ALEGRE, Francisco Javier

Enciclopedia Italiana (1929)

ALEGRE, Francisco Javier

Ezequiel A. Chavez

Nacque a Veracruz, nel 1729, e nel 1747 entrò nella Compagnia di Gesù. Insegnò a Messico latino e retorica, e predicò agli indigeni nella loro lingua nahoa; professore di filosofia all'Avana, accrebbe quivi le sue conoscenze di matematica, d'italiano e di greco con l'aiuto del siciliano Giuseppe Alagna, professore di diritto canonico a Mérida; poi tornò a Messico per scrivere la storia della Compagnia nella Nuova Spagna. Espulso dal Messico nel 1767, con la soppressione della Compagnia negli stati della Spagna, trovò asilo a Bologna, dove per 20 anni, fino alla morte (1788) insegnò letteratura, geometria e lingua greca e compose molte delle sue opere. Ai suoi saldi studî classici deve l'eleganza grave ma concisa e flessibile dei suoi scritti: così nella traduzione dell'Iliade in latino, tanto apprezzata da Ugo Foscolo, (Bologna 1776 segg.), come nelle opere critiche, negli Elementos de geometria, nello studio sulle Secciones conicas e nelle Instituciones teológicas (Venezia 1789 segg.), molto elogiate da Menéndez y Pelayo. La sua biografia, pubblicata in lingua latina, fu tradotta in castigliano da G. García Icazbalceta (Messico 1889), con ricche notizie bio-bibliografiche. La sua opera principale è la Historia de la Compañia de Jesús de la provincia de Nueva España, pubblicata da Carlo Maria de Bustaimante (Messico 1841-42). È sepolto in Bologna, nella chiesa di S. Biagio.

Bibl.: Oltre alle notizie dell'Icazbalceta, v. A. Castro, Vida del P. Francisco Alegre Jesuita americano, pubblicato in Italia, 1788; C. Sommervogel, Bibliothèque de la Compagnie de Jésus, I, Bruxelles-Parigi 1890, coll. 153-155.

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