (Sigfrido e Lohengrin), M. Musorgskij (Boris Godunov), G. Rossini (Guglielmo Tell), oltre a una acclamata Francesca da Rimini (1928) di R. Zandonai, con Carmen Melis e G. Masini.

Nuovamente alla Scala nella stagione 1931-32, presentò varie novità anche in prima assoluta, tra cui Figli di re di E. Humperdinck, La notte di Zoraima di I. Montemezzi, con Maria Caniglia e Giuseppina Cobelli, le prime esecuzioni di Primavera fiorentina di A. Pedrollo e Il favorito del re di A. Veretti, oltre a Werther di J. Massenet e Adriana Lecouvreur di F. Cilea, con la Cobelli e A. Pertile. Nelle stagioni successive, sempre alla Scala, oltre a opere di repertorio come Manon di Massenet (con Mafalda Favero e B. Gigli), Rigoletto, L'italiana in Algeri di Rossini (con Margherita Carosio), Don Pasquale di Donizetti, diresse Guido del Popolo di I. Robbiani (1933, prima esecuzione), Lodoletta di P. Mascagni (con Toti Dal Monte), Il Dibuk di L. Rocca (1934, prima esecuzione), Don Giovanni di F. Lattuada, oltre a un memorabile Werther con Gianna Pederzini e T. Schipa e alla ripresa, dopo trent'anni, de La sposa venduta (1935) di B. Smetana.

Recatosi negli Stati Uniti, nella stagione 1936-37 fu a capo dell'Orchestra sinfonica di Detroit, e fino al 1940 diresse al Colón di Buenos Aires e al teatro Municipal di Rio de Janeiro. Tornato in Italia, fu chiamato nuovamente alla Scala, ove sino al 1951, accanto a opere di repertorio, diresse Haensel und Gretel di Humperdinck (con la Carosio, Elvira Casazza e la Pederzini, 1937), Zazà di R. Leoncavallo (con G. Bechi, la Favero e B. Gigli, 1940), Fedora di U. Giordano (con T. Gobbi e la Pederzini), Soleida di M. Dönisch (1941); particolarmente significativa la sua partecipazione alla stagione 1951-52, durante la quale diresse una memorabile Norma di Bellini con Maria Callas, Ebe Stignani e N. Rossi Lemeni, oltre a opere del repertorio contemporaneo, tra cui L'uragano di L. Rocca.

Frattanto sin dal 1929 era stato ospite di varie istituzioni genovesi, in particolare il teatro Carlo Felice, dirigendo sino al 1957 opere di Verdi (Aida, Rigoletto e La forza del destino, con Giulietta Simionato, Caterina Mancini ed E. Bastianini, 1954), Puccini (Madama Butterfly e Tosca, con la Callas, 1954), Donizetti (Lucia di Lammermoor, con la Callas e G. Di Stefano, 1953), Mascagni (Cavalleria rusticana), Leoncavallo (Pagliacci), Giordano (Andrea Chénier), Cilea (Adriana Lecouvreur). Ospite del Maggio musicale fiorentino, nel 1953 vi diresse una memorabile Lucia di Lammermoor, con la Callas, G. Lauri Volpi e Bastianini, seguita da Tosca, con la Caniglia e T. Gobbi e Il conte Ory di Rossini, rappresentato al Piccolo teatro di musica.

Tornato al teatro Regio di Parma nella stagione 1957-58, in cui diresse Lucia di Lammermoor e Carmen di Bizet, passò poi al teatro Municipale di Reggio Emilia per dirigervi il Falstaff di Verdi con una eccezionale compagnia di canto, di cui facevano parte G. Taddei e A. Kraus. Nel 1954 fu nuovamente al teatro Alighieri di Ravenna, dove nel 1924 aveva diretto Dejanice di A. Catalani, per una acclamata edizione de Laforza del destino con la Callas e M. Del Monaco, e nel 1958 per Manon Lescaut (con Clara Petrella e C. Bergonzi) e Turandot di Puccini (con Rosanna Carteri).

Al teatro S. Carlo di Napoli diresse a più riprese dal 1947 al 1957, sempre con straordinarie compagnie di canto; si ricordano in particolare: L'elisir d'amore di Donizetti (con la Carosio, Di Stefano, C. Valletti e I. Tajo), e Rigoletto (con Lauri Volpi e Di Stefano), oltre a Otello, sempre di Verdi, con Marcella Pobbe. A partire dalla stagione 1935-36 fu più volte al teatro Regio di Torino, in cui diresse I Capuleti e i Montecchi di Bellini, Ave Maria di S. Allegra, Liolà di G. Mulè, Resurrezione di F. Alfano e Peer Gynt di W. Egk (prima esecuzione italiana). Non meno intensa fu la sua attività al teatro dell'Opera di Roma, ove dal 1946 al 1958 diresse opere di Verdi, Puccini, G. Charpentier (Louise, con Onelia Fineschi e G. Prandelli, 1948), Mascagni, Catalani (Loreley, 1955), Alfano (Cyrano di Bergerac, 1955). Particolarmente interessato alla produzione teatrale contemporanea, nel 1936 aveva diretto al teatro Donizetti di Bergamo, in prima esecuzione, l'opera In terra di leggenda di L. Rocca.

Non meno intensa fu l'attività direttoriale in campo sinfonico; oltre che all'Augusteo di Roma fu presente in varie istituzioni concertistiche, e dopo aver compiuto numerose tournées in Australia e negli Stati Uniti, diresse in più occasioni, dall'8 nov. 1934 al 28 luglio 1937, l'orchestra sinfonica dell'EIAR (Ente italiano audizioni radiofoniche) di Torino. In questa stessa città, durante la stagione concertistica del teatro Regio (1930-35), si presentò in un repertorio che spaziava da J.S. Bach agli autori contemporanei. Il 1° maggio 1950 commemorò R. Strauss con un concerto al teatro Argentina di Roma, ove diresse anche lo Stabat Mater di Rossini. Nel 1958 inaugurò con il Falstaff di Verdi la stagione italiana al teatro S. Carlos di Lisbona.

Attivo anche come compositore, scrisse il poema sinfonico Suol d'Aleramo (1922), l'oratorio per coro femminile e orchestra L'avvento (1950), una sonata in mi minore per violino e pianoforte (1924), il poemetto per canto e pianoforte Il cantore innamorato. Tradusse e adattò per la casa Ricordi La sposa venduta di B. Smetana (Milano 1934).

Il G. morì a Roma il 19 genn. 1964.

Direttore rigoroso, dal gesto deciso e appassionato, emerse sia nel repertorio tardoromantico e verista sia in quello contemporaneo, rivelando sempre padronanza e perfetto equilibrio nel guidare le masse orchestrali e corali, oltre a una particolare sensibilità nel saper cogliere le più sottili sfumature di ogni partitura.

Fonti e Bibl.: Necr. in La Stampa, 21 apr. 1964; C. Gatti, Il teatro alla Scala, Milano 1964, pp. 295, 346, 348 s., 359 s., 364, 397, 433, 435, 448; Id., Idem, Cronologia, a cura di G. Tintori, ibid. 1964, pp. 76 s., 92-97, 99, 105-108, 115, 125, 136; L. Pinzauti, Il Maggio musicale fiorentino, Firenze 1967, pp. 136, 145, 152, 276, 356, 361, 367; R. Giazotto, Quattro secoli di storia dell'Accademia di S. Cecilia, II, Roma 1970, p. 480; Teatro municipale di Reggio Emilia, Opere in musica 1857-1976, a cura di G. Degani - M. Grotti, Reggio Emilia 1976, pp. 222 s., 368, 377; Storia del teatro Regio diTorino, II, A. Basso, Il teatro della città dal 1788 al 1936, Torino 1976, pp. 598, 602, 609; V, Cronologie, a cura di A. Basso, ibid. 1988, pp. 499, 501, 503; G. Ravaldini, Spettacoli nei teatri e in altri luoghi di Ravenna, 1555-1977, Imola 1978, pp. 110, 145, 150; V. Frajese, Dal Costanzi all'Opera, IV, Roma 1978, pp. 211, 216, 218, 245, 250 s., 257, 260; M. Rinaldi, Due secoli di musica al teatro Argentina, III, Firenze 1978, pp. 1427 s., 1544 s.; Teatro a Reggio Emilia, a cura di S. Romagnoli - E. Garbero, II, Firenze 1980, pp. 274, 325; E. Frassoni, Due secoli di lirica a Genova, II, Genova 1980, pp. 199, 242, 277, 279, 310, 314, 326; Teatro Regio di Parma, Cronologia degli spettacoli lirici 1829-1979, Indici, a cura di V. Cervetti - C. Del Monte - V. Segreto, Parma 1982, p. 170; F. Nicolodi, Musica e musicisti nel ventennio fascista, Fiesole 1984, pp. 184, 454; G. Berutto, Il Piemonte e la musica, 1800-1984, Torino 1984, p. 111; Il teatro di S. Carlo. La cronologia 1737-1987, a cura di C. Marinelli Roscioni, Napoli 1987, pp. 605 s., 609 s., 622 s., 624, 629, 651 s., 657, 693; D. Danzuso - G. Idonea, Musica, musicisti e teatri a Catania, Palermo 1990, pp. 555, 562, 564 s.; L. Pinzauti, Storia del Maggio, Lucca 1994, pp. 104, 112 s., 117; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, Suppl., p. 345; Enc. dello spettacolo, IV, col. 1196; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, p. 183.

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